Una scogliera viva per difendere la costa in Emilia-Romagna

Ostriche e vermi per costruire una barriera naturale in grado di proteggere la costa. Questo il progetto messo in piedi da LIFE NatuReef per l'Emilia-Romagna

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

Pubblicato: 31 Maggio 2025 19:01

Come l’intero Mediterraneo anche le coste italiane sono sempre più esposte ai rischi causati dall’erosione, dalle inondazioni e dalla perdita di habitat naturali. In Emilia-Romagna è in corso un progetto innovativo che punta a contrastare questi fenomeni con una scogliera viva, in gergo tecnico biogenica. L’intervento si basa sull’utilizzo di ostriche e vermi sabellaria per costruire una barriera naturale capace di proteggere la linea di costa.

Il progetto LIFE NatuReef

Il progetto LIFE NatuReef è co-finanziato dall’Unione europea e guidato dall’Università di Bologna. L’obiettivo è realizzare una scogliera formata da ostriche e sabellarie autoctone perché sono in grado di contrastare l’erosione senza danneggiare l’ambiente. Queste specie sono capaci di creare strutture tridimensionali che offrono protezione alla costa e favoriscono la biodiversità marina.

Tra i partner coinvolti figurano il Comune di Ravenna, il Parco del Delta del Po Emilia-Romagna, Proambiente S.c.r.l., Fondazione Flaminia e Reef Check Italia ETS. Il progetto, avviato nel luglio 2023, si concluderà nel giugno 2027. Già nei primi mesi sono stati ottenuti risultati significativi:

  • una base dati completa;
  • simulazioni idrodinamiche;
  • la progettazione dettagliata della scogliera.

La struttura verrà realizzata entro il prossimo autunno. Successivamente si procederà con il ripopolamento dell’area con organismi marini selezionati. Ad ottobre due classi di studenti delle scuole di Ravenna sono state coinvolte in un’attività di monitoraggio ambientale.

Come è costruita la scogliera

La scogliera è progettata come una struttura modulare formata da reti metalliche riempite con pietre calcaree. Le dimensioni complessive sono di circa 48 metri di larghezza per 100 metri di lunghezza. I moduli saranno posati su uno o due livelli, creando una superficie complessa che facilita la colonizzazione da parte degli organismi marini.

I progettisti hanno scelto di posizionare la scogliera in modo permanente sotto il livello del mare, vicina alla riva e parallela alla costa. Questa configurazione consente di dissipare in modo graduale l’energia delle onde, riducendo l’impatto delle mareggiate e contrastando l’intrusione salina.

A differenza delle tradizionali barriere artificiali, la scogliera viva è più bassa e meno invasiva. L’uso di moduli flessibili da 5 x 2 x 0,3 metri rende possibile un’installazione più adattabile alle condizioni locali del fondale.

L’erosione costiera: dati e danni

Secondo l’Ispra, in Italia sono 54 i comuni costieri in cui la linea di costa si è ritirata di oltre il 50%. Le cause principali sono l’urbanizzazione, la costruzione di opere rigide e la diminuzione dell’apporto fluviale di sedimenti. Questi fenomeni sono aggravati dai cambiamenti climatici, che comportano l’innalzamento del livello del mare e l’aumento della frequenza di eventi estremi.

Uno studio di Enea prevede che, senza interventi adeguati, entro il 2100 circa 40 aree italiane potrebbero essere soggette a inondazioni costanti. Dal 1993 al 2017 il livello del mare è aumentato fino a 3,7 mm l’anno in alcune zone del Mediterraneo. Le barriere artificiali hanno mostrato limiti nel contenere questi effetti e possono provocare danni ambientali e paesaggistici.