Come funziona il cambio di banconote euro danneggiate e di monete?

Come funziona esattamente il cambio di banconote euro danneggiate e delle monete, chi può richiederlo, si pagano delle commissioni per effettuare tale operazione?

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

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Può capitare di ritrovarsi con banconote euro danneggiate o monete troppo usurate per essere accettate nei pagamenti. Cosa fare in questi casi? A chi rivolgersi? In Italia esiste un servizio che permette di sostituirle. Ecco le regole per effettuare il cambio e i diritti del cittadino.

Che tipo di banconote si possono cambiare?

Tutti i cittadini possono chiedere il cambio delle banconote e delle monete. Le prime sono in cotone per cui è naturale che si usurino maggiormente quando vengono utilizzate. Proprio per questo Bankitalia ritira con periodicità quelle usurate rimpiazzandole con delle nuove.

Le banconote possono subire anche altri danni seri oltre all’usura come quelli causati da allegamenti, incendi, strappi o lavaggi accidentali.

In questo caso si parla di:

  • banconote danneggiate se sono scolorite o macchiate;
  • mutilate se ne manca una parte.

Per la banconota mutilata può essere effettuato il cambio solo se la mutilazione riguarda meno della metà del biglietto. In caso contrario è necessario dimostrare che la parte mancante è stata distrutta non intenzionalmente. Essa poi va conservata con cura. Va riposta infatti insieme ai frammenti più piccoli tra fogli trasparenti o plastificati senza utilizzare assolutamente la colla o il nastro adesivo.

Inoltre, si può chiedere il cambio se si desidera sostituire le banconote che si hanno con altre di un taglio diverso o se si vogliono convertire delle monete in banconote o viceversa.

Come si effettua il cambio delle banconote

Chi possiede delle banconote in euro danneggiate o mutilate può chiedere il cambio presso una qualsiasi filiale della banca d’Italia adibita al servizio oppure presso gli istituti bancari o Poste che offrono tale possibilità.

Tali uffici provvederanno ad effettuare un esame iniziale e, qualora sia possibile, accerteranno subito se la banconota soddisfa i requisiti per la sostituzione. Nel caso l’esito sia positivo, sostituiranno quelle danneggiate con altre nuove.

Nel caso in cui vi siano dei dubbi sulla convertibilità, ad esempio per mutilazione oltre i limiti consentiti, la sostituzione non avverrà in filiale. La banconota verrà infatti inviata all’amministrazione centrale della Banca d’Italia per essere controllata approfonditamente da un comitato di esperti che comunicherà se essa può essere o meno rimborsata.

Se l’esito sarà positivo, la banconota verrà trattenuta presso la sede centrale per poi essere distrutta mentre il controvalore corrispondente verrà rimborsato al richiedente presso la filiale nella quale essa è stata consegnata.

Nel caso l’esito sia negativo, invece, la banconota verrà restituita a chi l’ha presentata. Ciò accade soprattutto nel caso di mutilazione per permettere al cliente di trovare le parti mancati e presentare poi una nuova richiesta.

Per quanto riguarda i costi, solitamente il rimborso delle banconote mutilate o danneggiate è gratuito eccetto che in un caso. Viene infatti applicata una commissione se le banconote sono state danneggiate in modo non voluto da dispositivi antifurto, come ad esempio nel caso di quelle macchiate con inchiostro indelebile.

Che succede nel caso di banconote macchiate di inchiostro?

Bankitalia invita i cittadini a non accettare denaro macchiato da inchiostro indelebile in quanto potrebbe trattarsi di banconote false.

Tali macchie, infatti, sono provocate da Ibns ovvero da sistemi intelligenti di neutralizzazione delle banconote che si attivano quando un bancomat, ad esempio, viene manomesso o aperto in modo illegale. L’ obiettivo è quello di rendere il denaro non utilizzabile e facilmente identificabile.

Questo non significa che tutte le banconote macchiate di inchiostro siano rubate. Nel caso esse presentino solo dei piccoli segni e i bordi siano intatti è probabile che il danno sia accidentale. Qualora invece le macchie siano leggere è possibile che non siano dovute a dispositivi antifurto.

Che succede se le banconote sono danneggiate intenzionalmente?

Solitamente le banconote che vengono mutilate o danneggiate in modo intenzionale non vengono sostituite. Sono però trattenute senza che la persona riceva un rimborso.

Il cambio avviene invece nel caso in cui il richiedente sia in buona fede o se il danno sia di entità modesta. Un esempio è la banconota che riporta delle piccole annotazioni.

Come funziona il cambio delle monete

Anche per le monete danneggiate si può chiedere il cambio.

La richiesta, però, può essere effettuata allo sportello per un numero non superiore a 500 pezzi. In caso contrario potrebbe essere completata in un momento successivo.

In questo caso:

  • si dovranno consegnare le monete compilando un modulo di versamento;
  • si dovrà firmare una liberatoria con la quale si accetterà l’esito del conteggio definitivo che effettuerà Banca d’Italia.

Per far sì che la verifica sia più veloce, se la quantità di monete supera le 100 unità, esse si dovranno confezionare. Più esattamente, si dovranno riporre in buste di plastica trasparenti e autosigillanti rispettando i limiti di quantità per ogni taglio che sono i seguenti:

  • cinquecento monete per tagli da 1 o 2 euro;
  • mille monete per tagli da 10, 20 e 50 centesimi;
  • duemila monete per tagli da 1, 2 e 5 centesimi.

Su ogni busta devono poi essere inserite in modo chiaro le seguenti informazioni:

  • il nome e i dati della persona che effettua la consegna;
  • il taglio delle monete e il valore contenuto nella busta;
  • il peso della busta completa;
  • la data di imballaggio;
  • il numero identificativo progressivo per ogni busta.

Inoltre è importante creare un elenco riepilogativo di tutte le buste consegnate con riferimento ai numeri identificativi inseriti su di esse.

Si pagano commissioni per il cambio delle monete?

Ci sono delle commissioni da sostenere per il cambio delle monete come comunica Bankitalia.

I costi sono i seguenti:

  • zero euro fino a 1 chilo di monete calcolato per ciascun soggetto che effettua la consegna, per ogni anno di conio e per ogni singolo taglio;
  • oltre al chilo di monete si paga il 5% del valore nominale totale di esse.

L’eventuale commissione è trattenuta al momento dell’accredito del controvalore. C’è poi un ulteriore incremento del 15% nel caso in cui il Centro analisi monete euro (Cnac) abbia la necessità di controllare le confezioni a causa del riscontro di un’anomalia.

Se invece le monete consegnate sono state trattate con sostanze chimiche o pericolose, la commissione è incrementata del 20% del valore delle monete consegnate. In quest’ultimo caso, però, il Cnac e Bankitalia potrebbero rifiutare il cambio.