Scuola, le iniziative dei comuni per aiutare le famiglie

Dai bonus libri ai contributi comunali per trasporto e attività educative, fino alle scuole in ospedale. Come i comuni sostengono le famiglie italiane

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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Con l’inizio dell’anno scolastico 2025-2026 molti comuni italiani hanno messo in campo strumenti di sostegno economico per aiutare le famiglie a fronteggiare le spese scolastiche. Dai bonus libri ai progetti educativi finanziati dal Dipartimento per le Politiche della famiglia, fino agli interventi mirati per nuclei con particolari difficoltà, le iniziative rappresentano un supporto concreto in un momento dell’anno che pesa molto sui bilanci domestici.

Fondi per attività educative e ricreative

Il Dipartimento per le Politiche della famiglia ha pubblicato un avviso nazionale con una dotazione di 3 milioni di euro per finanziare iniziative educative e ricreative. I fondi, pari a 39.473 euro per ciascun comune beneficiario, sono destinati ai primi quattro comuni di ogni regione (con l’eccezione delle Province autonome di Trento e Bolzano) che hanno presentato domanda nelle giornate del 1° e 2 settembre 2025. Le risorse devono essere utilizzate per progetti realizzati in collaborazione con scuole, enti pubblici e privati, associazioni e istituzioni religiose. L’obiettivo è rafforzare le comunità educanti e rendere più accessibili servizi come centri estivi, doposcuola, laboratori creativi e attività ricreative per i minori.

Il meccanismo di assegnazione segue la logica “a sportello”: i comuni che hanno inviato le domande per primi hanno avuto maggiori probabilità di accedere al finanziamento. Una volta ricevuti i fondi, le amministrazioni sono tenute a rendicontare in modo dettagliato l’utilizzo delle risorse, garantendo trasparenza e tracciabilità.

Scuola in ospedale: l’esempio di Rimini

Tra le iniziative innovative per il diritto allo studio si segnala l’apertura, all’ospedale “Infermi” di Rimini, della prima sezione scolastica in ospedale della Romagna. Il servizio, inaugurato a settembre, è rivolto ai bambini delle elementari ricoverati per periodi medio-lunghi presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica. L’aula si trova accanto al Day Hospital e nasce dalla collaborazione tra Ausl Romagna, l’Istituto Comprensivo XX Settembre e l’Ufficio scolastico territoriale.

Il progetto mira a garantire continuità didattica e momenti di socializzazione anche durante le cure, attraverso attività individuali e di gruppo, laboratori creativi e supporto educativo personalizzato. Ogni anno coinvolge circa 30-35 nuovi pazienti provenienti dalle province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, con trattamenti che possono durare dai 6 ai 18 mesi. Possono accedere alla scuola i bambini ricoverati per più di 15 giorni o con bisogni educativi speciali, con il coinvolgimento attivo delle famiglie e un costante aggiornamento degli insegnanti sulle condizioni cliniche.

Il bonus libri scolastici

Una misura ormai consolidata è quella del bonus libri scuola, che nel 2025-2026 viene finanziato anche grazie al Decreto PNRR 2024. Il contributo è gestito a livello regionale, con modalità diverse da territorio a territorio. Può consistere in un rimborso diretto, in voucher o nella fornitura gratuita dei testi. In tutti i casi, l’aiuto è destinato alle famiglie con reddito medio-basso e studenti iscritti alle scuole secondarie di primo e secondo grado. In Campania, le domande devono essere presentate al Comune di residenza, di norma entro fine settembre, allegando un ISEE valido. In Emilia Romagna il contributo copre libri obbligatori, dizionari e materiali didattici, con richieste online fino al 24 ottobre. In Puglia il bando prevede un tetto ISEE di 12.000 euro, che sale a 15.000 per famiglie con almeno tre figli, con domande da inoltrare entro il 19 settembre. In Umbria, l’aiuto è rivolto a famiglie con ISEE non superiore a 15.493 euro e la scadenza è fissata al 7 ottobre.

Altre regioni hanno optato per strumenti differenti: in Trentino Alto Adige i libri sono forniti gratuitamente in proprietà o in comodato d’uso, mentre in Sicilia è attivo un portale telematico per la gestione delle cedole librarie. In Veneto, invece, è stato approvato un bando da quasi 6 milioni di euro con contributi differenziati in base all’ISEE, pari a 200 o 150 euro. In Calabria, infine, i buoni libri sono rivolti alle famiglie con ISEE inferiore a 6.000 euro e vengono gestiti direttamente dai comuni.

Interventi mirati: il caso di Sant’Arpino

Oltre alle misure generali, alcuni comuni hanno scelto di attivare progetti specifici per famiglie in difficoltà. A Sant’Arpino, in provincia di Caserta, è stato pubblicato un avviso per l’erogazione di contributi destinati ai nuclei con minori disabili iscritti alla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Il sostegno riguarda i costi del trasporto scolastico e varia da 900 euro per chi frequenta scuole locali a 1.100 euro per chi studia fuori dal comune.

L’assessore alle Politiche Sociali, Loredana Di Monte, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: “La disabilità non deve mai essere motivo di esclusione o isolamento. Il nostro compito è garantire pari dignità e pari diritti, anche e soprattutto quando si tratta di accesso all’istruzione”. Le domande devono essere presentate entro il 3 ottobre tramite il sito istituzionale del comune, allegando la certificazione di disabilità e la diagnosi funzionale.