Accensione riscaldamento al via il 15 ottobre: da Milano a Torino a Bologna, le città interessate

Freddo e temperature rigide nel Nord Italia. Il riscaldamento si può accendere a partire dal 15 ottobre: le città in cui si possono avviare prima i termosifoni

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Pubblicato: 7 Ottobre 2024 10:04Aggiornato: 15 Ottobre 2024 08:38

Via libera all’accensione dei termosifoni. Le date di accensione e spegnimento dei termosifoni in linea generale sono legate alle 6 zone climatiche in cui è diviso il nostro Paese, dove, a seconda delle temperature media, vengono regolamentate le ore giornaliere di accensione. La decisione però spetta in ultima istanza ai Comuni, che possono decidere di anticipare o posticipare se le condizioni meteo lo richiedono. Da oggi martedì 15 ottobre possono iniziare ad accendere i riscaldamenti gli abitanti di diverse città, soprattutto al Nord, ma non solo.

Vediamo le date a seconda delle zona climatiche.

Accensione riscaldamento dal 15 ottobre

Posto che chi vive nelle città che rientrano nella zona F può sempre accendere il riscaldamento se lo ritiene, per via delle temperature molto rigide – si tratta per lo più di zone montane -, i primi ad accendere i termosifoni secondo le tabelle previste sono i cittadini della zona E.

A partire da oggi martedì 15 ottobre possono infatti riscaldare casa gli abitanti di alcune delle più grandi città del Nord Italia. Tra queste, Milano, Torino, Bologna, Venezia. Ma anche alcune del Sud, come Enna, Frosinone e Potenza. I termosifoni possono restare accesi per un massimo di 14 ore al giorno. Data di spegnimento prevista, salvo eventuali deroghe che i Comuni come visto possono sempre approvare, 15 aprile 2025.

I prossimi ad avviare il riscaldamento saranno i cittadini della zona D, dal 1° novembre.

Quando si accende il riscaldamento: le date per zona

Ecco tutte le date di accensione del riscaldamento in Italia:

  • Zona F
    Belluno, Cuneo e Trento: non ci sono limiti di orario o di date per l’uso del riscaldamento.
  • Zona E
    Province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona e Vicenza: i termosifoni si possono accendere dal 15 ottobre per un massimo di 14 ore al giorno, con spegnimento previsto per il 15 aprile.
  • Zona D
    Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia e Viterbo: qui l’accensione dei riscaldamenti è consentita a partire dal 1° novembre per un massimo di 12 ore giornaliere, con spegnimento entro il 15 aprile.
  • Zona C
    Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto: i riscaldamenti possono essere attivati dal 15 novembre e rimanere accesi fino al 31 marzo per un massimo di 10 ore giornaliere.
  • Zona B
    Province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani: qui termosifoni accesi dal 1° dicembre, per un massimo di 8 ore al giorno, con spegnimento previsto entro il 31 marzo.
  • Zona A
    Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa: i termosifoni possono essere accesi dal 1° dicembre per un massimo di 6 ore al giorno e devono essere spenti entro il 15 marzo, secondo quanto stabilito dal decreto.

Quale temperatura si deve tenere in casa

Ricordiamo che la temperatura massima consentita in casa con i termosifoni accesi è in generale 20 gradi, con una tolleranza di +/-2 gradi. Questo significa che la temperatura in casa dovrebbe essere compresa tra i 18 e 22 gradi. Valori che seguono anche le raccomandazioni dell’Oms-Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha individuato come temperatura ottimale in casa i 21 °C.

Negli ultimi anni, il Governo italiano ha adottato alcuni provvedimenti straordinari per ridurre i consumi di gas e contrastare l’aumento del prezzo di questa materia prima, definendo come temperatura massima in casa ad esempio i 19 °C oppure riducendo di 1 ora al giorno l’utilizzo dei termosifoni o, ancora, posticipando l’accensione dei termosifoni di qualche giorno.

Per la stagione autunno-inverno 2024/2025, salvo nuove deroghe, bisogna prendere come riferimento principale il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n.74 secondo cui, in inverno, la media ponderata delle temperature non deve superare:

  • 18°C (+ 2°C di tolleranza) all’interno di aziende, industrie e laboratori artigianali
  • 20°C (+ 2°C di tolleranza) per tutti gli altri edifici, case incluse.

Attenzione che chi non rispetta le regole sul riscaldamento rischia una multa che può andare da un minimo di 500 a un massimo di 3mila euro.