Bonifici istantanei pericolosi per le truffe online, guadagni degli italiani a rischio

Lo spoofing avrebbe vita facile col bonifico istantaneo, ecco perché la supersperta in truffe cibernetiche lancia l'avvertimento a tutte le banche

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

I bonifici istantanei potrebbero trasformarsi da risorsa a minaccia. La soluzione pensata da molte banche per permettere il pagamento immediato di fatture, ordini, prestazioni o passaggio di denaro tra amici, infatti, potrebbe risultare rischiosa per le sempre più frequenti truffe online, col vicequestore Lisa Di Berardino, superesperta di truffe cibernetiche che ha messo in guardia tutti.

Da opportunità a rischio

La moda del bonifico istantaneo prende piede in Italia e non solo, con numerose banche che danno la possibilità ai propri clienti di accedere al servizio di pagamenti immediato. Un’opzione che ha i suoi costi, con la soluzione che cambia da istituto a istituto, ma che nasconde anche delle insidie.

A parlarne alla presentazione del pulsante antifrode Ing è stata la vicequestore Lisa Di Berardino, responsabile della sezione di polizia giudiziaria della Procura presso il tribunale di Milano e superesperta di truffe cibernetiche. Il vicequestore, infatti, ha sottolineato che “se tutte le banche trasformeranno i bonifici ordinari in istantanei, sarà veramente dura tutelare i cittadini dalle frodi online“.

L’appunto è chiaro, perché “sarà, infatti, molto più difficile bloccare pagamenti sospetti in favore di potenziali truffatori” ha detto Di Berardino spiegando che “è necessario un cooling period, un periodo di sospensione dell’invio dei soldi che consenta ai rispettivi reparti antifrode di fare le opportune verifiche ed eventualmente bloccare il pagamento. Sempre che sia possibile”.

Una chiamata alla prevenzione, in poche parole, perché una volta accettato il pagamento immediato i soldi inviati non torneranno più indietro.

La lotta allo spoofing

L’attenzione sul ruolo dei bonifici istantanei, che possono trasformarsi in arma a doppio taglio e svuota conto per gli italiani, se n’è parlato alla presentazione del pulsante antifrode Ing, volto a combattere lo spoofing.

Si tratta della tecnica informatica che punta a ingannare gli utenti/clienti fingendo di essere un dipendente di banca o di un istituto che chiede dei soldi alla vittima. Ma si tratta appunto di una truffa, messa a segno con una spesa minima e con una resa massima.

Con poche decine di euro, infatti, i truffatori riescono a mettere le mani su software capaci di sostituire l’identificativo del chiamante, sostituendolo magari a quello di uno verificato.

E il pulsante antifrode di Ing corre in soccorso ai suoi utenti. Si chiama “È davvero Ing?” ed è la funzione che i clienti di Ing Italia troveranno sulla App o sulla pagina di login del sito ing.it per evitare le truffe. Il funzionamento, spiegato da Ing, è molto facile e intuitivo: chi riceve una telefonata da qualcuno che si presenta come dipendente dell’istituto per informare di presunte anomalie sulle transazioni può essere fermato, con la banca che tutela i suoi clienti col pulsante via App che, se attivato, fa partire la verifica della chiamata. In poco tempo, quindi, sarà l’utente stesso a scoprire se dall’altro lato della cornetta c’è o meno Ing.

Ma Ing, oltre a lanciare il possibile allarme sulla frode e correre ai ripari, avverte: “La banca non chiederà mai aiuto per bloccare una transazione. E soprattutto non chiederà mai dati di cui è già in possesso”.