Parental control, in vigore le norme per proteggere i minori dai rischi del web

Entrano in vigore il 21 novembre le nuove linee guida sui sistemi di protezione dei minori sul web: quali sono gli adempimenti, le regole e le sanzioni previste

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Entrano in vigore, a partire dal 21 novembre, le nuove linee guida sui sistemi di protezione dei minori sul web, approvate dall’AGCOM con la Delibera 9/23/CIR del 25 gennaio 2023, come risposta alla crescente preoccupazione legata alle pratiche digitali di giovani e giovanissimi.

Nel gennaio 2022 l’AGCOM ha avviato una consultazione pubblica, dove l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e il Consiglio nazionale degli utenti hanno contribuito alla redazione delle Linee Guide, approvate, poi, con Delibera 9/23/CIR esattamente un anno dopo, il 23 gennaio 2023.

Nella prima fase sono stati coinvolti anche gli Internet Service Provider per acquisire dettagli su costi e tecniche da utilizzare per implementare i sistemi di parental control da parte degli operatori del web. Il risultato è la messa in campo di strumenti per filtrare i contenuti inappropriati by default e bloccare quelli riservati ad un pubblico adulto.

Nonostante la complessità dei lavori preparatori, sia per il numero di stakeholder coinvolti, che per le molteplici tematiche da valutare e problematiche da risolvere, l’AGCOM è comunque riuscita a traguardare un obiettivo di grande portata, fondamentale strumento per gli adulti, per proteggere i minori dai pericoli del web.

Le principali categorie da assoggettare al Parental Control

Nelle linee guida vengono elencate le principali categorie che devono essere assoggettate al parental control e che devono essere comunicate dagli operatori all’AGCOM, insieme all’elenco dei soggetti cui sono affidati definizione e aggiornamento delle liste di domini e siti oggetto di blocco.

Nei casi in cui non sia possibile effettuare un filtro a livello di singolo contenuto, esso va esteso all’intero sito o applicazione.

È importante ricordare che, in caso di siti e applicazioni che prevedono già l’age verification, la registrazione e i filtri dei contenuti accessibili, la restrizione applicata sarà quella corrispondente all’età minima richiesta per accedere.

Le categorie individuate sono 8 e nel dettaglio:

  1. Contenuti per adulti. In questa categoria rientrano i siti riservati ai maggiorenni, siti che mostrano nudità in un contesto pornografico, accessori sessuali, attività orientate al sesso, siti che raccomandano l’acquisto di tali beni e servizi.
  2. Gioco d’azzardo/scommesse, ovvero quei siti che forniscono informazioni o promuovono/supportano gioco d’azzardo e/o scommesse.
  3. Armi. Si tratta di quei siti che forniscono informazioni, promuovono o supportano la vendita di armi e articoli correlati.
  4. Violenza. Sono i siti che presentano o promuovono violenza o lesioni personali anche autoinflitte, il suicidio, o che mostrano scene di violenza gratuita, insistita o efferata.
  5. Odio e discriminazione. In questo caso si parla di siti che promuovono/supportano odio/intolleranza verso individui o gruppi.
  6. Promozione di pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche. È importante annoverare in questa categoria i siti che promuovono/supportano anoressia/bulimia, uso di sostanze stupefacenti, alcol, tabacco.
  7. Anonymizer. I siti che forniscono strumenti per rendere l’attività online non tracciabile.
  8. Sette. Rientrano nelle categorie a rischio i siti che promuovono/offrono assistenza per influire su eventi reali attraverso l’uso di incantesimi, maledizioni, poteri magici o esseri soprannaturali.

Le SIM telefoniche intestate a un minore o sulle quali è attivo un piano dedicato, anche loro, dal 21 novembre, avranno attivo il blocco ai contenuti vietati.

Adempimenti e sanzioni

L’adozione di queste Linee Guida prosegue il percorso già tracciato dal Regolamento UE in materia di Open Internet e attuano la normativa nazionale in materia di “Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio”, assicurando un sistema di parental control più efficace ed efficiente, garantendo la piena attuazione dei diritti a tutela dei soggetti minori.

La conformità al Regolamento UE n. 2015/2120, c.d. Open Internet, di altre misure adottate dagli operatori, che esula da quanto previsto dalle Linee guida in merito al Sistema di Controllo parentale, deve essere valutata caso per caso.

I 9 mesi dalla pubblicazione delle disposizioni sono serviti anche per garantire la possibilità di concedere agli operatori il tempo necessario per adeguarsi alle nuove prescrizioni.

Sempre entro il 21 novembre gli operatori devono comunicare:

  1. le soluzioni tecniche adottate
  2. le categorie di contenuti da bloccare individuate
  3. i soggetti terzi utilizzati come partner tecnologici per implementare il sistema di parental control.

Non manca la previsione di sanzioni in caso di violazione da parte degli operatori degli obblighi sanciti.

L’Agcom, infatti, può ordinare la cessazione della condotta e la restituzione delle eventuali somme ingiustificatamente addebitate agli utenti, indicando un termine non inferiore a sessanta giorni entro cui adempiere.

Gratuità dei sistemi

Sussiste l’obbligo di gratuità per i Sistemi di Controllo Parentale. Gli utenti devono prestare la massima attenzione, in quanto la fornitura di questi sistemi non può essere vincolata alla sottoscrizione di qualsiasi servizio accessorio a pagamento.

Gli operatori possono, tuttavia, fornire sistemi aggiuntivi opzionali, ma questi non possono essere attivati fino a che non venga esplicitato il consenso.

Gli ISP, gli Internet Service Provider, devono pubblicare sui propri siti web guide chiare, facilmente reperibili ed esaustive per l’utilizzo dei sistemi ed offrire assistenza gratuita per la loro attivazione, disattivazione e configurazione attraverso call center, contemplando la possibilità di interagire con operatore umano se più gradito al consumatore.

I Sistemi di Controllo Parentale devono almeno sempre comprendere:

  • il blocco di domini
  • il blocco dei siti ospitanti contenuti oggetto di filtro, impedendo ai minori l’accesso a determinati domini, siti o applicazioni contenenti materiale inappropriato.

A chi si applicano le Linee Guida

Le Linee guida si applicano ai contratti per i consumatori. Gli Internet Service Provider metteranno a disposizione sistemi di parental control, cioè dei filtri per contenuti inappropriati per i minori e di blocco per quelli riservati ai maggiorenni.

Il Sistema di Controllo Parentale permette, pertanto, di limitare o bloccare l’accesso a determinate attività e a contenuti inappropriati per i minori.

A tal fine l’AGCOM si è riservata di fornire criteri per l’individuazione di programmi e servizi da filtrare o bloccare.

Gli operatori possono utilizzare liste di siti e contenuti individuati da essi stessi o da terzi che diano garanzie di serietà.

Per garantire ulteriore trasparenza i Sistemi di Controllo Parentale devono essere inclusi e attivati nelle offerte dedicate ai minori, mentre sulle altre devono essere resi attivabili dal titolare del contratto. Sono legittimati a disattivare, riattivare e configurare, i titolari del contratto maggiorenni o coloro che esercitano la potestà genitoriale sul minore.

Come identificare il titolare del contratto

Diventa fondamentale identificare il titolare del contratto o, se minore, chi ne esercita la potestà genitoriale.

Ciò avverrà mediante l’utilizzo di soluzioni ormai diffuse, ovvero:

  • codice PIN fornito all’attivazione e comunicato in forma riservata
  • SPID
  • autenticazione nell’area riservata del sito web dell’operatore;
  • OTP inviato via SMS o e-mail.

Le soluzioni tecniche

Le operazioni di attivazione, disattivazione e configurazione dei Sistemi di Controllo Parentale devono essere realizzabili in modo semplice e intuitivo.

Con il termine di Sistema di Controllo Parentale si intende un sistema che permette di limitare o bloccare l’accesso a determinate attività online da parte di un minore, impedendo l’accesso, tramite qualunque applicazione, a contenuti inappropriati per la sua età (es. pornografia, violenza, armi, droghe etc.).

Le soluzioni tecniche da utilizzare per rendere attivo il parental control sono:

  • DNS (Domain Name System) o altro filtro a livello di rete dell’operatore;
  • filtraggio tramite applicativo da installare sul device.

 Gli operatori possono arricchire le funzionalità dei Sistemi di Controllo Parentale configurandoli per fasce orarie o consentendo la memorizzazione dei siti visitati.

Per il titolare del contratto o per chi esercita la potestà genitoriale sul minore deve essere disponibile un’interfaccia, mediante web o app. Se erogata tramite app, questa dev’essere disponibile per Android e iOS. Va garantita, inoltre, una gestione blocco/sblocco semplice ed efficace.

I contenuti da filtrare mediante Sistema di Controllo Parentale sono configurabili dal titolare del contratto, che:

  • può personalizzare le categorie di contenuti oggetto di filtro
  • aggiungere o rimuovere siti dalle block list e dalle allow list

I sistemi di controllo parentale pre-attivati devono essere conosciuti dagli utenti. Perciò, vanno pubblicizzati sui siti degli Internet service provider, sulle carte dei servizi e devono anche essere oggetto di campagne mirate.

Tutte le informazioni sulla loro presenza e su come modificarli, attivarli, disattivarli, devono essere fornite in maniera chiara, trasparente ed esaustiva alla stipula del contratto.

Cosa stabiliscono le Linee Guida

Le Linee guida dell’Autorità stabiliscono quindi:

  • Obbligo di fornitura. I fornitori di servizi di accesso ad Internet (ISP), qualsiasi sia la tecnologia utilizzata per l’erogazione del servizio, mettono a disposizione dei consumatori dei Sistemi di Controllo Parentale, ovvero di filtro di contenuti inappropriati per i minori e di blocco di contenuti riservati ad un pubblico di età superiore agli anni diciotto
  • Gratuità del servizio. Gli ISP devono offrire gratuitamente i Sistemi di Controllo Parentale ai consumatori e non possono imporre costi correlati all’attivazione, alla disattivazione, alla configurazione o al funzionamento degli stessi. La fornitura dei Sistemi di Controllo Parentale non può essere vincolata alla sottoscrizione di qualsiasi servizio accessorio a pagamento
  • Pre-attivazione. I Sistemi di Controllo Parentale devono essere inclusi e attivati nelle offerte dedicate ai minori. Sulle altre offerte i Sistemi di Controllo Parentale devono essere resi disponibili come attivabili da parte dell’utente. I soggetti che possono eseguire le operazioni di disattivazione, riattivazione e configurazione sono i maggiorenni, titolari del contratto, e coloro che esercitano la potestà genitoriale sul minore.
  • Assistenza ai clienti. Gli ISP devono pubblicare sui propri siti web guide chiare ed esaustive per l’utilizzo dei Sistemi di Controllo Parentale ed offrire assistenza gratuita per la loro attivazione, disattivazione e configurazione attraverso call center ove selezionato dal consumatore secondo la vigente regolamentazione.
  • Pubblicità. I fornitori di servizi di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche devono assicurare adeguate forme di pubblicità dei Sistemi di Controllo Parentale pre-attivati, in modo da assicurare che i consumatori possano compiere scelte informate. In particolare, i Sistemi di Controllo Parentale dovranno essere pubblicizzati sui siti web degli ISP, nelle carte dei servizi e con campagne di comunicazione mirate.

Per ulteriori informazioni, gli utenti possono rivolgersi al proprio operatore di accesso a Internet (ossia, la società che fornisce i servizi telefonici e dati su rete fissa e mobile), chiamando il relativo call center, consultando il sito web o accedendo alla propria area riservata.