Almeno due generazioni sono cresciute con la certezza di poter viaggiare liberamente e a prezzi decisamente bassi. Il sistema delle compagnie lowcost ha permesso a tantissimi di spostarsi da un Paese all’altro senza limiti, o quasi, guadagnando nel caso dei travel influencer e contribuendo a generare il fenomeno dei nomadi digitali.
Accettando di seguire il sistema, optando per il mese più conveniente e il giorno preferito dalla compagnia, in tanti sono riusciti negli anni a spiccare il volo con una manciata di euro. Vediamo, però, come tutto ciò stia cambiando, passo dopo passo.
Cappelliera a pagamento
Si parla sempre più spesso del fatto che questo tipo di soluzione non sia più gestibile. Tempo fa Ryanair aveva addirittura ipotizzato la fine del mondo lowcost, facendo quindi un passo indietro nell’evoluzione del trasporto aereo.
Nulla di tutto ciò è avvenuto, almeno per il momento, ma è innegabile come qualcosa sia cambiato in maniera netta. Si fa ancora fatica ad accettare il fatto che molte compagnie richiedano un’aggiunta economica per poter avere a bordo un bagaglio che non rientri nelle minime misure dello spazio al di sotto del sediolino. Chi vuole una valigia nell’apposito alloggiamento deve pagare ma ora la situazione subisce una nuova evoluzione. Una compagnia prevede infatti il pagamento della cappelliera, ovvero dello spazio offerto. Vediamo come funziona tutto ciò.
Specifichiamo subito che non si tratta di una soluzione adottata in massa, al meno per il momento. L’iniziativa è stata presa dal vettore tedesco Condor, in precedenza parte del gruppo Lufthansa e oggi di quello di Thomas Cook.
Una compagnia interessata quasi esclusivamente alle rotte tipiche delle vacanze, come ad esempio i Caraibi. Viaggi dispendiosi, per i quali i clienti tentano di risparmiare il più possibile. Si ritroveranno però a confrontarsi con un’amara sorpresa: le cappelliere sono libere per il noleggio, a pagamento ovviamente, il che rischia di veder terminare in fretta lo spazio a bordo.
Quanto costa una cappelliera
Chi viaggia sa bene come si formino delle lunghe file dinanzi alle porte che conducono al proprio aereo. Tantissima gente preferisce restare in piedi, stancandosi, in attesa anche per 30 minuti. Non si tratta di un attacco d’ansia generale, bensì del timore di veder imbarcato il proprio bagaglio in stiva, ritrovandosi senza spazio in cappelliera.
Nessun vero ostacolo per chi ha tempo da sfruttare, ma chi ha coincidenze da prendere non può permettersi l’attesa extra all’arrivo. Una paura recondita la cui portata potrebbe peggiorare drasticamente, qualora ulteriori vettori dovessero adottare questa politica della cappelliera a pagamento.
I passeggeri possono quindi scegliere di prenotare lo spazio per i propri bagagli, riservandolo e precludendolo agli altri. Va da sé che molte più persone si ritroveranno ad accettare l’imbarco in stiva. Un sistema che complicherà non di poco la vita degli assistenti di volo. È facile infatti immaginare la frequenza di contrasti a bordo tra passeggeri. I dipendenti del vettore dovranno inoltre controllare tutte le carte d’imbarco, così da verificare l’avventura prenotazione.
Un incubo per tutti, eccezion fatta per la compagnia. I passeggeri di classe Economy dovranno infatti pagare 9,99 euro per garantirsi spazio in cappelliera sui voli a corto e medio raggio. Serviranno invece 14,99 euro per lo stesso servizio sui voli a lungo raggio.