La situazione a Gaza è insostenibile, proprio nella giornata ieri lo stato di Israele ha dato avvio alla “soluzione finale” invadendo Gaza City. Siamo purtroppo come inermi di fronte a tutto ciò, ma venerdì 19 e lunedì 22 settembre 2025 sono stati indetti due scioperi generali nazionali di solidarietà con Gaza, destinati a diventare delle vere e proprie giornate di denuncia contro l’impunità di Israele e le complicità del governo italiano.
La mobilitazione lanciata dai sindacati di base, in particolare, non si limita a un gesto simbolico: vuole forzare il blocco di Israele e portare aiuti ai palestinesi trasformando i luoghi di lavoro in piazze di protesta.
All’assemblea di lancio a Genova, che ha visto la presenza di circa mille persone, sono intervenuti portuali, attivisti di Music for Peace, studenti e movimenti sociali da tutta Italia, con toni duri e attacchi frontali alle politiche filo-israeliane dell’esecutivo.
Indice
Lo sciopero per Gaza lanciato dalla Cgil
La prima giornata di agitazioni, in programma in tutta Italia il 19 settembre, è stata lanciata da Maurizio Landini sulla scia dello sciopero indetto dai sindacati di base, contro l’occupazione della Striscia di Gaza avviata dalle truppe dell’Idf e a sostegno delle iniziative umanitarie a favore della Palestina, come la Sumud Global Flotilla.
Pensiamo che sia di una gravità senza precedenti quello che sta succedendo, pensiamo che quel massacro e quella vera e propria deportazione del popolo palestinese vada assolutamente fermata, che questa logica di forza e di riarmo è un pericolo vero per i diritti di tutte le persone, per la democrazia in tutto il mondo e per questa ragione come Cgil abbiamo deciso, oltre che partecipare a tutte le iniziative che già in queste ore con presidi, con iniziative, saranno programmate nei prossimi giorni, abbiamo deciso di indire una vera e propria giornata nazionale di mobilitazione per venerdì 19 settembre
In conferenza stampa, il segretario generale della Cgil non ha dato indicazioni precise sulle tempistiche e le categorie coinvolte nello sciopero, ma ha lasciato alle organizzazione territoriali la scelta delle modalità con le quali mettere in atto la protesta regione per regione.
Landini ha previsto che le mobilitazioni possano svolgersi orientativamente nel pomeriggio di venerdì, per tutti i lavoratori, fatta eccezione per quelli impiegati nei settori dei servizi pubblici essenziali, come trasporti, scuola e sanità: secondo la legge 146/90, infatti, per queste categorie lo sciopero deve essere proclamato con più anticipo.
Nell’ambito della decisione della Cgil, la segreteria nazionale della Fiom, la sigla del sindacato che rappresenta i metalmeccanici, ha indetto per la giornata del 19 settembre 4 ore di sciopero generale.
Chi ha indetto lo sciopero nazionale del 22 settembre
Lo sciopero per l’intera giornata del 22 settembre è stata proclamato congiuntamente dalle sigle:
- USB (Unione Sindacale di Base);
- CUB (Confederazione Unitaria di Base);
- ADL Varese;
- SGB (Sindacato Generale di Base).
L’astensione del lavoro coinvolgerà l’insieme dei lavoratori del settore pubblico e privato.
Nel comparto scolastico l’USB Scuola ha deciso di ritirare una precedente mobilitazione e di estendere a tutto il settore la chiamata all’astensione, invitando insegnanti, personale Ata e studenti a unirsi alla protesta.
Anche la FILCT CGIL (portuali) ha annunciato uno stato di agitazione nazionale dei lavoratori dei porti in appoggio alla flotilla umanitaria.
Chi si ferma il 22 settembre
Numerosi comparti produttivi e categorie professionali hanno aderito o esprimono sostegno allo sciopero.
Trasporti
L’USB ha proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore anche nel settore trasporti. Ad esempio a Napoli Metro, funicolari e autobus resteranno fermi dalle 3 del 22 settembre alle 3 del 23 settembre, con fasce di garanzia per ridurre i disagi;
Ferrovie
I lavoratori ferroviari incroceranno le braccia 24 ore a partire dalle 21:00 del 21 settembre fino alle 21:00 del giorno successivo. Analogamente i lavoratori delle autostrade faranno sciopero 24 ore dalle 22:00 del 21 settembre alle 22:00 del 22 settembre;
Vigili del Fuoco
Per il comparto dei pompieri lo sciopero è di 4 ore (dalle 9 alle 13) per il personale turnista, mentre per il personale diurno e amministrativo è proclamato a intera giornata;
Lavoratori portuali
Già in occasione della partenza degli aiuti per Gaza, i portuali genovesi del CALP hanno preannunciato di paralizzare il porto in caso di attacchi alla Sumud Flotilla. Anche altri porti, come quelli di Trieste e di Venezia, hanno manifestato solidarietà;
Logistica
Aderiscono anche lavoratori della logistica, delle imprese ex-GKN, metalmeccanici e altri settori industriali in cui operano iscritti alle sigle di base.
Scuola e università
Il sindacato USB Scuola ha coinvolto l’intero mondo dell’istruzione (insegnanti, personale Ata, universitari e studenti) chiamandolo a fermarsi per 24 ore il 22 settembre.
In molte università sono già nati presidi di solidarietà, con tende e incontri aperti alla cittadinanza per condividere il senso di una mobilitazione che vuole restituire voce a Gaza.
Anche i collettivi studenteschi e i centri sociali hanno promesso azioni concrete, come il blocco dei porti di Venezia e Ancona, trasformando la protesta in un gesto umano e sentito di vicinanza al popolo palestinese.
Le dichiarazioni dei sindacati
Le organizzazioni promotrici hanno diffuso comunicati con le loro ragioni. In un documento congiunto Cub–ADL–SGB si afferma che lo sciopero è:
contro il genocidio in Palestina (e la) fornitura di armi a Israele.
Vengono richiesti:
- il sostegno incondizionato alla missione della Global Sumud Flotilla;
- sanzioni contro Israele.
I sindacalisti di base denunciano inoltre “l’inerzia del Governo italiano e dell’UE” di fronte alle violenze subite dalla popolazione di Gaza. USB ha precisato che, in caso di ulteriori ostacoli alla Flottilla, si riserva di anticipare lo sciopero già programmato per il 22 settembre.
Inoltre, USB Scuola ha ribadito in un suo comunicato il “desiderio di solidarizzare con il popolo di Gaza e di richiedere la fine dell’occupazione israeliana” tramite lo sciopero del 22 settembre.