In India arriva la torre mangia-smog: come funziona e quanto è costata

Una torre anti-smog, che “inghiotte” l'inquinamento che ricopre i cieli delle grandi città. Ecco cos'è e come funziona

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Una torre anti-smog, che “inghiotte” l’inquinamento che ricopre i cieli delle grandi città. Tutto questo, ora, non è più fantascienza.

Dopo i murales cattura polvere, il primo esempio di torre anti-smog era stato lanciato nel 2018 in Cina, nell’inquinatissima metropoli di Xian, dove era stata eretta una torre mangia smog di ben 60 metri. Altri esempi sono stati tentati in altre parti del mondo, come in Olanda, a Rotterdam.

Ora, un nuovo esperimento in questo senso arriva dall’India. La capitale Nuova Delhi ha appena inaugurato la sua Smog Free Tower, la sua prima “torre mangia smog” volta a ridurre l’inquinamento atmosferico, responsabile – come dicono ormai incontrovertibilmente i dati scientifici – di migliaia di morti premature ogni anno.

India sommersa dall’inquinamento: le conseguenze

Secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’India possiede 14 delle 15 città più inquinate al mondo. A Nuova Delhi le concentrazioni di particelle inquinanti e fortemente dannose anche per l’organismo umano superano regolarmente i limiti di sicurezza fino a 20 volte; in particolare in inverno, quando i suoi 20 milioni di abitanti sono letteralmente avvolti da una coltre grigia di smog.

Uno studio del 2020 su Lancet ha rilevato che nel 2019 in India ci sono stati ben 1,67 milioni di morti attribuibili all’inquinamento atmosferico: circa 17.500 solo nella capitale.

La Smog Free Tower a Nuova Delhi

La torre si trova nell’affollata area commerciale di Connaught Place. 40 ventilatori giganti posizionati sulla torre alta 24,2 metri pomperanno 1.000 metri cubi di aria al secondo attraverso filtri in grado di dimezzare il numero di particolato nocivo in un raggio di 1 chilometro quadrato.

Le ventole sono state installate nella parte inferiore della torre: l’aria verrà aspirata dall’alto, filtrata e rilasciata attraverso le ventole stesse nella parte inferiore. La torre comprende 5mila filtri dell’aria elettrostatici in grado di filtrare le microparticelle, comprese quelle di fumo, polvere domestica e polline.

Funziona, di fatto, come un gigantesco purificatore d’aria, che verrà attivato tra qualche settimana non appena si chiuderà la stagione dei monsoni. Definendo la torre “sperimentale”, il premier indiano Arvind Kejriwal ha affermato che i dati saranno analizzati per determinarne l’efficacia. Le istituzioni monitoreranno l’impatto sull’inquinamento e il suo funzionamento in diverse condizioni meteorologiche.

Le critiche alle torri mangia smog

Le torri anti-smog potrebbero essere innalzate anche in altre parti della città, se questo studio pilota fornirà risultati positivi. Una torre simile è in costruzione anche ad Anand Vihar, i cui lavori sono quasi terminati.

Una grande notizia, anche se c’è come sempre chi storce il naso. La torre è costata 2 milioni di dollari: i critici affermano che erigere un numero di torri sufficiente per ripulire l’aria sostanzialmente in tutta Nuova Delhi costerebbe tantissimo e significherebbe sprecare enormi quantità di denaro pubblico.

Inoltre, dicono, si potrebbe investire invece su tecnologie o modalità che inquinino meno in settori molto produttivi, come quello dell’automotive (intervenendo sugli scarichi dei veicoli ad esempio), dell’industria pesante, dell’edilizia, ma anche della combustione di rifiuti e carburante e della raccolta differenziata dei rifiuti.