Inatteso buco nell’acqua per un prodotto su cui il gigante di internet ha investito molto. Si tratta di Google Stadia, la piattaforma di cloud gaming uscita il 19 novembre 2019 e che prometteva di rivoluzionare il mondo dei videogiochi e le loro modalità di fruizione, rendendo gli utenti liberi dalla “schiavitù dell’hardware”. A distanza di tre anni, però, il colosso di Mountain View ha deciso di archiviare definitivamente quest’esperienza: la novità non è stata accolta con l’entusiasmo sperato e i videogiocatori sono rimasti fedeli ai PC e alle console classiche.
Le funzioni e i requisiti di Stadia
Google Stadia permetteva di accedere a un vasto catalogo di giochi senza avere dispositivi particolarmente potenti, né aspettare i tempi di download o eseguire costantemente degli aggiornamenti. L’unico requisito per utilizzare la piattaforma era infatti avere una connessione a internet con una velocità minima consigliata di 10 Mbps.
L’esperienza videoludica in streaming era inizialmente vincolata dal possesso di un controller apposito o da un dispositivo Google Chromecast Ultra, per poi arrivare anche su qualsiasi PC e diversi dispositivi mobili. Stadia smetterà di esistere ufficialmente il 18 gennaio 2023, e da questo mese è possibile ottenere i rimborsi per gli acquisti effettuati nello store.
Quando arrivano i rimborsi da Google
Dal 9 novembre 2022 Google sta elaborando automaticamente i rimborsi per tutti gli acquisti di giochi, contenuti aggiuntivi e quote di abbonamento diverse da Stadia Pro effettuati tramite il negozio online. Gli utenti sono invitati a non contattare l’assistenza cliente ma attendere l’elaborazione delle transazioni. I soldi dovrebbero arrivare entro il 18 gennaio 2023.
- I clienti che hanno effettuato un massimo di 20 acquisti sullo store Stadia riceveranno un’email per ogni transazione effettuata.
- I clienti che hanno effettuato almeno 21 acquisti sullo store Stadia riceveranno invece un’email di riepilogo di tutti i tentativi di rimborso.
Gli utenti potrebbero ricevere un’email in cui viene spiegato che il rimborso è stato emesso, ma la forma di pagamento su cui è stato effettuato non è più attiva. Può accadere nei casi una carta di debito o credito sia scaduta o l’account PayPal sia stato disattivato. In tali casi sarà necessario seguire i passaggi indicati nella comunicazione per aggiornare i dati di pagamento. Google ha anche attivato una partnership con Payoneer per semplificare le modalità di rimborso.
Quali prodotti e servizi saranno rimborsati
I rimborsi da parte di Google riguardano le seguenti tipologie di acquisto.
- Hardware Stadia (controller Stadia, Founder’s Edition, Premier Edition e pacchetti Gioca e guarda con Google TV) effettuati tramite il Google Store.
- Software (acquisti di giochi e contenuti aggiuntivi, anche con con valuta in-game) effettuati tramite lo store Stadia.
Non sono idonei per il rimborso gli abbonamenti Stadia Pro precedenti al 29 settembre 2022. Sarà possibile continuare a giocare ai giochi compresi nell’abbonamento, senza ulteriori addebiti, fino al 18 gennaio 2023. Chi ha acquistato un controller Stadia dal Google Store non sarà costretto a restituirlo per ottenere il rimborso e potrà dunque utilizzarlo per altri giochi.
Il flop di Stadia è avvenuto in un periodo particolarmente difficile per le Big Tech, anche se Google rimane tra i brand più forti al mondo. Non è dato sapere se le avventure videoludiche dell’azienda siano terminate con questo esperimento fallito. Di certo c’è solo che non sembra tirare aria di crisi per il colosso delle ricerche online.