Rivoluzione Milano: dal 2024 centro chiuso alle auto

L’annuncio a sorpresa di Sala: “Una decisione storica. Si entrerà solo coi mezzi pubblici, i taxi e gli Ncc”

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

È possibile avere una Milano priva di auto nel centro? Il sindaco Giuseppe Sala afferma che sì, e al “Il verde e il blu festival”, evento dedicato al futuro del nostro pianeta, ha ribadito questa convinzione. Ha sottolineato che il cambiamento non è una utopia, e che cambiare il nostro modello di sviluppo è una prospettiva ben radicata nella cultura milanese. Milano deve essere un pioniere e avere il coraggio e il buonsenso di compiere queste trasformazioni.

Come funzionerà: telecamere agli accessi ed entrata solo a taxi e mezzi pubblici

La riforma prevede un divieto totale di circolazione per le auto private nel centro, tranne per i residenti con garage o parcheggi in silos. I taxi, i mezzi pubblici, i Ncc, così come i veicoli delle forze dell’ordine e dei servizi sanitari saranno autorizzati ad accedere a quest’area.

La zona coinvolta comprende il Quadrilatero della Moda e le vie circostanti, tra cui corso Giacomo Matteotti, via Case Rotte e via Alessandro Manzoni. Questa iniziativa rappresenta solo l’inizio, in quanto il sindaco ha promesso: “È solo l’inizio, da qui allargheremo il cambiamento.”

“Ho discusso a lungo con gli esponenti delle case di moda che sono interessati e devo dire che ho trovato molto consenso sulla cosa” ha detto il sindaco Sala. “Qualcuno dice addirittura pedonalizziamo, chissà se in futuro ci si potrà arrivare”. Sala ha assicurato che la giunta agirà “con buonsenso” e “metteremo in campo qualcosa che va in quella direzione”. Per il primo cittadino ha parlato di “percorso, difficile” e nel quale “c’è bisogno di coraggio”. Ma “cambiare le cose – ha sottolineato – non è da élite o da radical-chic è da tutti”.

La zona sarà sorvegliata attraverso telecamere posizionate presso gli accessi alle strade interdette, a cominciare dall’incrocio tra corso Venezia e via Senato. Coloro che entreranno senza autorizzazione saranno soggetti a multe.

Quali strade saranno chiuse

Ma come avverrà la chiusura? In corso Venezia, a partire via Senato, ci saranno delle telecamere che registreranno i passaggi in ingresso.

“Le macchine private – ha spiegato il sindaco – non potranno entrare, a meno che non siano auto di qualcuno che vive all’interno, che possiede un garage, o a meno che non siano macchine di chi poi va a parcheggiare nei parcheggi” . Dove saranno installate altre telecamere in grado di leggere le targhe “neutralizzando” l’infrazione.

I motivi dello stop alle auto a Milano

Ma quali sono le ragioni alla base di questo cambiamento? Il Sindaco Sala ha presentato due motivi principali: “Perché lo stiamo facendo? La realtà cittadina ruota attorno allo shopping, ma è possibile accedere all’area con taxi e mezzi pubblici. A coloro che sostengono che l’area B non abbia ridotto il traffico in città, vorrei sottolineare che, sebbene il calo sia stato solo del 2/3%, è cambiata la tipologia dei veicoli che entrano in città, ora meno inquinanti. È evidente che la transizione richiede impegno, e dobbiamo certamente tener conto delle difficoltà delle persone quando prendiamo decisioni. Tuttavia, il nostro obiettivo di cambiare le cose non riguarda l’élite o i radical chic, ma è un beneficio per tutti.”

La riforma era stata precedentemente annunciata lo scorso luglio, ma oggi il sindaco l’ha giustificata affermando che è in linea con le altre grandi città internazionali. Ha dichiarato di aver ottenuto un ampio consenso tra i commercianti. Infine, il sindaco ha affermato: “Qualcuno sta persino suggerendo la pedonalizzazione, e non si sa cosa riserverà il futuro.”

Le reazioni

Non sono mancate le reazioni all’idea. Per Silvia Sardone, consigliera comunale e deputata europea della Lega, è “l’ennesima genialata del sindaco Sala in tema di mobilità: contribuisce a rendere sempre più Milano in club esclusivo. Dunque ci chiediamo: a quando fossati e ponti levatoi per tenere lontani i cittadini che hanno la colpa di non abitare in Brera o a San Babila e i lavoratori che hanno la necessità di spostarsi nel centro storico per guadagnarsi da vivere? La sinistra radical chic da Ztl si dimostra nemica di ceto medio e piccole imprese”.

Non festeggia nemmeno il capogruppo di Europa Verde Carlo Monguzzi, ricordando che Sala, soltanto il 6 ottobre, aveva detto che, finché sarebbe stato sindaco lui, non si sarebbe chiuso il centro alle auto. “Oggi, 13 giorni dopo, dice che chiuderà il Quadrilatero della Moda, 4 o 5 strade, e poi allargherà”, nota Monguzzi: “Lo aveva già detto 2 mesi fa. A parte il delirio comunicativo e la coerenza, penso sia necessario smetterla con annunci di micro provvedimenti. 38 anni fa, il sindaco non green Carlo Tognoli chiuse il centro al traffico privato e pedonalizzò via Dante e corso Vittorio Emanuele”.