Microsoft ha investito molto nell’intelligenza artificiale generativa, ma la sua strategia è cambiata radicalmente negli ultimi mesi. A far mutare i piani del colosso tech è stato il fallito tentativo del CdA di OpenAI di cacciare Sam Altman a novembre, operazione che ha mostrato l’interdipendenza tra le due realtà, una situazione che a Microsoft non era congeniale.
Così la società creatrice di Windows ha deciso di cambiare completamente strategia diversificando fortemente i propri investimento nell’ambito dell’intelligenza artificiale generativa. Il risultato è stato una pioggia di fondi sul settore che ha permesso a diverse aziende anche europee di svilupparsi oltre quanto immaginato in precedenza.
Microsoft, OpenAI e la fallita cacciata di Sam Altman
Nel novembre del 2023 OpenAI è ancora una delle poche aziende ad aver capitalizzato, almeno in fama, dall’esplosione dell’intelligenza artificiale generativa di inizio anno, causata principalmente proprio dalla pubblicazione del chatbot di sua invenzione: ChatGPT. La popolarità non aveva attratto soltanto attenzione, ma anche un piano di investimenti miliardario da parte di una delle prime grandi società tech a muoversi in questo settore in piena espansione: Microsoft.
I creatori di Windows si erano mossi con largo anticipo rispetto alla concorrenza. Con un investimento molto significativo si era garantita l’utilizzo di GPT nei propri prodotti e un posto nel nuovo ordine che avrebbe regolato il valore delle aziende tecnologiche sui mercati per il successivo anno e mezzo. Nel novembre del 2023 però, a meno di un anno da questa decisione, OpenAI viene scossa da una notizia inaspettata.
Un gruppo di dirigenti e investitori nella Startup tenta di cacciare Sam Altman, storico Ceo e fondatore, dall’azienda, per rimettere l’anima no profit della società al centro del progetto. Si tratta di un colpo molto duro per Microsoft, che aveva in Altman il suo principale referente all’interno di OpenAI. Subito la società fondata da Bill Gates si affretta ad annunciare che assumerò Altman in caso venisse effettivamente licenziato. Poche settimane però e la situazione torna sotto controllo, ma qualcosa a Microsoft è cambiato.
Come Microsoft ha diversificato i propri investimenti nell’intelligenza artificiale generativa
Gli sconvolgimenti causati dal tentativo di cacciare Sam Altman hanno risvegliato la dirigenza di Microsoft, che ha capito la necessità di diversificare i propri investimenti. L’intelligenza artificiale generativa è un ambito troppo vasto per affidare le proprie fortune a quelle di una sola Startup ancora non quotata in Borsa e che non ha dimostrato di poter creare prodotti in grado di generare profitti.
Dal 2024 infatti Microsoft ha cominciato una serie di investimenti e acquisizioni nell’ambito dell’IA, anche di aziende europee. La prima è stata infatti la francese Mistral, a febbraio. A marzo è toccato a Inflection, creata da uno dei co fondatori del centro di ricerca Deep Mind di Google e acquistata per 650 milioni di dollari. Un mese dopo, ad aprile, è stato il turno di un investimento significativo in G42, il gruppo di Abu Dhabi dedicato allo sviluppo dell’AI: 1,5 miliardi di dollari che hanno allontanato gli Stati del Golfo dalle aziende cinesi.
Microsoft ha però anche deciso di crearsi una via alternativa, internalizzando parte del processo di sviluppo dell’intelligenza artificiale in modo da avere maggior controllo. La società ha infatti anche annunciato lo sviluppo di Phi-3, versione più leggera di GPT già utilizzata da aziende come il fondo BlackRock e lo softwarehouse di videogiochi Epic.