Startup, innovazione, futuro: come siamo messi

Lo abbiamo chiesto a Vincenzo Filetti, esperto di comunicazione digitale e project management e presidente dell'Associazione 3040. Abbiamo parlato di idee, di possibilità e di ReSoccer

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Barbara Del Pio

Giornalista

Responsabile editoriale dei magazine di Italiaonline. Scrive di attualità, innovazione e sport. Cerca e racconta storie ed idee notevoli

Dal 2013 l’Associazione 3enta4anta scommette sulle buone idee. Lo fa mettendo a disposizione di chi le ha competenze e occasioni concrete. Gli eventi ReGeneration servono proprio a questo: a supportare le startup, a mettere allo stesso tavolo (buone) idee ed esperienze manageriali. L’ultimo in ordine di tempo è ReSoccer (ne abbiamo parlato qui). Vincenzo Filetti, presidente di 3enta4anta, esperto di comunicazione digitale e project management, ci ha raccontato com’è nata l’idea di una competition tra startup con idee applicabili al mondo del calcio.

Parto da una curiosità, il nome. Perché 3enta4anta?
Il nome parte dall’intuizione dei fondatori dell’Associazione di creare un ponte tra generazioni, per facilitare lo scambio tra trentenni che partono da una nuova idea d’impresa con quarantenni che mettono a disposizione la propria esperienza manageriale e imprenditoriale.

Startup, innovazione, futuro: l’Italia è al passo col resto dei Paesi europei?
Sì e no. Sì perché in Italia le idee non mancano e neanche la capacità di fare impresa. In Italia sono nate startup estremamente interessanti in tanti settori e continuano a svilupparsi anche affacciandosi sui mercati esteri. Allo stesso tempo, ma questo si legge quotidianamente, manca una politica degli investimenti come in altri Paesi. Ad esempio i recenti dati emersi dalla ricerca di Tech.eu, Stripe e Techstars sui finanziamenti Early Stage Technology evidenziano il primato assoluto di Regno Unito e Francia.

Come, quando e perché nasce ReGeneration
ReGeneration, come format dell’Associazione 3040, nasce nel 2013. Un gruppo di imprenditori, professionisti e manager hanno l’intuizione di creare un soggetto indipendente con la finalità di supportare le startup e soprattutto di contaminare le idee degli startupper con l’esperienza e le capacità delle imprese già presenti sul mercato.

Com’è il popolo delle startup, quante buone idee ci sono, quante possibilità di farle emergere?
È un popolo straordinario. Ogni volta che la nostra associazione organizza un evento ReGeneration, una competition, siamo sempre contagiati dall’entusiasmo degli startupper che con le loro idee si pongono l’obiettivo di creare impresa nel senso più nobile e moderno del termine, per generare ricchezza e produrre innovazione. Per cui ci sono tantissime buone idee che, tuttavia, devono essere accompagnate nel modo giusto per farle emergere.

Spesso mi capita di leggere storie di startup meridionali. Innovare non è una “questione di latitudine”…
Per niente. Sono numerosissimi i casi di startup meridionali di successo e soprattutto di startupper del Sud che sono portatori di innovazione in contesti che non sempre agevolano lo sviluppo di nuove imprese. Ad esempio cito il caso di Orange Fiber, una startup ideata da due ragazze di Catania, che hanno brevettato e producono tessuti sostenibili dai sottoprodotti agrumicoli. Orange Fiber ha partecipato al primo evento ReGeneration (ReFashion, il verticale sulla moda) e oggi siamo estremamente fieri di seguire i loro successi a livello nazionale e internazionale. Inoltre non dobbiamo dimenticare un movimento diffuso di operatori pubblici e privati e di organizzazioni e associazioni che lavorano tenacemente e quotidianamente per sviluppare nel Sud Italia progettualità innovativa e a supporto delle startup: basti pensare al festival euromediterraneo Heroes (Maratea), all’incubatore Campania New Steel, alla fondazione Ampioraggio (tutti partner dell’associazione 3040), che creano sistemi virtuosi di relazioni e di opportunità.

Turismo, Food, Moda. Le eccellenze italiane tengono. Quali sono gli altri settori in cui c’è fermento?
Sicuramente i settori con una significativa componente tecnologica. In generale il biotech è uno dei settori più interessanti ma, in generale, parlerei di gran fermento negli “ambiti di applicazione” IOT – Internet of Things – Realtà Virtuale e BIG data.

Parliamo di ReSoccer, calcio e innovazione. Una competizione tra startup: sono arrivate idee interessanti?
Assolutamente. ReSoccer è stata ed è una grande sfida. È la prima volta che in Italia si propone una startup competition su un verticale come il calcio, che rappresenta una industry estremamente rilevante per l’economia nazionale. Quando abbiamo lanciato la competition eravamo incerti sull’esito perché si tratta di un settore così specifico ma, ti assicuro, le candidature che abbiamo ricevuto ci hanno messo in grande difficoltà perché tutte estremamente interessanti. E aggiungo, non mancano anche in questo caso startup del Sud Italia…