Popillia japonica in Italia, il coleottero giapponese distrugge le piante

In Piemonte e Lombardia è arrivata una nuova specie asiatica di coleottero che sta mettendo a rischio colture di ogni tipo e piante selvatiche, la Popillia japonica

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 3 Luglio 2025 11:00

Da alcuni mesi è stato segnalato un aumento del numero di esemplari di Popillia japonica in Lombardia e in Piemonte. Il coleottero, che proviene dal Giappone come suggerisce il nome, non trova nel nostro Paese specie in grado di contrastarlo e rischia quindi di danneggiare l’ecosistema naturale e le colture.

Le Regioni stanno preparando le prime contromisure per limitarne la diffusione, ma il rischio è che anche questa specie di scarabeo, come già accaduto per la cimice asiatica, si diffonda in tutto il Paese diventando di fatto parte dell’ecosistema italiano.

La Popillia japonica è arrivata in Italia

La Popillia japonica, o scarabeo giapponese, è stata segnalata per la prima volta in Europa nel 2014. Arrivata, come altre specie aliene, sulle navi da trasporto merci, si è rapidamente diffusa in particolare nelle regioni del Nord Italia. Oltre a Piemonte e Lombardia, questo coleottero è stato segnalato anche in Emilia Romagna e Valle d’Aosta, ma non sembra essere ancora arrivato al Centro e al Sud.

Ha l’aspetto di uno scarabeo di colore verde e marrone lucido, con dei piccoli peli bianchi sulle zampe e sull’addome. È più piccolo degli scarabei europei, circa 1,1 centimetri, ma nella sua forma adulta può volare anche per otto chilometri al giorno. Non morde e non punge gli altri animali, quindi non è pericoloso per l’uomo. Non si può dire altrettanto, però, per le piante.

I possibili danni e il ruolo del riscaldamento climatico

La presenza della Popillia japonica in una regione è segnalata, ancora prima che dagli avvistamenti, dalla vista di piante con foglie quasi completamente mangiate, con le sole venature rimaste appese ai rami. Questo coleottero infatti si nutre del fogliame di quasi qualsiasi pianta, selvatica e coltivata, arrivando anche a divorare la comune erba dei prati. Le sue larve invece, deposte nel terreno, si nutrono di radici.

Questa dieta molto variegata sta permettendo allo scarabeo giapponese di diffondersi molto rapidamente in Europa. Lo aiuta però anche il riscaldamento climatico. Questa specie ama infatti le temperature particolarmente alte, come quelle che si stanno verificando in Europa fin dalle ultime settimane di giugno.

Catture di Popillia japonica in Lombardia
Regione Lombardia
Catture di Popillia japonica in Lombardia

Il rischio principale della diffusione di questa specie di coleottero è il danno economico che potrebbe causare all’agricoltura. Sono più di 300 le specie di piante autoctone italiane, tra colture e piante ornamentali, che vengono attaccate dall’esemplare adulto, mentre la larva apprezza particolarmente le radici delle graminacee e rovina prati e campi sportivi.

Le contromisure delle Regioni

In Piemonte sono state montate 1.200 trappole di tipo “attract and kill” per limitare la diffusione di questo coleottero nella regione. Questi meccanismi, a forma di ombrello, attraggono gli esemplari adulti verso una rete impregnata di insetticida con esche specifiche. La Popillia japonica rimane quindi intrappolata e viene uccisa.

La Lombardia ha adottato diverse contromisure sia chimiche sia biologiche, contro esemplari adulti e larve presenti sul territorio, ma sta anche cercando di impedire che le merci in arrivo all’aeroporto di Malpensa portino altri esemplari dall’Asia. Un piano ad hoc è stato pensato anche per l’area di San Siro, a Milano, che presenta vaste aree verdi e di prato. Secondo i dati della Regione, le catture di Popillia japonica in Lombardia hanno già superato i 100 mila esemplari nel 2025.