Il mondo delle intelligenze artificiali non appartiene ormai al cinema e alla fantascienza o, come negli ultimi anni, alle grandi compagnie. L’IA è oggi alla portata di tutti e, pur non desiderando accedere a specifici programmi come Chat GPT, nuovamente disponibile in Italia, si interfaccia con qualsiasi utente attraverso la fase di ricerca web.
Le possibilità sono potenzialmente infinite e, in un modo o nell’altro, la nostra società ne risulterà modificata. Lo dimostra il fatto che sia già diffusa una generale paura, quella di restare indietro, di non scoprire abbastanza supporti intelligenti per facilitare il proprio lavoro o migliorarlo. Quello che gli americani chiamano FOMO (fear of missing out, ovvero paura d’essere esclusi da un determinato fenomeno). Nient’altro che il caro e vecchio misto di ansia sociale e marketing aggressivo, con il rischio che la bolla scoppi, almeno in parte, sempre dietro l’angolo (qualcuno ha detto metaverso?).
Tante le possibilità di sviluppo di questo settore, sia a grandi livelli imprenditoriali che in piccole realtà. Basti pensare al progetto di una content creator (la categoria ha informato ormai che il termine influencer è bandito, ndr), Caryn Marjorie, statunitense 24enne seguita da milioni di utenti. È online un suo “clone” e le sta fruttando un bel po’ di soldi.
Chi vuole una fidanzata bot
Caryn Marjorie è diventata Caryn AI. La giovane ha deciso di aumentare i propri guadagni automatizzando parte del proprio lavoro online. È nota per avere ben due milioni di follower e un gruppo privato su Telegram con all’interno alcune centinaia di “fidanzati” online, che pagano per scambiare messaggi con lei, spesso di natura molto intima.
Chi è in cerca di una fidanzata virtuale, che però somigli e parli proprio come la content creator, potrebbe trovare ciò che fa al suo caso grazie a Caryn AI, che vanta un costo decisamente ridotto rispetto alla concorrenza in carne e ossa.
Una visione imprenditoriale non di poco conto, che pare quasi ricreare le premesse di Her, celebre pellicola con Joaquin Phoenix del 2013, diretta da Spike Jonze. Per “clonarsi” ha di fatto creato un chatbot basato sull’intelligenza artificiale messa sul mercato da Chat GPT 4, lanciata da OpenAI, che è un servizio a pagamento per chi mira a un uso professionale dell’IA.
Come clonarsi con Chat GPT
Cedendo i propri dati alla piattaforma, sfruttando l’app Forever Voices, Caryn ha di fatto generato una sua replica virtuale in grado di esprimersi come lei, riflettendo la sua personalità e non soltanto la voce.
Nessun trucco o tentativo di truffa, sia chiaro. Chi decide di optare per Caryn AI sa esattamente cosa sta acquistando. La giovane ha spiegato di non poter rispondere ogni giorno a tutti i messaggi ricevuti. È qualcosa di umanamente impossibile. Con questo servizio, però, eviterà che tanti dei suoi “fidanzati” online si sentano esclusi.
Tutto ciò apre però una possibilità interessante e inquietante, dipende dai punti di vista e dall’apertura mentale. Confrontandosi con un chatbot, gestito da un’intelligenza artificiale in costante evoluzione, si avrà la certezza di un rapporto esclusivo. Dimenticando il fatto che in tantissimi avranno accesso a delle copie identiche, col tempo si attuerà una sorta di personalizzazione. Il tutto al costo di 1 dollaro al minuto.
Quanto guadagna Caryn AI
Per quanto sia ancora in una versione beta, di certo migliorabile, nell’arco della prima settimana Caryn AI avrebbe già prodotto guadagni per poco meno di 100mila dollari. Un successo enorme, con una lunga lista d’attesa di utenti che vorrebbero la propria chance per pagare un servizio di fidanzata IA.
Chiusa questa prima fase, la stima è di circa 5 milioni di dollari mensili. Una vetrina pubblicitaria davvero impressionante per Forever Voices, che potrebbe diventare la prossima app in voga tra i giovanissimi e non solo, a caccia di guadagni online come su OnlyFans, Twitch e non solo.
L’addestramento del chatbot è avvenuto attraverso 2mila ore di contenuti online su YouTube di Caryn Marjorie, in seguito eliminati. Ulteriori livelli sono invece frutto dell’API GPT-4 di OpenAI. Da segnalare, inoltre, come ogni messaggio sia crittografato end-to-end, quindi unicamente mittente e destinatario vi hanno accesso.
I lati negativi e positivi sono svariati, dal possibile supporto emotivo per persone sole al rischio isolamento sociale per persone fragili. È però naturale porsi una domanda, che trova spazio anche in Her. Cosa accade quando per qualunque ragione la connessione digitale si interrompe. Se Caryn decidesse di interrompere il progetto dopo anni di relazione virtuale coltivata. Se una legge internazionale impedisse di parlare con la propria amata. Saremmo tutti in grado di gestire al meglio una “rottura” di questo tipo, sapendo che in quei server si nasconde ancora quella “persona” speciale?