L’Italia supera i target Ue 2025, riciclo imballaggi oltre il 75%

Nel 2025 l’Italia ha superato il 75% di riciclo degli imballaggi. Dati in crescita per carta, vetro e plastica, con il supporto del nuovo Regolamento europeo Ppwr

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 18 Marzo 2025 12:36

Oltre il 75% degli imballaggi in Italia viene riciclato. È il risultato che Conai ha annunciato in occasione della Giornata mondiale del riciclo 2025, confermando il nostro Paese tra i più virtuosi in Europa.

Una percentuale che conferma la crescita del settore e il ruolo fondamentale del riciclo nella transizione verso un’economia sempre più circolare e sostenibile. Carta, vetro, acciaio: tutte le filiere principali hanno superato gli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2025.

Imballaggi riciclati nel 2025: i numeri

L’Italia si conferma un modello europeo per il riciclo degli imballaggi. Le previsioni per il 2025, presentate da Conai il 18 marzo durante la Giornata mondiale del riciclo, parlano di un riciclo complessivo al 75,2% del totale degli imballaggi immessi al consumo (lo scorso dato relativo al 2024 era più alto). Comunque le quantità effettivamente riciclate nel 2025 dovrebbero superare 10 milioni e 810.000 tonnellate, contro le 10 milioni e 470.000 tonnellate registrate nel 2023.

Tutti i settori analizzati superano i target minimi europei fissati al 2025, collocando l’Italia tra i Paesi “non a rischio” per il raggiungimento degli obiettivi Ue, come già confermato dalla Commissione Europea nel 2024.

Le percentuali di riciclo per materiale:

  • carta e cartone oltre l’85% riciclato;
  • vetro più dell’81%;
  • acciaio oltre l’80%;
  • alluminio 70%;
  • legno quasi il 64%;
  • plastica tradizionale 51%;
  • bioplastica compostabile 58,5%

Gli italiani credono soprattutto che i materiali più riciclabili siano il cartone ondulato (80%) e carta e cartone (79%), più del vetro (79%). Il motivo sarebbe la comunicazione più chiara per le modalità di smaltimento.

Cos’è il riciclo e cosa lo differenzia dal riutilizzo

Parlare di “riciclo” significa riferirsi a un processo industriale che permette di trasformare i materiali di scarto in nuove materie prime. In pratica, il riciclo consente di recuperare i materiali provenienti dai rifiuti, lavorarli e reintrodurli nel ciclo produttivo. È un passaggio fondamentale dell’economia circolare, perché riduce la necessità di estrarre nuove risorse naturali e contribuisce a limitare l’impatto ambientale.

Per esempio:

una bottiglia di plastica, una volta raccolta e riciclata, può diventare una nuova bottiglia o un altro oggetto in plastica rigenerata.

Il “riutilizzo”, invece, è qualcosa di diverso. Non prevede un processo di trasformazione industriale, ma significa semplicemente usare di nuovo lo stesso oggetto, per lo stesso scopo o per un utilizzo diverso, allungandone la vita utile.

Per esempio:

riutilizzare un barattolo di vetro per conservare alimenti in casa oppure usare una scatola di cartone per riporre oggetti.

Un altro esempio di questo tipo è il tanto di moda Swap Party. Insomma, mentre il riciclo necessita di processi tecnici per ottenere una nuova materia prima, il riutilizzo è un gesto domestico, che evita di creare rifiuti sin dal principio.

Nuovi standard per il packaging sostenibile

In ogni caso, il riciclo è fondamentale per evitare il deposito di rifiuti. La spinta al riciclo, in particolare, è sostenuta dall’entrata in vigore del Regolamento Imballaggi Ppwr, che definisce nuovi standard per il packaging sostenibile in Europa. L’Italia si è già allineata a queste richieste.

Nel 2025, si prevede un aumento degli imballaggi a fine vita affidati dai Comuni al sistema Conai e ai Consorzi di filiera: circa 5 milioni e mezzo di tonnellate, in crescita rispetto ai 4,66 milioni del 2023. Questa inversione di tendenza è dovuta, secondo il presidente Ignazio Capuano, a un mercato delle materie prime secondarie più instabile, che sta spingendo i Comuni e i gestori dei rifiuti a preferire la gestione tramite il sistema consortile per maggiore sicurezza economica e operativa.

Le sfide del riciclo: quantità e qualità

Nonostante i risultati già raggiunti, la filiera del riciclo in Italia si prepara ad affrontare nuove sfide. Secondo Capuano, il focus dei prossimi anni sarà migliorare non solo la quantità, ma anche la qualità dei materiali raccolti. Sarà necessario incrementare la raccolta differenziata e garantire un trattamento che consenta un riciclo effettivo e sostenibile, in linea con le richieste europee e le direttive sulla Single-Use Plastic.

L’obiettivo è rafforzare il ruolo dell’Italia come leader europeo del riciclo. Il nostro, oggi, è uno dei Paesi europei con il più alto tasso di riciclo degli imballaggi. Nonostante un contesto economico complesso, caratterizzato da una domanda interna debole e da una contrazione in alcuni settori industriali, il sistema italiano mostra resilienza.

Secondo Conai, questo risultato è frutto della collaborazione tra pubblico e privato, di una filiera efficiente e di una sensibilità crescente dei cittadini verso la raccolta differenziata. Il risultato sono maggiori quantità di materiali riciclati a disposizione delle industrie manifatturiere italiane, che beneficiano di una materia prima seconda di qualità sempre più elevata.

Istruzioni per il riciclo: le chiede il 93% degli italiani

Se i dati ufficiali raccontano un’Italia sempre più impegnata nel riciclo, gli italiani sembrano fare la loro parte anche nelle scelte di tutti i giorni. Secondo l’Osservatorio Pro Carton, il 93% degli italiani chiede istruzioni chiare sul packaging per sapere dove e come smaltire gli imballaggi.

Non solo:

  • il 65% degli italiani sceglie i prodotti anche in base alla riciclabilità del packaging;
  • il 71% ritiene che riciclare di più sia l’azione più efficace per combattere il cambiamento climatico, più della riforestazione o dell’uso di materiali naturali;
  • il 59% ricicla di più rispetto all’anno precedente, superando la media europea del 50%.

La Giornata mondiale del riciclo è quindi un’occasione per rimarcare i risultati del modello italiano di riciclo, ma anche per ricordare che questo è possibile soprattutto grazie all’impegno di ogni cittadino nel suo quotidiano.