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Dall’Italia svolta sulle auto elettriche: “Porteremo ovunque le stazioni di ricarica agli automobilisti”

L'intervista a Massimo Ferrarin, amministratore delegato di Alpha Mobility: i piani della compagnia per un futuro più green

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Redazione

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Alpha Mobility vuole rendere naturale per le auto elettriche quel che facciamo con il nostro telefonino. A quasi tutti è capitato di uscire di casa con il caricatore dello smartphone in borsa o nella tasca, per prevenire una spiacevole situazione: restare senza batteria nel momento in cui si ha più bisogno di effettuare una chiamata.

Con le auto elettriche potrebbe essere una buona idea fare più o meno la stessa cosa: caricarle lì dove c’è una colonnina – nell’esempio del cellulare è una presa di corrente – per evitare di restare a secco nel momento meno opportuno.

È proprio questo ciò che vuol rendere possibile l’amministratore delegato di Alpha Mobility Massimo Ferrarin, ovvero ribaltare la concezione attualmente vigente per le automobili a diesel o benzina: nella visione della compagnia, infatti, non deve essere l’auto ad andare alla stazione di benzina, ma la colonnina a “venire” dalla vettura elettrica.

È un obiettivo ambizioso, ma che potrebbe rendere decisamente più appetibili le auto green. Come realizzare questo cambio di paradigma? Il CEO della start up fondata nel 2020 ce lo spiega in questa intervista.

Com’è nata l’idea di Alpha Mobility?

Alpha Mobility è una start up innovativa, nata per invertire il paradigma utilizzato normalmente dai competitor, ovvero che per ricaricare l’auto elettrica sia necessario cercare la posizione della colonnina tramite internet e recarsi fino al punto individuato.

Ecco, noi non vogliamo che i nostri clienti mettano in standby i propri impegni per ricaricare l’auto elettrica. Siamo infatti convinti che, in futuro, dovrà essere la colonnina a compiere il percorso inverso e cioè venire dall’automobilista.

Cosa significa di preciso?

Vogliamo mettere in condizione l’automobilista di ricaricare il veicolo mentre è in sosta, quindi a piccoli intervalli di 30 o 50 minuti alla volta, mentre si fa shopping o si va al ristorante o ci si reca a un impegno lavorativo. Una colonnina che ci aspetta lì dove parcheggiamo aiuta a non rimanere a secco: si tratterebbe di rabboccare, cioè riempire la batteria da tre quarti o da metà fino al 100%, evitando così di dover fermare il mezzo per un’intera mattinata o un intero pomeriggio, perché tutta la batteria è scarica e sarà necessario ricaricare da zero.

Il nostro obiettivo è quindi il sogno di ogni conducente di auto elettrica e cioè rendere le colonnine disponibili ovunque: parcheggi, ristoranti, centri commerciali. È la nostra visione del futuro quella che vedrà le colonnine nel posto dove si decide di fermare la macchina: stiamo facendo di tutto per realizzarla.

Alpha Mobility è basata su principi ambientali – e questi li si intuisce chiaramente dal tipo di business, – ma anche di buona governance e sociali. Sapreste dirci qualcosa in più sugli ultimi due?

Abbiamo deciso di assumere una quota di personale femminile di almeno il 50% e di affidarci a una filiera tutta orientata al green. Significa che qualsiasi scelta commerciale di Alpha Mobility passa sempre per la strada più sostenibile: ad esempio acquistiamo solo energia verde, in tutte le sedi, o cerchiamo di ridurre al minimo gli imballi inquinanti puntando piuttosto su quelli riciclabili.

In tutte e tre le vostre aree di business, che riguardano anche la vendita di biciclette e motorini elettrici, offrite un servizio “a zero pensieri”. Cosa significa?

Siamo consapevoli di avere un ruolo di responsabilità: quello di far crescere un mercato nuovo. Uno dei modus operandi che ci siamo dati consiste nel soddisfare, prima che si presentino, eventuali bisogni e problemi dei nostri clienti. Ad esempio, non chiediamo ai nostri clienti di comprare la colonnina, ma proponiamo loro un noleggio a rate, alla fine del quale sarà possibile riscattare a costo zero lo strumento per la ricarica delle auto green.

Offriamo anche altre soluzioni agevolate. Se la colonnina costa 5mila euro, 2500 euro – quindi una quota del 50% – li investiamo noi in cambio di una parte dei guadagni. Ci occupiamo noi degli upgrade tecnologici del prodotto: se, mettiamo caso, sarà necessaria la manutenzione delle colonnine, sarà nostro impegno, non del cliente, farlo, per i cinque anni successivi all’acquisto delle colonnine.

Quali altri vantaggi ci sono?

Le colonnine possono funzionare a un doppio prezzo: siamo infatti gli unici, in Italia, a dare la possibilità ai nostri clienti di impostare gli sconti nei momenti in cui si vuole stimolare la domanda. Inoltre ci occupiamo della geolocalizzazione delle colonnine, inserendole tra le informazioni dei portali di ricerca e diamo la possibilità di modificare il fabbisogno energetico della colonnina per mantenersi al di sotto, magari in momenti di più intenso consumo energetico, del limite oltre il quale scatta l’interruttore del salvavita.

Infine guardiamo con estremo interesse all’Internet of Things (IOT) e i nostri clienti, così come i clienti finali, non hanno alcun bisogno di strumenti che non siano la carta di credito per utilizzare la colonnina: nessuna app o macchinario o gettoniera.

Come avete suggerito più volte nel corso di questa intervista, grazie al noleggio o all’acquisto della colonnina guadagna anche l’esercente – quindi il vostro cliente. In che modo?

Se un ristorante compra una colonnina di Alpha Mobility incassa tutti i soldi, o, se diventa nostro socio, ci riconosce una parte del ricavato andando a pagare la colonnina il 50% del prezzo pieno. La concorrenza, al contrario, dà modo all’esercente che vuole installare una ricarica di offrire il servizio, ma non di guadagnare in prima persona su di esso.

Una piccola parentesi sulla politica di investimento italiana, che su QuiFinanza è oggetto di approfondimento quotidiano: 400 dei circa 2mila miliardi di euro previsti dal piano europeo “Next Generation EU” saranno investiti dai paesi membri in risorse naturali e ambiente. Per quanto riguarda l’Italia, quali sono le priorità, dal punto di vista di chi opera per lo sviluppo del settore del green?

Noi ci aspettiamo che i fondi europei vengano investiti per la transizione all’energia elettrica dal carbone e dal petrolio come sistemi di trazione principali. Sarà necessario non solo installare le colonnine, ma anche creare una rete e migliorare la produzione e il trasporto dell’energia pulita. Inoltre sono da aiutare i piccoli imprenditori, in modo da metterli nella posizione di poter contribuire a un cambiamento che è importante avvenga nel più breve tempo possibile.

Quali saranno le prossime mosse dell’azienda?

A fine mese entrerà nel capitale sociale di Alpha Mobility Reallife Television di Maurizio Rasio, un regista italiano molto importante che ha dimostrato così di credere nelle nostre potenzialità di crescita. Verso la fine settembre o al massimo a inizio ottobre inoltre partirà una campagna di crowdfunding: noi crediamo nella community e siamo sicuri di riuscire a mettere insieme un gruppo di persone che intendano sostenere il marchio Alpha Mobility. Siamo molto fiduciosi nei nostri margini di crescita. Io stesso chiedo ai miei interlocutori di immaginare quanto capitato con Netflix o Amazon: 15 anni fa queste compagnie neanche esistevano, oggi sono sulla bocca di tutti. Magari con Alpha Mobility capiterà la stessa cosa.

massimo ferrarin
Fonte: Alpha Mobility
Massimo Ferrarin, amministratore delegato Alpha Mobility

In collaborazione con Alpha Mobility