Accensione riscaldamento, a Roma slitta al 15 novembre: temperatura più bassa e nuove regole

Il sindaco di Roma Gualtieri ha firmato un'ordinanza con cui fa slittare l'accensione del riscaldamento dal 1° al 15 novembre. Nuove regole peri termosifoni

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Redazione

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Pubblicato: 5 Novembre 2024 10:50

Fa caldo a Roma, motivo per cui l’accensione del riscaldamento nella Capitale non è partita il 1° novembre come generalmente previsto, ma scatterà solo a partire dal 15 novembre. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha firmato infatti una nuova ordinanza che fissa la nuova data per la riaccensione dei termosifoni in tutta l’area metropolitana.

Roma nella zona climatica D ma scatta la proroga

Roma Capitale è inserita nella zona climatica D, per la quale è previsto un orario massimo di funzionamento del riscaldamento di 12 ore al giorno nel periodo compreso tra il 1° novembre e il 15 aprile. Ma ora le regole sono cambiate.

Come spiega lo stesso Comunque, le temperature registrate negli anni più recenti mostrano in modo generalizzato per gran parte dei capoluoghi di Regione, tra cui Roma, una tendenza all’aumento delle temperature sia minime che massime. Arpa Lazio ha osservato, nello specifico per la città di Roma, dal 15 novembre 2023 al 15 aprile 2024 che la temperatura registrata nella stazione “Boncompagni” è stata di circa 1°C più alta della media degli stessi periodi degli ultimi 10 anni.

Visto che l’ordinamento nazionale ed europeo in materia di impianti e di utilizzo di risorse energetiche prevede che gli impianti debbano essere volti alla massima riduzione possibile dei consumi di gas naturale, risorsa utilizzata anche per la produzione di una parte di energia elettrica e calore, il Comune di Roma, come altri, il 18 giugno 2009 ha aderito al Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia promosso dalla Commissione europea, che ha tra i suoi obiettivi la riduzione delle emissioni di gas serra sul territorio, l’aumento della resilienza e la preparazione agli impatti negativi del cambiamento climatico, oltre ad affrontare la povertà energetica come azione chiave per garantire la transizione green.

Le nuove regole per l’accensione dei termosifoni a Roma

Da venerdì 15 novembre i cittadini romani potranno quindi accendere i termosifoni. Come indicato nella nuova ordinanza firmata dal sindaco Roberto Gualtieri, la numero 124 del 30 ottobre 2024,

La stagione del riscaldamento 2024-2025 prevede per Roma queste nuove regole:

  • termosifoni accessi tra il 15 novembre 2024 e il 7 aprile 2025
  • accensione degli impianti per un massimo di 11 ore giornaliere comprese tra le ore 5 e le 23 di ciascun giorno; per gli uffici comunali per un massimo di 10 ore al giorno
  • riduzione di 1°C della temperatura, che viene portata a 17°C +2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, e dunque a 19°C, e 19°C +2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici, cioè 21°C.

Le deroghe: chi non deve rispettare i limiti legati al riscaldamento

Il periodo di accensione e il tetto massimo di ore in cui i termosifoni possono rimanere accesi non valgono invece per alcune strutture di interesse pubblico:

  • ospedali, cliniche o case di cura e simil, compresi quelli adibiti al recupero dei tossicodipendenti e e altri soggetti affidati ai servizi sociali
  • sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali, che non siano ubicate in stabili condominiali
  • scuole materne e asili nido
  • piscine e saune
  • edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione.

Il limite massimo delle 11 ore al giorno di accensione non si applica poi a:

  • uffici e simili, edifici adibiti ad attività commerciali, limitatamente alle parti adibite a servizi senza interruzione giornaliera delle attività
  • impianti termici al servizio di uno o più edifici dotati di circuito primario, volti esclusivamente ad alimentare gli edifici che già sono esonerati dai limiti per la produzione di acqua carda per usi igienici e sanitari
  • impianti termici a bassa temperatura che servono più unità immobiliari residenziali e assimilate dotati di gruppo termoregolatore pilotato da una sonda di rilevamento della temperatura esterna con programmatore, che consenta la regolazione almeno su due livelli della temperatura ambiente nell’arco delle 24 ore. Questi impianti possono essere condotti in esercizio continuo purché il programmatore giornaliero venga tarato e sigillato per il raggiungimento di una temperatura degli ambienti pari a 16°C + 2°C di tolleranza nelle ore al di fuori della durata giornaliera di attivazione
  • edifici pubblici e privati che siano alimentati da fonti rinnovabili o pompe di calore.

Infine, la regola di 1 grado in meno non viene applicata a:

  • ospedali, cliniche o case di cura, compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, strutture protette per l’assistenza e il recupero dei tossicodipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici, limitatamente alle zone riservate alla permanenza e al trattamento medico dei degenti o degli ospiti
  • piscine, saune e assimilabili
  • sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali non ubicate in stabili condominiali, per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe motivate ai limiti di temperatura dell’aria, basate su elementi oggettivi o esigenze legate alla destinazione d’uso
  • edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili per i quali il Comune abbia concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria, motivate da esigenze tecnologiche o di produzione che richiedano temperature diverse dai valori limite
  • edifici pubblici e privati che siano dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili.

La strategia green del Comune di Roma

Le nuove regole del Comune di Roma rispondono a una strategia complessiva dell’amministrazione che punta a realizzare interventi strutturali per favorire la decarbonizzazione e l’elettrificazione dei sistemi di mobilità e di riscaldamento degli edifici a emissioni zero, e di riqualificazione ambientale delle aree più delicate, come scuole e ospedali.

Tutti interventi che devono essere coerenti con gli impegni di riduzione delle emissioni degli inquinanti e delle emissioni di
CO2, come previsto dalla Mission europea 100 Carbon-neutral and smart cities by 2030 in cui Roma è stata selezionata dalla Commissione europea.