Dilaga Omicron, Delta resiste: dal 3 gennaio 4 nuove Regioni in zona gialla

L'Italia raggiunge una soglia pericolosa di nuovi contagi. 11 Regioni in zona gialla, ma arrivano ottimi dati dai vaccini

Pubblicato: 3 Gennaio 2022 10:34

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Redazione

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140mila: l’Italia raggiunge una soglia pericolosa di nuovi contagi, a causa del mix esplosivo scatenato dalla nuova variante Omicron che dilaga nel mondo (qui quanto dura l’incubazione) e che si innesta nella Delta, ancora prevalente nel nostro Paese.

Nell’ultimo mese il tasso di ricovero in ospedale nella fascia over-80 per i non vaccinati, pari a 568 per 100mila abitanti, è ben 8 volte più alto rispetto ai vaccinati completi da meno di 120 giorni e addirittura 41 volte più alto in confronto ai vaccinati con booster, riferisce l’Iss nel suo ultimo report.

Il tasso di decesso nella fascia over 80, nel periodo dal 5 novembre al 5 dicembre scorsi, nei non vaccinati è circa 10 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro i 120 giorni e ben 64 volte più alto rispetto ai vaccinati con terza dose.

Nell’ultima settimana si continua ad osservare anche un aumento dell’incidenza in tutte le fasce d’età: in particolare nella popolazione di età 12-19 anni e nella fascia di età sotto i 12 anni, quella, come ovvio, non ancora immunizzata, perché per i bambini la campagna di vaccinazione è partita solo il 16 dicembre.

Nella classe di età 6-11 anni si evidenzia, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell’incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare, con un’impennata nelle ultime settimane. Nell’ultima settimana si osserva anche un’impennata nell’incidenza per la classe di età 16-19 anni, spiega l’Iss.

Nuove Regioni in zona gialla dal 3 gennaio

Mentre sono entrate in vigore le nuove regole sulla quarantena e sulle mascherine FFP2 dal 31 dicembre, e dal 10 gennaio scatta l’estensione del super green pass (qui tutte le novità contenute nel nuovo decreto Covid), altre 4 Regioni passano in zona gialla da lunedì 3 gennaio, facendo salire a 11 il totale delle Regioni e Province autonome che hanno abbandonato la fascia bianca.

Di fatto, il passaggio in zona gialla comporta l’obbligo di mascherina all’aperto, obbligo però che per decreto (il già citato decreto Natale in vigore fino al 31 gennaio) è stato stabilito per tutto il territorio nazionale. Mascherina che, come dicevamo, è stata anche rinforzata in tutta Italia visto che per accedere a mezzi pubblici, treni, aerei, cinema, teatri è necessario indossare la FFP2 (almeno al 31 marzo). Quindi, di fatto nulla cambia, se non che indica un aumento di contagi e ricoveri che mette tutti in allerta.

Mezza Italia finisce così in zona gialla da oggi. Altre 4 Regioni infatti lasciano la bianca dopo Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, Province autonome di Trento e Bolzano. Il cambio di colore riguarda questa volta:

  • Lazio
  • Lombardia
  • Piemonte
  • Sicilia.

Dove scatta la zona arancione

Alcune Regioni, pur essendo in giallo, stanno già adottando misure più restrittive da zona arancione per alcune specifiche aree dei territori. L’ultima in ordine di tempo è la Calabria.

Un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha stabilito che fino al 9 gennaio passano in zona arancione alcuni Comuni della provincia di Reggio Calabria: Campo Calabro, Cinquefrondi, Ferruzzano, Galatro, Laureana di Borrello, Melicucco, Rizziconi, Roghudi, Rosarno, San Roberto e Taurianova.

In Sicilia altri tre Comuni dal 31 dicembre 2021 sono in zona arancione fino al 12 gennaio compreso: si tratta di Caronia e Santa Lucia del Mela, nel Messinese, e il Comune di Ribera, nell’Agrigentino. La stessa ordinanza ha disposto la proroga della zona arancione fino al 5 gennaio compreso per i Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e Gualtieri Sicaminò, nel Messinese. Le misure restrittive sono in vigore anche in altri 8 Comuni: fino al 5 gennaio a Gravina di Catania, Marianopoli (Caltanissetta), Terme Vigliatore e Scaletta Zanclea (Messina).

L’ordinanza ha anche disposto la proroga di alcune misure adottate in precedenza, come l’esecuzione di un tampone in porti e aeroporti siciliani per chi arriva da Malta, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Usa, Germania, Regno Unito, Sudafrica, Botswana, Hong Kong, Israele, Egitto e Turchia.

Quanto sono davvero efficaci i vaccini

Buone notizie arrivano però dal fronte vaccini: nel report esteso sull’andamento del Covid in Italia l’Iss riferisce che l’efficacia dei vaccini anti Covid contro la malattia grave è al 97% con la dose booster. L’efficacia nel prevenire la diagnosi sale invece all’86,6% nei soggetti vaccinati con la terza dose.

Rimane elevata anche e soprattutto l’efficacia nel prevenire casi di malattia severa: l’efficacia del vaccino nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni (3 mesi) è pari rispettivamente al 95,7% e tra i 91 e 120 giorni arriva a 92,6%, mentre cala all’88% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni (4 mesi).

Variante Omicron colpisce la gola: perché è buon segno

E buone notizie giungono anche sul fronte della malattia. Perché ben 6 studi su Omicron, effettuati in Paesi diversi, arrivano alla stessa conclusione: la nuova variante sembra provocare sintomi più lievi dopo un’incubazione più rapida. Se da un lato, dunque, appare estremamente più contagiosa, dall’altro si evidenzia come un numero crescente di ricerche indicano che la variante Omicron ha maggiori probabilità di infettare la gola rispetto ai polmoni.

“Il risultato di tutte le mutazioni che rendono Omicron diversa dalle varianti precedenti potrebbe essere l’alterazione della capacità di infettare diversi tipi di cellule”, ha affermato Deenan Pillay, professore di Virologia presso lo University College di Londra. In sostanza, sembra essere più in grado di infettare il tratto respiratorio superiore, le cellule della gola. Quindi si diffonderebbe lì più facilmente che nelle cellule profonde nel polmone.

Terza dose e tamponi

Secondo gli scienziati proprio questo elemento potrebbe spiegare perché sembra essere più infettiva ma meno mortale rispetto ad altre versioni del virus. L’allerta deve essere massima, e soprattutto deve essere chiaro che a proteggerci restano sempre i vaccini.

Motivo per cui occorre assolutamente fare la terza dose non appena possibile, compatibilmente con le indicazioni temporali del Ministero della Salute (qui come prenotare in ogni Regione la dose booster).

A questo punto si apre un nuovo fronte relativo ai tamponi: se Omicron invade la gola e non tanto i polmoni, continuano ad essere affidabili i “vecchi” tamponi naso-faringei, o sarebbero invece più attendibili campioni prelevati dalla gola?

La professoressa Jennifer Rohn dell’University College di Londra ha affermato di essere risultata negativa utilizzando tamponi nasali ma positiva quando ha prelevato un campione dalla sua gola. Presto per dirlo, ma molto probabilmente ci troviamo di fronte a una nuova, importantissima, fase della pandemia.