Quando prendiamo un volo non paghiamo soltanto il prezzo del biglietto. Esiste infatti un gran numero di servizi extra che risultano a pagamento e che, in alcuni casi, non sono evitabili. Tutto ciò ha portato a generare una vera e propria classifica, proposta da CarTrawler, che tiene conto unicamente dei guadagni ottenuti da ciò che in America definiscono “ancillary revenue”, ovvero le spese extra per l’appunto.
Top 10 dei costi extra
Il mondo del trasporto aereo non è più quello conosciuto nello scorso secolo. Gli anni Duemila hanno apportato una vera e propria rivoluzione. Basti pensare al mondo lowcost e a quanto sia diffuso oggi. Seguendo il calendario dei vettori e non selezionando una data precisa, è ancora possibile viaggiare con meno di 20 euro, andata e ritorno.
Per quanto ciò sia incredibile, rappresenta una straordinaria eccezione. Nella vita di tutti i giorni gli utenti non possono permettersi di prendere un volo quando la compagnia lo ritiene più conveniente. I tempi lavorativi standard sono ben altra cosa e così ci si ritrova a viaggiare, quasi sempre, nello stesso periodo.
Il risultato è un aumento generale dei prezzi, che non riguarda più soltanto i biglietti d’imbarco. I costi extra sono svariati, a partire dai bagagli in cappelliera. Un argomento molto caldo al momento, considerando come l’Unione europea se ne stia occupando, mirando a un ritorno al passato: bagaglio a mano gratuito, sempre.
Alcune compagnie fanno pagare il check-in in aeroporto, molto caro, mentre altre non garantiscono neanche l’acqua a bordo gratuitamente. La classifica tiene conto però di un bel po’ di opzioni, dalla vendita di cibo e bevande all’imbarco dei bagagli, dai pacchetti vacanze alle miglia dei programmi fedeltà.
La lista è particolarmente lunga, con anche servizi che in Europa non garantiscono di certo grandi guadagni. La quasi totalità della top 10 è americana, con Delta Airlines in vetta, avendo guadagnato nel 2022 ben 7 miliardi e 987 milioni di dollari soltanto dalle proposte extra alla propria clientela.
A completare il podio ci sono United Airlines, 7 miliardi e 881 milioni, e American Airlines, 7 miliardi e 711 milioni. Come detto, gli USA dominano e così contiamo anche Southwest, Spirit, JetBlue, Alaska Airlines e Air Canada. Ne mancano però due all’appello e sono proprio europee.
Costi extra: i guadagni di Ryanair e Easyjet
A portare la bandiera europea in questa particolare classifica, che poco affascina la clientela, sono le due famosissime compagnie lowcost Ryanair ed Easyjet. Spesso al centro di critiche e polemiche, hanno saputo tener testa ai giganti USA in questa top 10. Ciò vale soprattutto per Ryanair, che ha ottenuto il quinto posto. Nel corso del 2022, infatti, ha guadagnato ben 4 miliardi di dollari. Una cifra che segna un incremento del 57% rispetto a quanto incassato nel 2021.
Discorso differente per Easyjet, al settimo posto con 2 miliardi e 353 milioni di dollari. Perché diverso? La cifra segna un incremento del 273% rispetto al 2021. Un’impennata che si spiega di certo ricordando i blocchi imposti a causa della pandemia di Covid-19, ma non solo. I prezzi sono generalmente aumentati per i servizi extra, così come il numero di lamentele da parte degli utenti.
Infine, a dimostrazione di quanto rilevanti gli extra siano per queste compagnie, negli ultimi anni libere di agire quasi indisturbate sul fronte delle regolamentazioni, per Ryanair questo incasso ha rappresentato il 35.7% del proprio totale, mentre per Easyjet il 33.9%. Facile intuire come ci sia allarmismo in merito al progetto dell’Ue e, chiaramente, come il ritorno ai bagagli gratuiti possa corrispondere con un aumento netto del costo dei biglietti.