Gas serra, questi batteri divorano la CO2

Il batterio, trovato per la prima volta nel settembre 2022 a Vulcano, scompone rapidamente la CO2 e potrebbe contribuire a contrastare rapidamente l'inquinamento

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Nei luoghi vulcanici risiedono organismi viventi unici, quali batteri e microorganismi, che si sono adattati alle condizioni estreme dell’ambiente. Queste comunità microbiche eccezionali partecipano al ciclo degli elementi, come carbonio, idrogeno, zolfo e azoto. Alcune di esse risultano particolarmente abili nella cattura di gas che contribuiscono al cambiamento climatico, come il metano e il biossido di carbonio (CO2), e potrebbero quindi fornire importanti informazioni per la comprensione del fenomeno e per trovare soluzioni volte ad eliminare i gas serra dall’atmosfera. Inoltre, questi organismi potrebbero essere utilizzati in applicazioni tecnologiche “green” come i biocarburanti.

I batteri che assorbono la CO2

L’isola di Vulcano, facente parte dell’arcipelago delle Eolie e anticamente conosciuta come Hiera, in onore del dio Vulcano della mitologia greca, ha attirato l’attenzione del mondo scientifico per la scoperta dei batteri più veloci nell’assorbimento di CO2 sulla Terra. Questa terra dalle radici intellettuali profonde ha confermato il proprio prestigio come un laboratorio scientifico internazionale di prim’ordine, un tempo meta di personaggi storici di spicco come Tucidide, Aristotele e Virgilio.

L’isola di Vulcano è circondata da numerose sorgenti termali vulcaniche sottomarine, e in queste acque sono stati scoperti dei batteri in grado di assorbire CO2 ad una velocità incredibilmente maggiore rispetto ad altri batteri conosciuti con questa capacità. Questa importante scoperta è stata effettuata dal progetto internazionale Two Frontiers, che include anche ricercatori italiani, e apre la strada a nuove soluzioni per la rimozione dell’anidride carbonica dall’atmosfera, una necessità per affrontare la crisi climatica. Oltre al valore scientifico della scoperta, si delineano anche possibili applicazioni pratiche in campo tecnologico.

Un nuovo alleato contro i gas serra

Il nuovo tipo di batterio, scoperto nelle acque sottomarine intorno all’isola di Vulcano, potrebbe rappresentare un’importante alleato nella lotta contro i gas serra come la CO2. Questo microrganismo appartiene alla famiglia dei cianobatteri, organismi fotosintetici in grado di assorbire l’anidride carbonica dall’ambiente. Ciò che lo rende unico è la sua incredibile velocità nell’assorbimento di CO2, superiore a quella di qualsiasi altro batterio conosciuto. Inoltre, il fatto che affondi nell’acqua potrebbe facilitare la sua raccolta insieme alla CO2 assorbita. Questo batterio potrebbe quindi essere utilizzato in stagni appositamente creati per catturare e immagazzinare i gas serra, offrendo una soluzione promettente nella lotta contro la crisi climatica.

La spedizione scientifica a Vulcano

Un team di ricercatori delle università americane Cornell e Harvard Medical School ha condotto una spedizione nell’isola di Vulcano nel settembre 2022 alla ricerca di batteri in grado di assorbire l’anidride carbonica in modo più veloce di quelli finora noti. La spedizione ha avuto successo grazie all’utilizzo di sofisticati strumenti tecnologici e di un team di sommozzatori che ha raccolto campioni nella baia di Levante, caratterizzata da elevate quantità di CO2 disciolta e un pH molto basso. I risultati di questa e di altre spedizioni saranno poi messi a disposizione della comunità scientifica grazie ad un database. L’importanza della ricerca sui vulcani è fondamentale per svelare i misteri della natura e comprendere la genesi della vita sulla Terra.

Batteri modificati per gestire la CO2

Secondo uno studio pubblicato dall’International Journal of Environmental Science and Technology (IJEST), l’utilizzo di batteri modificati per gestire la CO2 offre anche il vantaggio di produrre sottoprodotti industriali come biocarburanti, composti farmaceutici e bioplastiche. Per questo motivo, molte aziende vedono nei microrganismi un potenziale business per il futuro.

Le aziende che sfruttano i batteri per produrre biocarburanti e biomasse

La statunitense LanzaTech sta già utilizzando batteri per convertire la CO2 in biocarburanti commerciali e prodotti chimici, mentre CyanoCapture, sostenuta da Shell ed Elon Musk e con sede nel Regno Unito, sta sfruttando i cianobatteri per produrre biomassa e oli biologici. Entrambe le aziende rappresentano esempi di come l’impiego dei batteri possa essere una soluzione sostenibile e redditizia per affrontare i problemi legati alle emissioni di gas serra.

Trasformare gli scarichi industriali etanolo e prodotti sostenibili

La dottoressa Jennifer Holmgren, Ceo di LanzaTech, ha sviluppato un metodo innovativo per convertire i gas di scarico industriali in etanolo e altri prodotti sostenibili come tessuti, imballaggi e detersivi. Grazie alla sua invenzione, il governo cinese ha aperto tre impianti di produzione di etanolo nelle provincie di Caoldian e di Ningxia, dove le emissioni delle acciaierie e degli impianti petrolchimici vengono trasformate in fibra di poliestere e altri prodotti di valore. L’obiettivo della dottoressa Holmgren è quello di creare venti impianti di produzione in tutto il mondo entro la fine del 2024.