Il ddl Spazio agevola Elon Musk? Polemiche dopo l’approvazione alla Camera

Il Ddl Spazio appena approvato è di fatto un regalo a Elon Musk. Il problema è che un'alternativa non c'è dal momento che il programma europeo sarà in funzione solo fra 5 anni

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 7 Marzo 2025 11:23

Il Ddl Spazio è stato approvato alla Camera con 133 sì, 89 no e 2 astenuti. Il governo è soddisfatto, mentre le opposizioni protestano sostenendo che si tratti di un favore ad Elon Musk. Il patron di Starlink e SpaceX, nei fatti, ne risulterà avvantaggiato.

Il testo, che passerà presto in Senato, mira a regolamentare e a far sviluppare nel nostro Paese la Space Economy soprattutto tramite il contributo dei privati.

Cos’è il Ddl Spazio

L’intenzione del Ddl Spazio è quella di “colmare il vuoto normativo dell’ordinamento nazionale in materia di attività spaziali, promuovendo la crescita dell’industria spaziale italiana e l’innovazione tecnologica, oltre a rafforzare la cooperazione internazionale“.

I punti fondamentali riguardano le disposizioni in materia di esercizio delle attività spaziali. Viene fatto obbligo di ottenere le relative autorizzazioni e rispettare i requisiti di legge, vengono stabiliti la responsabilità degli operatori spaziali e i limiti dell’azione dello Stato.

Viene introdotto il Piano nazionale dell’economia dello spazio che ha durata quinquennale e che istituisce un fondo specifico, conferendo allo Stato il compito di promozione la crescita economica delle attività aerospaziali puntando anche allo sviluppo delle piccole e medie imprese e delle start up innovative.

L’articolo 25

Il punto più dibattuto del Ddl Spazio riguarda l’articolo 25, quello che apre le porte a operatori stranieri consegnandogli un ruolo di primo piano nei sistemi di comunicazione digitale in Italia. Viene a questo proposito creata una riserva di capacità trasmissiva nazionale (in caso di disastri naturali, guerre o altre situazioni di emergenza) da affidare ai privati.

Iris² e il ruolo di Elon Musk

L’Unione europea sta portando avanti il progetto Iris² che prevede il lancio in orbita di 290 satelliti nel 2030. L’Italia si è sfilata e ha deciso di fare da sé iniziando a trattare immediatamente con Elon Musk, che di satelliti (già attivi) ne ha oltre 7.000. Ma SpaceX, il più grande operatore satellitare al mondo, ha ottenuto l’approvazione per rendere operativi 19.427 satelliti e ha richiesto licenze per ulteriori 22.488 satelliti, per un totale potenziale di circa 42.000 satelliti.

La Cina intanto lavora al suo progetto di portare a 13.000 i suoi satelliti nei prossimi 10 anni nell’ambito del progetto Guowang.

L’Italia si è trovata di fronte a un bivio: attendere 5 anni e prendere parte al programma europeo, oppure svincolarsi e stringere un patto con l’americana SpaceX per avere satelliti immediatamente operativi? La scelta è ricaduta sulla seconda opzione, ed Elon Musk ringrazia.

La Commissione europea a gennaio ha stabilito che ogni Paese membro ha il diritto di stringere accordi con gli operatori spaziali che preferisce. Eventuali profili di irregolarità verranno valutati solo qualora dovessero emergere.

Perché le opposizioni protestano

“Questa è l’ennesima cessione di sovranità a un predatore senza scrupoli”, ha accusato Marco Grimaldi di Avs. Fra chi protesta ci sono anche Pd, M5S, Iv e Azione.

Le opposizioni protestano per due motivi. Il primo è di tipo formale: si ritiene che per l’Italia, così come per tutti gli altri Stati membri, sarebbe preferibile allinearsi al progetto comune europeo piuttosto che svincolarsi per fare da sé stringendo accordi individuali.

C’è poi un motivo di tipo sostanziale che spinge le opposizioni a dire no: alla maggioranza meloniana si contesta di voler fare un regalo a Elon Musk con un provvedimento ad personam. Elon Musk, a sua volta, è di fatto il braccio destro di Donald Trump. Il rischio paventato è quello di rendere il nostro Paese ricattabile da parte degli Stati Uniti, anche in considerazione del ruolo strategico che i satelliti ricoprono nelle telecomunicazioni, nell’informatica e nella gestione di dati sensibili, anche quelli coperti da segreto di Stato.