Prezzi record per benzina e diesel: tutti gli aumenti di febbraio 2022

Benzina e carburanti hanno raggiunto prezzi record a febbraio, nei distributori (e per i consumatori) continua l'andamento al rialzo dei prezzi

Pubblicato: 10 Febbraio 2022 11:30

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Continua l’andamento al rialzo dei prezzi di benzina e diesel, che a febbraio hanno raggiunto cifre record nei distributori. Consumatori, automobilisti e aziende devono quindi fare i conti con costi sempre più esorbitanti dei carburanti, a seguito della variazione delle quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo (ma non solo).

Prezzi record per benzina e diesel: gli aumenti di febbraio

Secondo le stime fornite da Quotidiano Energia, elaborate a partire dai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), i prezzi dei carburanti sono ancora aumentati nel mese di febbraio.

Il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self service sale a:

  • 1,826 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,819 e 1,844 euro/litro.

Nelle pompe no logo invece il pezzo si aggira intorno a:

  • 1,804 euro al litro.

Per quanto riguarda invece le insegne più “note”, il prezzo medio praticato cresce a:

  • 1,958 euro/litro, con cifre che in media si aggirano tra 1,897 e 2,042 euro/litro (no logo 1,851).

La media del diesel servito è invece di 1,838 euro/litro, con prezzi medi praticati compresi tra 1,777 e 1,907 euro/litro (no logo 1,734). Il costo medio praticato del diesel self va a 1,702 euro/litro (ieri 1,697) con le compagnie posizionate tra 1,698 e 1,714 euro/litro (no logo 1,687).

Secondo l’Osservaprezzi carburanti del sito Mise – che permette di consultare in tempo reale i prezzi di vendita dei carburanti effettivamente praticati presso gli impianti di distribuzione situati nel territorio nazionale, così come comunicati dai gestori dei punti di vendita settimanalmente o nei casi di aumenti infrasettimanali – a gennaio il prezzo della benzina si era mantenuto invece intorno a 1.764,74  euro al litro, mentre quello del gasolio auto (diesel) ha registrato un prezzo medio di 1.632,10 euro al litro.

I numeri di questo mese, quindi, sono decisamente più alti nei distributori e per i consumatori.

Benzina, in Italia i prezzi più alti d’Europa

In Italia i prezzi complessivi del carburante hanno raggiunto il picco massimo, superando le cifre record raggiunte nel 2014. Persino chi si serve del carburante più “economico”, il gas metano, ha visto i prezzi raddoppiare.

Nel corso del 2021, il prezzo della benzina è aumentato di oltre il 15% secondo i rapporti ufficiali, il che significa che ora fare il pieno costa in media dagli 11 ai 13,50 euro in più. I dati del diesel sono simili, con un aumento del 14,5% dall’inizio del 2021, con un costo di poco inferiore ai 12 euro in più per un pieno.

Secondo i dati di monitoraggio delle stazioni di servizio, fornite dalla Commissione europea, l’aumento dei costi del carburante in Italia per benzina e diesel è tra i più alti in Europa.

Perché il prezzo della benzina continua ad aumentare?

L’allentamento delle restrizioni Covid a livello globale negli ultimi mesi ha portato a una rapida ripresa della domanda di greggio, che ha superato le aspettative di tutti gli “esperti” in materia, portando a un inasprimento dei mercati mondiali. Anche la forte disciplina tra le nazioni Opec+ relativa al loro accordo per limitare le esportazioni ha svolto un ruolo importante nel rafforzamento del rapporto tra domanda e offerta globale.

Di fatto, negli ultimi anni abbiamo assistito a una confluenza di fattori che hanno fatto aumentare il prezzo del greggio, combinato con i costi più elevati associati alla conversione annuale alle miscele estive di benzina. E i prezzi del gas ai distributori tendono a seguire il prezzo del greggio su base quasi lineare, come è sempre successo. A tutto questo va aggiunta poi l’incidenza delle ultime tensioni geopolitiche, soprattutto tra Russia e Ucraina.

Si tratta di fatti e situazioni che hanno contribuito a far aumentare i costi non solo del petrolio e della benzina, ma di tutte le forme di energia non rinnovabile per i consumatori, rendendo il paese sempre più dipendente dalle importazioni di petrolio dall’estero. In questo contesto si inseriscono i nuovi piani che puntano tutto sull’energia green e che verranno finanziati dal Pnrr, ma anche i vari scontri tra maggioranza e opposizione, già impegnati nel dover far fronte al caro-bollette, che sta interessando la maggior parte dei cittadini. Non sappiamo se la soluzione sia vicina ma, numeri alla mano, è di certo fondamentale.