Assegno di invalidità cumulabile coi redditi da lavoro, cosa cambia

Assegno di invalidità, dietrofront del governo sulla compatibilità dell’assegno di invalidità con il reddito di lavoro

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

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Dietrofront sulla compatibilità dell’assegno di invalidità con il reddito di lavoro. Grazie ad un emendamento inserito nel Decreto Fisco e Lavoro, i disabili ora hanno diritto all’assegno anche se svolgono un’attività lavorativa che genera un reddito basso, fino a poco meno di 5.000 euro all’anno.

Assegno di invalidità, cosa cambia

A inizio ottobre l’Inps aveva messo in discussione i requisiti ordinari per l’assegno agli invalidi parziali, annunciando restrizioni ed escludendo dalla prestazione tutti coloro che, con una percentuale di invalidità dal 74% al 99%, svolgono qualsiasi attività lavorativa. L’Inps aveva precisato che il diritto all’assegno mensile di invalidità è riconosciuto solo a chi non svolge alcuna attività lavorativa, non riconoscendo l’assegno mensile a chi produce un reddito, seppur minimo (sentenze Cassazione nn. 17388/2018 e 18926/2019).

Ora, con un emendamento al dl in materia di fisco e lavoro (dl 146/2021), le commissioni Finanze e Lavoro del Senato hanno dato via libera al ripristino dell’assegno di invalidità agli invalidi parziali che hanno una attività lavorativa ridotta. Un dietrofront che consente il cumulo dell’assegno di invalidità (287 euro al mese) che spetta agli invalidi civili parziali sommato al reddito da lavoro fino ad un massimo d4.931 euro l’anno

Assegno di invalidità, cos’è e quanto spetta

L’assegno mensile d’invalidità è concesso a carico dello Stato ed è erogato dall’Inps per gli invalidi civili con una riduzione accertata della capacità lavorativa, nella misura pari o superiore al 74%, che non svolgono attività lavorativa e per il tempo in cui tale condizione sussiste. Il diritto all’assegno è riconosciuto alle persone di età compresa tra i 18 e i 67 anni, che non superano un reddito personale di 4.931 euro l’anno. L’assegno è di 287 euro al mese per 13 mensilità.

Chi svolge un’attività lavorativa minima può accedere al sussidio, a condizione che sia iscritto alle liste del collocamento mirato. Si possono svolgere piccoli lavori, 400 euro mensili al massimo, per non superare il tetto di reddito annuale di 4.931 euro annui.