Anche la viticoltura è sempre più tech. Chi lavora in questo settore oggi non può più prescindere dall’abbracciare modernizzazione, digitalizzazione e innovazione, prima mantra relegati solo ad alcuni comparti della nostra economia e oggi invece indispensabili per tutti. Soprattutto di fronte al cambiamento climatico, che rischia di far sparire dalle nostre tavole alcuni dei vini simbolo del settore vinicolo italiano. Proprio le trasformazioni ambientali hanno poco fatto crollare la produzione mondiale di vino al livello più basso dal 1961, con l’Italia che ha registrato il calo maggiore, perdendo persino il primo posto scalzata via dalla Francia.
Dunque, Internet of Things e analisi dei Big Data possono rappresentare la svolta, perché consentono una gestione molto più efficiente delle vigne e una netta riduzione degli impatti ambientali, ad esempio grazie all’agrovoltaico. Ma sono anche fondamentali per la tracciabilità dei prodotti e il rafforzamento della reputazione del nostro Made in Italy.
La tecnologia 4.0 applicata alla coltivazione e alla lavorazione dei vini consente una precisione mai vista. Ad esempio, permettendo di monitorare tutte le fasi del ciclo produttivo della pianta, si stanno registrando notevoli risparmi in termini di tempo e anche di denaro.
Il progetto di Filiera Futura
“Il comparto enologico italiano gode di una forte reputazione di alta qualità e trasversalità, con esportazioni che mantengono una quota di mercato significativa e un movimento che si sta impegnando sempre più verso produzioni sostenibili sotto ogni aspetto” spiega a QuiFinanza Francesco Cappello, Presidente di Filiera Futura e Vicepresidente di Fondazione CRC.
Filiera Futura è un’associazione che lavora in tutta Italia per innovare e valorizzare il settore agroalimentare, a cui aderiscono fondazioni di origine bancaria, atenei e enti di categoria. “È nel nostro interesse e nella natura dei produttori continuare a sfidare il cambiamento e l’incertezza, nelle produzioni e nei consumi, consapevoli di un patrimonio che rappresenta una base solida per affrontare gli scenari futuri” prosegue Cappello. L’innovazione tecnologica è uno scenario imprescindibile. “Si tratta di un’opportunità che è fondamentale cogliere, anche in ottica pionieristica, al fine di consolidare una posizione di forza a livello globale”.
Per farlo bisogna passare dall’ascolto dei viticoltori, dei loro bisogni per rendere il lavoro in vigna e in cantina più efficace ed efficiente, anche a livello di marketing. Da qui l’idea di Filiera Futura di lanciare, in collaborazione con I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, un progetto che coinvolgerà i produttori di vino e le startup innovative con l’obiettivo di individuare le migliori soluzioni tecnologiche da mettere al servizio delle vigne di tutta Italia. Una volta raccolte le criticità e i fabbisogni, verrà lanciata una call for startup.
Anche il Politecnico di Torino coinvolto in Terra&Tech
“Terra&Tech“, primo programma nazionale di Open Innovation, ha proprio l’obiettivo di trovare soluzioni tecnologiche per sostenere e migliorare il lavoro dei produttori di vino. “L’anello di congiunzione ideale in grado di supportare le cantine attraverso strumenti moderni utili ad affrontare vecchie e nuove esigenze”.
“Per l’Incubatore del Politecnico di Torino è un vero piacere collaborare con Filiera Futura per realizzare questo nuovo progetto nel campo dell’Open Innovation”, aggiunge Giuseppe Scellato, Presidente di I3P. “Il ruolo del nostro incubatore è quello di creare un ponte tra il mondo delle startup innovative e il comparto nazionale del vino, favorendo il trasferimento delle tecnologie più all’avanguardia e la loro sperimentazione concreta sul campo. L’obiettivo ultimo del programma è garantire una maggiore capacità di innovazione per la filiera del settore vitivinicolo e favorire un ulteriore sviluppo del business enologico, ispirato ai principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale”.
All’evento di lancio del programma a Milano seguirà poi l’avvio di un ciclo di workshop a livello nazionale, che prevede tappe in diverse province italiane nella prima metà del 2024, per coinvolgere gli attori locali della filiera del vino.
Contenuto offerto da I3P