Serve il green pass per andare in tabaccheria? E per comprare le sigarette?

Il Dpcm 21 gennaio 2022 ha stabilito quali attività possono derogare all'obbligo di green pass. La deroga vale anche per le tabaccherie oppure no?

Pubblicato: 25 Gennaio 2022 11:22

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

In moltissimi state scrivendo a QuiFinanza in questi giorni per chiedere delucidazioni in merito al Dpcm 21 gennaio che ha stabilito quali attività possono derogare all’obbligo di green pass. Iniziamo col dire che il decreto-legge 26 novembre 2021 aveva già riportato una lista dei luoghi pubblici al chiuso dove è possibile accedere soltanto con il green pass rafforzato, cioè con il certificato rilasciato in seguito a vaccinazione o guarigione da meno di 6 mesi.

L’elenco è stato incrementato con il decreto 24 dicembre 2021 e poi ancora del decreto 30 dicembre 2021, che ha esteso l’obbligo ad una serie di altri luoghi. Il decreto-legge 7 gennaio 2022 ha poi stabilito, a partire dal 15 febbraio 2022, l’obbligo di super green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro per tutti gli over 50, per cui scatta l’obbligo vaccinale.

Tutti i luoghi in cui è obbligatorio il super green pass

Come indicato da Confcommercio, ecco una sintesi dell’elenco dei luoghi in cui è necessario il super green pass per accedere:

  • luoghi di lavoro sia pubblici che privati per gli over 50 soggetti ad obbligo vaccinale;
  • alberghi e altre strutture ricettive;
  • sagre e fiere, convegni e congressi;
  • feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose;
  • impianti di risalita con finalità turistico-commerciale, anche se ubicati in comprensori sciistici;
  • servizi di ristorazione all’aperto;
  • ristorazione al tavolo e consumo al banco al chiuso;
  • piscine, centri natatori, sport di squadra e di contatto, centri benessere per le attività all’aperto;
  • centri culturali, centri sociali e ricreativi anche per le attività all’aperto;
  • spettacoli;
  • eventi sportivi (ad esempio palazzetti dello sport e stadi);
  • feste (vietate fino al 31 gennaio);
  • discoteche (chiuse fino al 31 gennaio);
  • cerimonie pubbliche;
  • consumo di cibi e bevande al banco, al chiuso, in bar e ristoranti;
  • musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre;
  • piscine, centri natatori, sport di squadra, palestre, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, nonché spazi
  • adibiti a spogliatoi e docce;
  • centri termali, salvo che per gli accessi per usufruire di prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e allo
  • svolgimento di attività riabilitative o terapeutiche;
  • parchi tematici e di divertimento;
  • sale gioco e scommesse, bingo e casinò;
  • mezzi di trasporto, compreso quello pubblico locale o regionale;
  • strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice.

Obbligo green pass in tabaccheria?

E per i tabaccai, cambia qualcosa? Sì, l’obbligo scatta anche per loro, ma di green pass base. Quindi per andare in tabaccheria, per qualunque esigenza, è indispensabile il green pass rilasciato anche solo in seguito a tampone (fatto nelle 48 ore precedenti se rapido, oppure nelle 72 ore prima se molecolare).

La decisione presa dal governo non è affatto piaciuta alla Federazione Italiana Tabaccai, che, riunitasi a Roma, ha deciso di chiudere i negozi annunciando uno sciopero, in data da destinarsi, per protestare contro l’obbligo. I tabaccai hanno avviato una trattativa con il Governo e a breve incontreranno il sottosegretario alla salute Andrea Costa.

“Capiamo l’importanza del green pass come ostacolo al diffondersi dei contagi e, soprattutto, come stimolo alla vaccinazione anche per i più recalcitranti, non ne facciamo una questione di principio ma di buonsenso” ha detto il presidente della Federazione Italiana Tabaccai Giovanni Risso.

“Buonsenso, sì, perché in tabaccheria entrano 13 milioni di italiani al giorno non solo per comprare le sigarette ma, soprattutto, per pagare le bollette, ritirare un pacco o comprare i biglietti dei bus locali“. Clienti che già ora, con le regole attuali e date le ridotte dimensioni delle tabaccherie italiane, entrano uno alla volta.

Serve il green pass per comprare le sigarette?

Secondo i tabaccai il nuovo obbligo di green pass creerà “caos”. “Come si può non vedere che piuttosto che fare la fila per acquistare un pacchetto di sigarette legali ci si rivolgerà al mercato clandestino, in mano a chi certamente non è interessato al possesso del green pass? Come si può non tenere nella giusta considerazione il rischio cui si dovranno esporre i tabaccai uscendo dal bancone, spesso blindato per motivi di sicurezza?”.

Ricordiamo comunque che diverso è il caso dell’acquisto delle sigarette nei distributori automatici posti all’esterno delle tabaccherie naturalmente, che restano accessibili liberamente perché all’aperto e sulla strada.

Ricordiamo infine che dal 1° febbraio la durata del green pass scende da 9 a 6 mesi.