Con le rinnovabili in 4 anni possiamo tagliare un terzo dei consumi di gas

Se si sbloccassero le autorizzazioni, in quattro anni l'Italia potrebbe installare 70 gigawatt di nuove fonti green abbattendo costo delle bollette e emissioni di CO2

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Le aziende italiane che producono energia da fonti rinnovabili come l’eolico, il fotovoltaico e il biogas, sono unite nella convinzione che in Italia sia possibile installare 70 gigawatt di nuovi impianti green. Questo consentirebbe di ridurre i consumi di gas di 26 miliardi di metri cubi, sui 70 che si consumano oggi e abbassare le emissioni di gas serra del 55%. Ma come sottolineato da Anev, l’Associazione Nazionale Energia del Vento, è fondamentale sbloccare le autorizzazioni. L’impiego su larga scala dell’energia rinnovabile renderebbe l’Italia meno dipendente dall’estero dal punto di vista energetico e permetterebbe di abbassare le bollette del 90%.

Quattro anni per ridurre i consumi

Ci vorrebbero circa quattro anni per installare 70 gigawatt di nuove fonti rinnovabili, questi permetterebbero al nostro Paese di tagliare i consumi di gas di 26 miliardi di metri cubi e di ridurre le nostre emissioni di CO2 del 55%.

Le aziende delle energie rinnovabili affermano che se si semplificassero le procedure e si rimuovessero gli ostacoli burocratici, si potrebbe fare molto di più. Le risorse sono già a disposizione, basta liberarle.

Adeguarsi alle normative europee

A oggi in Italia occorrono 5-5 anni per approvare la realizzazione di un nuovo impianto, mentre le norme europee ne prevede uno. Se ci si allineasse con le linee europee, in quattro anni si riuscirebbe ad installare 70 gigawatt di nuove rinnovabili, obiettivo che il governo vorrebbe raggiungere entro il 2030. Ovvero l’obiettivo fissato dal piano Ue per la transizione ecologica, il Fi for 55, che prevede il taglio delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, rispetto al livello del 1990.

Le energie rinnovabili come valida alternativa al gas

Secondo Paolo Merli, CEO di Erg, l’energia eolica e solare potrebbe sostituire il gas nel giro di pochi anni. Questo inverno, a causa dell’aumento dei costi dell’energia, sarà fondamentale per capire quanto sia fondamentale accelerare sul fronte delle rinnovabili.

Come si sta muovendo l’Italia

Nel primo semestre del 2022 in Italia sono stati installati 1.211 megawatt di nuova capacità da fonti rinnovabili, il 168% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. La maggior parte di questa nuova capacità è solare, con 1.061 MW (+193%), seguito da eolico, con 123 MW (+66%), e idroelettrico, con 27 MW (+72%). Questi dati sono stati rivelati dall’Osservatorio Fer (Fonti Energetiche Rinnovabili) di ANIE Rinnovabili (l’associazione delle imprese di produzione di energia elettrica a emissioni zero), sulla base dei dati di Terna, la società pubblica che gestisce la rete elettrica.

Le rinnovabili vere alleate per ridurre i costi delle bollette

Le energie rinnovabili, oltre ai benefici ambientali, rappresentano anche una valida soluzione contro il caro bollette. Infatti, come spiegato da Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna, a oggi il prezzo dell’energia elettrica è strettamente legato a quello del gas, ma se fosse dipendente solo dal costo industriale delle fonti rinnovabili, il prezzo di riferimento della componente energia in bolletta sarebbe inferiore di quasi il 90%.

La concorrenza dei nuovi impianti

A Terna sono arrivate proposte per l’installazione di 280 gigawatt, di questi, 80 sono impianti offshore e non vedranno la luce prima del 2030. I rimanenti 200 riguardano progetti in concorrenza tra loro perché l’installazione è prevista sugli stessi siti, per questo alcuni saranno anche bocciati. Ma quelli rimanenti, se si accelerassero le procedure di approvazione, potrebbero essere realizzati in tempi brevi. Palazzo Chigi deve ancora approvare 7 GW di nuova potenza e altri 10 GW di repowering di impianti già in funzione.

Anche il biogas come fonte rinnovabile

Non solo sole e il vento sono fonti di energia rinnovabile, ci sono anche i biocarburanti, ottenuti da coltivazioni dedicate, scarti agricoli e rifiuti alimentari. Come spiegato da Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas, il biometano ha le potenzialità per sostituire il gas russo. Potenzialmente entro il 2030 l’Italia potrebbe arrivare a produrre circa 10 miliardi di metri cubi di biogas. Oltre a renderci più indipendenti dal gas russo, un altro vantaggio del biogas è che in parte risolve anche il problema dei rifiuti. Ma, come sottolineato da Gallo, come per il settore eolico e fotovoltaico, anche in questo caso, l’ostacolo è quello del lungo processo delle autorizzazioni.

Lo stato dell’arte delle autorizzazioni

Il Ministero della Transizione Ecologica ha fornito alcuni dati sulle energie rinnovabili in Italia e l’azione del Governo uscente guidato da Mario Draghi. Dalla sua costituzione, l’ormai ex Governo presieduto da Draghi, ha adottato più di 100 norme per implementare le rinnovabili. Il monitoraggio di Terna, aggiornato mensilmente in coordinamento anche con i gestori delle reti di distribuzione, dimostra che tutti gli impianti stanno beneficiando dell’importante mole di semplificazioni adottata, spesso su proposta del MiTE, proprio con lo scopo di snellire i procedimenti su tutto il territorio nazionale.

Il MiTE ha emesso 63 provvedimenti (Via, scoping, ecc.) relativi a 8,2 GW e ne sta predisponendo altri 19 per ulteriori 1,1 GW: un totale di 82 provvedimenti per 9,3 GW.