Una delle infrastrutture su cui si basano milioni di siti internet è in mezzo a una battaglia legale che potrebbe creare problemi a una percentuale significativa del web. WordPress è il Cms, il sistema per la gestione dei contenuti, più utilizzato al mondo. Fa di fatto funzionare il 40% dei siti e ha una quota di mercato dell’80%.
Un litigio tra uno dei fondatori di WordPress, che è open source, e un’azienda con fini di lucro che lavora con WordPress, facilitandone l’implementazione sui server, WP Engine, rischia di cambiare per sempre questo pezzo del web.
La lite giudiziaria che mette a rischio WordPe3ress
Nelle scorse settimane uno dei fondatori di WordPress e Ceo dell’azienda Automattic Matt Mullenweg ha accusato una società concorrente, WP Engine, di aver violato i principi del Cms più utilizzato al mondo. WP Engine ha rimosso la possibilità di visualizzare lo storico delle modifiche degli articoli pubblicati tramite i propri sistemi e WordPress.
Per capire la situazione, bisogna chiarire cosa siano WordPress, WP Engine e Automattic. WordPress, come detto, è il Cms più utilizzato al mondo. Il 40% dei siti internet, dai blog a quelli di informazione, si basa per funzionare su questo software. È anche open source ed è gestito dalla WordPress Foundation, una società senza scopo di lucro che garantisce che rimanga a disposizione di tutti.
WordPress si può installare in proprio, ma alcune aziende offrono una serie di servizi che permettono di facilitare il processo. Società come WP Engine e Automattic, che sono invece a scopo di lucro. Dopo le accuse di Mullenweg, WP Engine ha inviato una diffida al fondatore di WordPress, intimandogli di smettere di parlare di loro pena una causa legale.
Mullenweg, la WordPress Foundation e Automattic hanno risposto con un’altra lettera legale, che accusa WP Engine di violare il copyright di WordPress utilizzando la sigla WP per ingannare gli utenti, facendo loro pensare di essere in qualche modo legati alla WordPress Foundation.
WP Engine tagliata fuori e gli appelli dei concorrenti di WordPress
La lite però è anche sfociata in azioni dirette. WP Engine è stata tagliata fuori da uno dei canali per implementare i propri plug-in, comportando malfunzionamenti per moltissimi siti a cui vende i propri servizi. Dopo alcuni giorni e altre minacce legali, il blocco è stato revocato, ma la società aveva trovato comunque un metodo alternativo per far funzionare i suoi plug-in. A seguito di questi eventi WP Engine ha fatto causa a Matt Mullenweg e ad Automattic per abuso di potere.
La mossa di Mullenweg si sta anche rivoltando contro all’azienda che gestisce, Automattic. L’atteggiamento de Ceo ha indispettito i dipendenti e ben 159 di loro hanno deciso di dimettersi. Nel dibattito si è introdotto anche John O’Nolan, fondatore di uno dei pochi concorrenti di WordPress, Ghost. “Il web ha bisogno di un maggior numero di organizzazioni indipendenti, ha bisogno di più varietà. Il 40% dei siti internet e l’80% dei Cms non possono dipendere da una sola fondazione” ha affermato, riportando in auge un tema che era già emerso con il caso CrowdStrike: la dipendenza di larga parte dell’infrastruttura informatica da pochi software.