Si parla ormai di truffe digitali su base quotidiana ma, com’è ovvio, quando è un personaggio noto a cadere nel tranello, l’attenzione mediatica è ben maggiore. Il riferimento va al caso di David Riondino, vittima di una truffa che lo ha privato di 11.422 euro. Un duro colpo per l’artista e cantautore, per una vicenda sotto indagine da parte dei Carabinieri.
Al di là del caso in sé, tra dichiarazioni, commenti e giudizi, ciò che ci interessa è spiegare nel dettaglio cosa accade in situazioni del genere. Di seguito tutti i dettagli per riuscire a evitare di cadere in questa ragnatela di menzogne, tutelando i propri risparmi.
Sms truffa
È sempre il caso di ricordare che sms e e-mail che forniscono link cliccabili sono da considerarsi sospetti, se non automaticamente truffaldini. Il consiglio è sempre quello di effettuare da sé le proprie ricerche. Ciò vuol dire individuare autonomamente il sito ufficiale dell’azienda che ci ha contattati, presumibilmente, evitando di seguire il percorso facilitato proposto nella comunicazione. Si sarà certi, in questo modo, di non incappare in siti fasulli.
Nella vicenda di Riondino, al centro di un caso di spoofing (ben noto tipo di truffa digitale), ciò che è stato proposto è un numero di telefono. L’uomo ha infatti ricevuto una finta comunicazione da Nexi, piattaforma di pagamenti online, informandolo di una transazione da 495 euro per un cellulare.
Anche in questo caso, sarebbe opportuno trovare da sé il numero del centralino di Nexi, così da essere certi di star parlando con un vero operatore. La pigrizia offre una finestra aperta ai truffatori, è bene ricordarlo. L’artista si è ritrovato così a parlare con un soggetto ancora oggi sconosciuto, che vantava un ottimo italiano e lo rassicurava, parlando anche di truffe informatiche, mentre era impegnato a ripulire il suo conto di circa 11,5 mila euro.
Truffa spoofing, come difendersi
Si parla di spoofing quando un utente viene manipolato da un truffatore, che può fingere d’essere un soggetto qualunque, come un operatore del servizio assistenza di un’azienda, al fine di ottenere informazioni personali da un malcapitato. Lo stesso accade quando soggetti sconosciuti inviano mail con link, fingendo di rappresentare un ente, una banca o altro.
Le strategie per falsificare la propria identità (spoof) sono diverse. Considerando i tantissimi casi segnalati, è bene comprendere come non ci si possa fermare al fatto che un sms o una mail riportino nome e logo di una tale azienda. Diffidare e verificare per vie alternative e ufficiali è sempre il primo passo.
Per quanto possa sembrare stressante, occorre dare per scontato d’essere costantemente vittime designate per tentativi di truffa. I malintenzionati spesso adoperato la tecnologia VoIP, al fine di personalizzare il proprio numero, creando un ID specifico per strutturare un dato raggiro. Ciò consente inoltre di mascherare l’origine della chiamata, il che rende complesso per le autorità rintracciare la base delle operazioni.
Tutto sembra sempre credibile, considerando come ormai sia passato molto tempo dalla fase in cui ricevevamo le mail da parte di principi africani in difficoltà. In aiuto dei truffatori giunge anche l’intelligenza artificiale, con possibilità di scrivere messaggi in tutte le lingue del mondo, prestando attenzione alla grammatica. Niente più comunicazioni un po’ sconclusionate, dunque.
Per difendersi dallo spoofing, e non solo, occorre chiedere aiuto, ai propri cari o a Google. La moglie di Riondino, nello specifico, ha in seguito cercato quel numero, scoprendo rapidamente come fosse in una black list. In caso di truffa riuscita, infine, occorre rapidamente contattare la propria banca, bloccare la carta e denunciare. Si evitano così ulteriori ammanchi, anche se rintracciare gli hacker e recuperare il denaro è estremamente complesso.