Un nuovo cambiamento molto rilevante al Codice stradale sembra essere alle porte. Il governo di Giorgia Meloni si è già attivato in maniera netta su tale fronte, ma la trasformazione è ancora in atto.
Tra non molto potrebbe giungere l’autorizzazione alla circolazione dei mezzi 125 cc in autostrada e tangenziale. Tutto merito di un emendamento della Lega, approvato: “Un intervento di buonsenso, atteso da anni”.
Motorini 125 in autostrada
Forte la spinta dei deputati della Lega in commissione Trasporti. Si tratta della capogruppo Elena Maccanti, così come di Andrea Dara, Domenico Furgiuele, Riccardo Augusto Marchetti (primo firmatario) ed Erik Pretto.
Non c’è modo di fraintendere la loro visione su tale aspetto. L’Italia ne aveva un ovvio bisogno, spiegano, al fine di semplificare la quotidianità di molti cittadini. Tra non molto scatterà il via libera per i motocicli 125 cc in autostrada e tangenziale, il che di fatto modificherà notevolmente alcuni equilibri in ambito urbano.
Una distribuzione differente del traffico su due ruote, al netto di un potenziale maggior rischio dato dalla minore potenza garantita da tale motorizzazione. Proprio per questa ragione, si vieterà la circolazione ai minorenni. Questi potranno unicamente essere passeggeri e non posti alla guida.
La conduzione sarà affidata unicamente a soggetti maggiorenni. Al netto delle chance effettive di controllo dell’età dei guidatori, la Lega parla con orgoglio di allineamento dell’Italia al resto d’Europa.
“A parità di prestazioni, semplifica la vita a famiglie e utenti delle due ruote. Ora avanti tutta con l’approvazione finale in Parlamento, così da sanare un’anomalia tutta italiana. Un intervento di buonsenso, atteso da anni”.
Cosa cambia
Una notizia che di certo renderà felici molti cittadini, liberati dalla costrizione di circolare unicamente nei tratti urbani, spesso costretti in ingorghi dai quali è difficile districarsi.
Ciò non cancella però del tutto la preoccupazione per una tale trasformazione. L’approccio alla guida in autostrada per un 125 cc è infatti ben differente da quello su altre strade. La potenza generata è inferiore agli mezzi in circolo e, al tempo stesso, si dovrà tener conto della “leggerezza” del motociclo, maggiormente soggetto agli spostamenti d’aria.
In merito si è espresso Paolo Magri, presidente Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori. In una nota si è così espresso: “L’Italia si allineerebbe finalmente al resto d’Europa, dove è già consentito il transito. Lo scenario, per il quale l’associazione si sta spendendo da anni, rappresenterebbe un risultato molto importante per i produttori, l’industria e gli utenti”.
Il dispositivo è stato accolto nella serata di martedì 6 febbraio nell’ambito dell’esame del disegno di legge di revisione del Codice della Strada. Si è scelto, dunque, di abbassare quello che è l’attuale limite, fissato a 150 cc. Un adeguamento che coinvolge anche i motocicli elettrici, raggiungendo quota 6kW.
Una liberalizzazione limitata, per così dire, considerando come la patente A1 possa essere conseguita a partire dai 16 anni d’età ma, al tempo stesso, non si possa adoperarla per la circolazione in autostrada e tangenziale fino ai 18 anni. Allo stato attuale non si attende altro che la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.