Ora legale 2025 in anticipo, perché non è vero: quando le lancette andranno in avanti

L'ora legale nel 2025 non arriverà in anticipo, ma seguirà lo schema stabilito nel 1981: le lancette andranno in avanti il 30 marzo alle 2:00, negli Usa il passaggio il 9 marzo

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 20 Febbraio 2025 08:00

In molte città italiane si cominciano ad avvertire i primi segnali della prossima primavera, stagione che porta con sé un clima più confortevole e che segna il ritorno dell’ora legale. Da diversi giorni, tuttavia, stanno circolando online delle notizie secondo le quali nel 2025 l’ora legale arriverebbe in anticipo in Italia e non, come di consueto, nell’ultimo weekend del mese di marzo. Si tratta di una bufala, addirittura non supportata da cause e finti studi o decisioni prese da chissà quale organo o istituto a livello internazionale. Ecco dunque che le lancette torneranno un’ora avanti in Italia alle 2:00 di domenica 30 marzo 2025, in linea con le regole canoniche che sono state stabilite nel 1981. Lo stesso passaggio negli Stati Uniti è previsto invece per il 9 marzo.

L’ora legale 2025 non scatterà in anticipo in Europa

A giocare a favore della diffusione della falsa notizia sull’anticipo dell’ora legale 2025 è stato probabilmente il fatto che quest’anno le lancette andranno un’ora in avanti praticamente alla fine di marzo, essendo l’ultima domenica prevista per il 30. Tempi un po’ più lunghi rispetto ad altri anni, con i cittadini che spinti dalla volontà di godersi giornate con più sole potrebbero aver dato credito alla possibilità di veder anticipato il proprio desiderio.

Malgrado le speranze, dunque, per l’ora legale sarà necessario attendere le 2:00 del 30 marzo 2025, con gli orologi digitali che segneranno subito le 3:00, mentre per gli analogici sarà necessario regolare manualmente il nuovo orario.

La normativa stabilita nel 1981, si ricorda, prevede che il cambio dell’ora debba essere effettuato entro il 31 marzo di ogni anno, con tale data limite che è stata toccata solo tre volte dal 1981, vale a dire nel 2013, 2019 e 2024. Meglio era andata nel 2023, il 26 marzo, nel 2022, il 27, nel 2021, il 28, e nel 2020, il 29. Per ciò che riguarda il momento in cui è necessario muovere le lancette dell’orologio, la direttiva europea prevede che in tutto il continente il passaggio avvenga alle 0:00 UTC, ovvero il tempo coordinato universale basato sull’orario nel fuso di Greenwich. Le 2:00 del mattino in Italia.

Anche negli Stati Uniti non si anticipa l’ora legale

Nel mare magnum delle bufale sull’anticipo dell’ora legale 2025, i più creativi hanno riportato che il fenomeno interesserà soltanto gli Stati Uniti d’America. Non è così, visto che oltre Oceano l’ora legale entrerà in vigore, come ogni anno dal 2007, nella seconda domenica di marzo, ovvero il 9. Rispetto allo scorso anno, ma pur seguendo lo stesso iter, l’ora legale arriverà un giorno prima, essendo scattata il 10 marzo nel 2024.

L’abolizione dell’ora legale

C’è, infine, un tema sempre caldo in merito all’ora legale, ovvero la sua probabile abolizione in Italia e nel resto d’Europa. Questa ipotesi ha delle fondamenta concrete, visto che nel 2018 il Parlamento europeo aveva chiesto alla Commissione europea di valutare la questione e aprire un tavolo di confronto con i Paesi Ue, ma il sopraggiungere della pandemia da covid-19 aveva impedito ai lavori di andare avanti. Va detto, tuttavia, che si era deciso di abolire il passaggio stagionale dell’ora, anche se non è mai trovato un accordo su come impostare un sistema di orario fisso a livello nazionale.