Caricabatterie universale, c’è l’accordo: ok a porta USB-C per tutti dispositivi mobili

Entro l'autunno 2024, USB Type-C diventerà la porta di ricarica comune per tutti i telefoni cellulari, tablet e fotocamere nell'UE.

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla proposta di direttiva che istituisce un caricabatterie comune.

L’obiettivo della direttiva è introdurre una porta di ricarica comune per tutta una serie di dispositivi elettronici. Avere un caricabatterie comune migliorerà la comodità dei consumatori armonizzando le interfacce di ricarica e la tecnologia di ricarica rapida, riducendo i rifiuti elettronici.

Il relatore del Parlamento Alex Agius Saliba (S&D, MT) ha dichiarato: “Oggi abbiamo fatto del caricabatterie comune una realtà in Europa! I consumatori europei sono stati frustrati a lungo con più caricabatterie per ogni nuovo dispositivo. Ora saranno in grado di utilizzare un unico caricabatterie. Siamo orgogliosi che laptop, e-reader, auricolari, tastiere, mouse per computer e dispositivi di navigazione portatili siano inclusi oltre a smartphone, tablet, fotocamere digitali, cuffie e cuffie, console per videogiochi portatili e altoparlanti portatili. Abbiamo anche aggiunto disposizioni sulla ricarica wireless come prossima evoluzione nella tecnologia di ricarica e miglioramento dell’informazione e dell’etichettatura per i consumatori“.

E ha poi aggiunto “Dal 2024 se Apple vorrà vendere i suoi dispositivi in Ue dovrà adottare il caricabatterie Usb-C. Su questo siamo stati molto chiari anche con loro, siamo stati a Cupertino e gliel’abbiamo detto”.

Caricabatterie universale, le nuove regole

La direttiva renderà obbligatoria una porta di ricarica USB-C per tutta una serie di dispositivi elettronici. Di conseguenza, tutti i dispositivi possono essere ricaricati utilizzando lo stesso caricabatterie.

Affinché ogni consumatore sappia esattamente cosa sta acquistando, i co-legislatori hanno deciso di includere un pittogramma che specifica se un nuovo dispositivo è dotato di un caricabatterie, nonché un’etichetta che indica le prestazioni di ricarica.

Inoltre, la direttiva mira a lasciare al consumatore la scelta di acquistare un nuovo dispositivo con o senza caricabatterie. Ciò ridurrà i rifiuti elettronici associati alla produzione, al trasporto e allo smaltimento dei caricabatterie. Una volta entrata in vigore la direttiva, la Commissione valuterà, dopo quattro anni, se tale disaggregazione delle vendite debba essere resa obbligatoria.

Per la maggior parte dei dispositivi, le nuove regole dovranno essere applicate 24 mesi dopo l’entrata in vigore della direttiva.
La norma, tuttavia, contrariamente a quanto richiesto da legislatori, non è valida per i computer portatili, per i quali l’adozione è rinviata a 40 mesi dall’adozione.

Caricabatterie universale, categorie di attrezzature interessate

Le nuove regole si applicheranno a un’ampia gamma di dispositivi elettronici:

  •     telefoni cellulari
  •     tablet ed e-reader
  •     fotocamere digitali e console per videogiochi
  •     cuffie, auricolari e altoparlanti portatili
  •     mouse per computer e tastiere wireless
  •     sistemi di navigazione portatili

Inoltre, tutti i computer portatili saranno coperti dalle nuove regole 40 mesi dopo l’entrata in vigore della direttiva.

Ricarica senza fili

Sempre più consumatori utilizzano la ricarica wireless, che non è ancora armonizzata per tutti i dispositivi. Per consentire lo sviluppo di questa tecnologia sul mercato di un maggior numero di dispositivi, la Commissione si adopererà per armonizzare la ricarica senza fili dei dispositivi e l’interoperabilità basata sugli sviluppi tecnologici.

Prossimi passi

Dopo la pausa estiva, il Parlamento e il Consiglio dovranno approvare formalmente l’accordo prima della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE. Esso entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione e le sue disposizioni inizieranno ad applicarsi dopo 24 mesi. Le nuove norme non si applicherebbero ai prodotti immessi sul mercato prima della data di applicazione.

Da parte del Consiglio, l’accordo politico provvisorio è soggetto all’approvazione del Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper), prima di passare alle fasi formali della procedura di adozione.

I tentativi di imporre un caricabatterie universale in tutto il territorio europeo risalgono al 2009, quando Apple, Samsung, Huawei e Nokia firmarono un accordo volontario per utilizzare uno standard comune. Negli anni successivi a questo accordo l’industria dell’elettronica si è uniformata a usare prese micro USB e poi USB-C, riducendo il numero di uscite di ricarica da più di 30 a solamente 3 (micro USB, USB-C e Lightning). Per i legislatori europei, questo approccio volontario non ha però raggiunto gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di risparmio stabiliti inizialmente.

Le aziende tecnologiche si stanno già muovendo verso un sistema universale di ricarica dei dispositivi elettronici: lo standard Qi.

Nel 2020 sono stati venduti negli Stati dell’Unione Europea circa 420 milioni di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici portatili. I consumatori possiedono in media circa tre caricabatteria per telefoni cellulari e ne usano due regolarmente.

I nuovi obblighi, secondo le stime dell’Ue, porteranno a un maggiore riutilizzo dei caricabatterie e aiuteranno i consumatori a risparmiare fino a 250 milioni di euro all’anno sugli acquisti inutili di caricabatterie.