LinkedIn, social network professionale, accelera sul fronte dell’intelligenza artificiale e punta su un nuovo tool: Hiring Assistant è l’algoritmo di ultima generazione ideato per automatizzare il processo di reclutamento del personale e la ricerca di nuove opportunità di lavoro. “Vogliamo rendere Hiring Assistant uno strumento centrale della nostra piattaforma”, afferma in una nota Erran Berger, vice presidente di LinkedIn. “Il fine è creare un’esperienza innovativa e risolvere i problemi concreti dei nostri membri e clienti”.
Come funziona
Hiring Assistant può generare job description e job profile partendo da semplici appunti, fare una scrematura dei cv per trovare i candidati ideali e avviare le prime interazioni con loro. In sintesi, automatizza i primi step del processo di ricerca e selezione del personale. Ma Hiring Assistant crea anche l’annuncio di lavoro più calzante per la posizione aperta.
Nello step successivo, è l’intelligenza artificiale a suggerire ai recruiter i profili più adatti, in base ai titoli e alle skills richieste dalla posizione. La nuova intelligenza artificiale di LinkedIn promette di andare oltre alle classiche ricerche in database basate su vecchi filtri come titolo di studio e dati personali del candidato.
Chi lo utilizza
La prima fase prevede che Hiring Assistant sia utilizzato da un circolo ristretto di aziende, fra le quali vi sono Amd, Canva, Siemens e Zurich Insurance. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi la rosa di aziende che utilizzano Hiring Assistant andrà aumentando progressivamente. E, mese dopo mese, il servizio verrà implementato con funzionalità sempre nuove: le prime ad arrivare saranno la messaggistica e il supporto alla pianificazione dei colloqui. Hiring Assistant si rivolge al settore delle risorse umane del segmento B2B.
Hari Srinivasan, Vp of Product di LinkedIn, ha dichiarato che la nuova intelligenza artificiale punta ad “alleggerire i recruiter dalle attività più ripetitive, permettendo loro di concentrarsi sulle fasi più strategiche del loro lavoro”.
Per LinkedIn non si tratta di una novità, ma di un passo in avanti, dal momento che l’azienda di proprietà di Microsoft ha da tempo applicato l’intelligenza artificiale ai propri servizi. Hiring Assistant va infatti a prendere il posto di Recruiter 2024, il servizio di intelligenza artificiale generativa in uso in LinkedIn a partire dall’anno scorso. Ma con Hiring Assistant viene promesso il salto di qualità. Gli stretti rapporti fra OpenAI e Microsoft hanno certamente spinto verso tale direzione.
I rischi
L’intelligenza artificiale, dunque, non ha cambiato solo il modo di lavorare ma anche il modo di cercare lavoratori da assumere. Il rischio è che anche i candidati utilizzino l’intelligenza artificiale per scrivere il curriculum perfetto e che la fase iniziale del processo di selezione non sia più un “dialogo” a distanza fra esseri umani, ma una sorta di interazione virtuale fra bot. Un’inchiesta del Financial Times ha già evidenziato come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa nella creazione del curriculum vitae possa portare i candidati a perdere importanti occasioni di lavoro. L’autorevole quotidiano economico evidenzia come scrivere di proprio pugno il curriculum vitae e la lettera di presentazione faccia sempre la differenza. Almeno per il momento.