Truffe online, Facebook e Instagram riattivano il riconoscimento facciale anti celeb bait

Nelle prossime settimane, le figure pubbliche potranno attivare la protezione anti celeb bait di Meta su Facebook e Instagram con tecnologia di riconoscimento facciale

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Andrea Celesti

Giornalista economico-sportivo

Giornalista esperto di economia e sport. Laureato in Media, comunicazione digitale e giornalismo, scrive per diverse testate online e cartacee

Pubblicato: 9 Marzo 2025 20:19

Il riconoscimento facciale di Meta arriva anche in Ue. Lo strumento è stato lanciato dall’azienda lo scorso ottobre allo scopo di prevenire le truffe online ai danni delle celebrità e consentire un recupero più rapido dell’account.

Come si legge sul sito della società, l’espansione segue l’impegno con gli enti regolatori e la sperimentazione di queste misure in altri Paesi. Oltre all’Ue, Meta sta testando la tecnologia in Regno Unito e Corea del Sud.

Meta previene le truffe con le facce dei vip

Con una serie di notifiche sulle app del gruppo in arrivo nelle prossime settimane, i vip nel Regno Unito e nell’Ue verranno informati sulla possibilità di attivare la protezione dal celeb bait con la tecnologia di riconoscimento facciale.

Come comunicato dall’azienda, inoltre, lo strumento sarà esteso a un numero maggiore di personaggi pubblici in tutti quei Paesi dove è già presente.

Riconoscimento facciale anche per gli utenti

Novità in arrivo anche per tutti gli utenti desiderosi di recuperare l’accesso agli account Facebook o Instagram: per loro ci sarà la possibilità di verificare la propria identità tramite un semplice selfie video.

A comunicare i cambiamenti è stata la stessa azienda, che ha specificato:

Abbiamo esaminato attentamente queste misure attraverso il nostro rigoroso processo di revisione della privacy e dei rischi e abbiamo creato importanti misure di sicurezza, come la fornitura di informazioni per spiegare alle persone come funzionano, rendendo queste misure facoltative e assicurandoci di eliminare i dati facciali delle persone non appena non sono più necessari.

La causa contro Meta

Nel 2024, il colosso statunitense ha raggiunto un accordo con lo stato del Texas per risolvere una disputa legale relativa alla privacy, accettando di versare 1,4 miliardi di dollari.

La causa, depositata nel 2022, sosteneva che Meta avesse raccolto e utilizzato dati biometrici degli utenti, come le informazioni relative al riconoscimento facciale, senza aver ottenuto il loro consenso.

Nel 2021, la società aveva annunciato la decisione di disattivare il proprio sistema, procedendo alla cancellazione delle impronte digitali di oltre un miliardo di utenti.

Una scelta motivata dalle crescenti preoccupazioni riguardanti la tecnologia in questione e il suo potenziale utilizzo improprio da parte di governi, forze dell’ordine e altri enti.

All’epoca il riconoscimento facciale era stato attivato da più di un terzo degli utenti attivi giornalieri di Facebook, consentendo al sistema del social network di identificare i loro volti.

La piattaforma aveva introdotto questa tecnologia oltre un decennio prima, ma nel corso degli anni aveva progressivamente semplificato la procedura per disattivare la funzionalità, in risposta alle crescenti indagini e ai controlli da parte di tribunali e autorità di regolamentazione.

Nel 2019, Facebook aveva poi compiuto un passo significativo, interrompendo il riconoscimento automatico delle persone nelle foto e la funzione di suggerimento del tag.

Invece di impostare questo schema come predefinito, l’azienda aveva iniziato a richiedere agli utenti di esprimere attivamente la propria scelta in merito all’utilizzo di questa funzionalità.