Elon Musk vuole sviluppare videogiochi con X-IA per “rendere i giochi di nuovo grandi”

Elon Musk, da baby sviluppatore di videogiochi a critico della cultura woke. Ora punta all’intelligenza artificiale e pensa ad acquisizioni nel mondo videoludico

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 28 Gennaio 2025 15:39

Elon Musk potrebbe allungare le mani anche sul mondo dei videogiochi. Non è nuovo al settore, sia come appassionato gamer sia come sviluppatore vero e proprio. Più di recente, però, con la svolta Trump, Musk ha iniziato a proporre progetti “per rendere [inserire nome casuale] di nuovo grande”, e il settore videoludico è tra questi.

L’imprenditore miliardario ha iniziato a criticare la presunta deriva woke dei videogiochi (cioè l’inserimento di personaggi a rappresentare minoranze come la comunità LGBTQIA+, disabili e donne), non discostandosi troppo dalla politica che il presidente Donald Trump sta applicando all’intera nazione. Da qui, la volontà di avere una propria casa di sviluppo, alla cui base ci sarà l’intelligenza artificiale di X-AI.

Un grande appassionato e un “baby sviluppatore”

Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo la storia di Elon Musk come appassionato di videogiochi. Infatti, il miliardario a soli 12 anni ha sviluppato un gioco molto semplice e simile a Space Invaders. Il suo nome era Blastar, e si utilizzava una navicella per eliminare gli alieni. Un piccolo progetto, ma che riuscì a vendere a una rivista sudafricana di computer. Grazie alla vendita della licenza, è ancora possibile giocarlo oggi, gratuitamente, nella sua versione web.

Nella biografia di Elon Musk si legge che lo sviluppo e la vendita del suo primo videogioco hanno dato inizio alla “dipendenza a vita dai videogiochi”. Negli anni successivi, ancora giovanissimo, ha realizzato e venduto altre due licenze per giochi poco ispirati che simulavano Donkey Kong o una roulette.

Una passione che è proseguita anche durante gli studi universitari, quando Elon Musk è stato assunto nello studio di sviluppo californiano Rocket Science Games. Il suo nome compare tra i programmatori di: Cadillacs and Dinosaurs: The Second Cataclysm e Loadstar: The Legend of Tully Bodine.

Fu in quel periodo, però, che Musk capì di essere destinato a cose più grandi e lasciò da parte l’idea di sviluppare videogiochi, ma non di videogiocare. Difatti, è ben nota la sua passione per giochi considerati difficili, come il più recente Elden Ring. Non citiamo Diablo, perché Musk si è vantato a lungo di essere tra i giocatori migliori al mondo (finendo tra i primi 20 sulla classifica globale), ma più di recente ha confessato di avere utilizzato dei trucchi, falsificando quindi le classifiche.

Il ritorno ai videogiochi: aprire o acquisire una casa di produzione

Osservando Elon Musk, è chiaro che tende a investire in progetti anche molto costosi, spinto da una sorta di istinto. Lo ha fatto con Twitter, l’attuale X, pagandolo ben 44 miliardi di dollari, e continua ogni qualvolta propone l’acquisto di squadre di calcio o aziende ben posizionate. Non è più soltanto un meme quello che vuole Elon Musk acquisire “la qualunque”, soprattutto quando si parla di una delle sue più grandi passioni: i videogiochi.

Elon Musk ha tutti gli strumenti per acquisire una delle case videoludiche che, molto attente alle dinamiche sociali, si ritrovano ora in difficoltà a spiegare a un pubblico molto conservatore alcune scelte progressiste. Non a caso, la voce dell’imprenditore sudafricano si è fatta sentire con l’uscita del nuovo Assassin’s Creed, che vede come protagonista un samurai nero nel Giappone del XVI secolo. Che, tra parentesi, è un fatto storico accaduto realmente.

Musk è stato chiamato a salvare Ubisoft, attualmente in vendita, ma addirittura c’è chi vocifera sull’acquisizione del comparto videogiochi di Sony o di FromSoftware. Il toto-nome per gli acquisti del miliardario prosegue, come sempre, ma di conferme non c’è l’ombra.

Una certezza è invece la volontà di Elon Musk di aprire una casa di sviluppo di videogiochi basata sull’intelligenza artificiale, seguendo l’indirizzo già dato da Microsoft. L’idea dell’imprenditore è di sfruttare l’intelligenza artificiale di X-AI per sviluppare i videogiochi e “renderli di nuovo grandi”.