L’Italia è uno dei Paesi con la maggiore concentrazione di dispositivi per il rilevamento della velocità delle automobili. Ne esistono diversi tipi, dai quelli tradizionali, chiamati comunemente Autovelox dal nome commerciale di uno dei modelli più comuni, ai sistemi più complessi, come i Tutor installati in molti tratti delle autostrade italiane.
Spesso, però, il loro funzionamento e le regole che seguono non sono chiare agli automobilisti. Anche il loro posizionamento, a volte, può creare confusione. Infine, una sentenza recente della Cassazione ha aggiunto confusione, sollevando la questione dei dispositivi non omologati.
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Gli Autovelox in Italia
I rilevatori di velocità tradizionali, quelli che misurano la velocità di un’auto in un punto di una strada, possono essere di due tipologie. Quelli fissi e quelli mobili. In entrambi i casi, la normativa prevede che debbano essere ben segnalati lungo la strada su cui sono posizionati, con cartelli a una distanza ragionevole dal luogo della rilevazione.
Nel nostro Paese ne esistono più di 11mila, quasi il 10% di tutti quelli installati nel mondo. La normativa italiana ne permette un uso molto ampio, per garantire la sicurezza stradale. L’eccesso di velocità è infatti una delle principali cause di morte sulle strade. Diversi studi hanno dimostrato che i dispositivi di rilevamento della velocità contribuiscono a cali del numero di incidenti gravi tra il 10% e il 45%.
Il sistema Tutor
Su molte autostrade italiane, invece dei semplici Autovelox, è stato installato fin dal 2004 un sistema diverso, chiamato “Sistema informativo per il controllo della velocità” o più comunemente Tutor. È composto da una serie di sistemi di rilevazione, simili agli autovelox, che però in condizioni normali non misurano la velocità istantanea, ma registrano solamente la targa del veicolo che passa e l’orario preciso del transito.
In questo modo, registrando almeno due passaggi, il Tutor può misurare la velocità media. In casi eccezionali, ad esempio se ci sono cantieri lungo la strada o il traffico è molto intenso, il Tutor può misurare anche la velocità istantanea. L’elenco completo dei tratti di autostrada coperti dal Tutor è disponibile sul sito della polizia stradale.
| Autostrada | Tratte specifiche coperte da Tutor 3.0 |
|---|---|
| A1 Milano-Napoli |
|
| A27 Mestre-Belluno | Tra il bivio con A4 Milano-Brescia e lo svincolo con la Pedemontana |
| A9 Lainate-Como-Chiasso | Tra Saronno e Lomazzo Nord (in entrambe le direzioni) |
| A14 Bologna-Taranto | Tra Pesaro e Rimini Sud (entrambe le direzioni) |
| A11 Firenze-Pisa Nord | Tra Montecatini e Prato Est (entrambe le direzioni) |
Dal 7 marzo 2025 è attivo, su molte autostrade, è attivo il Tutor 3.0. Questo nuovo sistema utilizza tecnologie avanzate per rilevare non solo la velocità, ma anche i sorpassi da parte dei mezzi pesanti dove non sono permessi, i veicoli contromano e la circolazione in corsie non consentite.
Il sistema Vergilius
Una versione diversa del Tutor è il sistema Vergilius, attivo su diverse tratte di competenza di Anas. Vergilius combina la rilevazione della velocità media dei Tutor con quella istantanea degli Autovelox. Funziona quindi sia al momento del passaggio del veicolo, sia per capire l’andatura su tratti di percorrenza più lunghi.
| Strada | Limite di velocità |
| SS309 Romea | 90 Km/h |
| SS1 Aurelia | 90 Km/h |
| SS7 Domitiana | 90 Km/h |
| SS145 Sorrentina | 60 Km/h |
| A2 | 130 Km/h |
La questione degli autovelox omologati
Con la sentenza della Cassazione numero 10365 del 14 marzo 2025, si è creata molta confusione sulle multe degli Autovelox. Un dettaglio nelle normative che regolano questi dispositivi ha di fatto reso nulle moltissime sanzioni. In una norma, si afferma che i rilevatori di velocità debbano essere “approvati” dal Ministero dei Trasporti, in un’altra che debbano essere “omologati“.
Moltissimi dispositivi hanno l’approvazione, ma non l’omologazione. Al momento, non è stata trovata una soluzione. Il risultato è che le multe continuano ad arrivare agli automobilisti. Spesso però, impugnandole davanti a un tribunale, se ne può ottenere l’annullamento.
Il nuovo codice della strada ha comunque introdotto multe più alte per eccesso di velocità:
- infrazione fino a 10 Km/h oltre il limite, multa tra 42 e 173 euro, nessun punto rimosso dalla patente;
- infrazione tra 10 e 40 Km/h oltre il limite, multa tra 173 e 694 euro, 3 punti rimossi dalla patente;
- infrazione tra 40 e 60 Km/h oltre il limite, multa tra 544 e 2.174 euro, 6 punti rimossi dalla patente;
- infrazione da più di 60 Km/h oltre il limite, multa tra 847 e 3.389 euro, 10 punti rimossi dalla patente.
Le infrazioni più gravi, specialmente se commesse nei centri abitati, prevedono anche il ritiro della patente da 10 giorni a 1 anno.