Autostrade, addio limite 130? Cosa può cambiare: la mappa

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini sta portando da anni il progetto di alzare il limite a 150, solo però nei tratti che rispettano determinati requisiti

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Su alcuni tratti della rete autostradale italiana si potrebbe cominciare presto ad andare oltre i 130 chilometri orari, fino a 150. È l’idea alla quale sta pensando il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che oltre alla riforma del Codice della Strada avrebbe in progetto di alzare i limiti di velocità, come accade ad esempio in Germania.

Autostrade, addio limite 130? L’idea di Salvini

“Stiamo facendo tutte le valutazioni – ha spiegato il vicepremier – perché ci sono tratte autostradali ampie dove sul modello tedesco si potrebbe pensare anche di aumentare i limiti di velocità, visto il basso tasso di incidentalità, perché purtroppo la stragrande maggioranza dei morti non sono più su autostrada ma sono sulle strade extraurbane, quindi con buonsenso si potrebbero aumentare in alcuni tratti e diminuire in altri, ci stiamo lavorando con i tecnici. La velocità non è una scelta politica”.

Si tratta di un progetto già preso in esame da diversi governi, in particolar modo dalla Lega che l’aveva proposta nel 2001 con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, e premier Silvio Berlusconi. L’ipotesi era stava avanzata dallo stesso Matteo Salvini nel 2019 e anche nel 2021.

Autostrade, addio limite 130? Quali potrebbero essere

L’aumento del limite di velocità riguarderebbe quindi solo alcune autostrade italiane ritenute adatte a velocità più elevate per il possesso di alcune caratteristiche come carreggiate composte da almeno tre o più corsie, che permette maggiore spazio a disposizione per il traffico riducendo le probabilità di incidenti e la presenza del Tutor per il controllo della velocità, il sistema di rilevazione del valore medio sul tempo di percorrenza che impiega un veicolo in un determinato tratto.

Nell’ipotesi di due anni fa Salvini aveva anche inserito un terzo requisito per permettere l’innalzamento dei limiti di velocità, cioè quello dell’asfalto drenante sulle autostrade prese in esame.

I due criteri presi oggi in considerazione dal ministro dei Trasporti restringerebbero il campo a una manciata di candidate: su oltre 7mila chilometri di rete autostradale, quelli a tre corsie ammontano a circa 1.800, 76 quelli a quattro e due chilometri dell’A8 Milano-Varese a cinque. Mentre i chilometri coperti dal Tutor ammonterebbero a più di 1.500.

Alla luce di questi paletti, il limite di velocità potrebbe essere alzato a 150 chilometri orari su alcuni tratti dell’A1 Milano-Napoli, dell’A4 Milano-Brescia, della A14 Bologna-Taranto e della A8 Milano-Varese, ma anche della A26 tra Piemonte e Liguria.

A sostengo del progetto del ministro Salvini ci sono i numeri dell’effettivo calo degli incidenti sulla rete autostradale italiane: se nel 2004 erano 14 mila, nel 2021 si sono quasi dimezzati a 7.631, in calo del 16% rispetto ai due anni precedenti (qui abbiamo spiegato dove sono aumentati gli incidenti stradali nel 2022).

Entro la fine del mese al ministero di Porta Pia potrebbe essere organizzato un incontro con enti e associazioni del settore, già programmato per discutere del nuovo Codice della strada, ai quali sottoporre anche la proposta dell’innalzamento dei limiti di velocità (qui abbiamo parlato del pesantissime sanzioni del Codice della strada per 7 violazioni) qui invece le multe che non si dovranno più pagare secondo le ultime novità).