Per vendere online serve la partita Iva? Cosa sapere per usare Amazon, Vinted e le altre piattaforme

Per vendere online è obbligatorio aprire la partita Iva? Ecco cosa prevede la legge e come adeguarsi

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Per mettere in vendita degli oggetti su Amazon e sulle altre piattaforme, da Vinted a eBay a Subito, è indispensabile aprire la partita Iva? O è possibile farlo anche senza? Senza dubbio, il colosso del web costituisce una delle piattaforme di vendita online più utilizzate al mondo. È, molto semplicemente, una delle più grandi vetrine virtuali, nella quale gli utenti hanno la possibilità di effettuare i propri acquisti quotidianamente, scegliendo in una vasta gamma di negozi virtuali.

Sotto un profilo strettamente pragmatico, ogni marketplace di Amazon si riferisce ad una determinata nazione: in altre parole in Francia è presente amazon.fr ed in Italia amazon.it e via discorrendo.

Come vendere online su Amazon e sui vari marketplace

La possibilità di vendere online è, senza dubbio, affascinante, e permette di aprire una moltitudine di orizzonti. E in molti casi di centrare degli obiettivi realmente importanti. Stando alle ultime statistiche almeno il 40% degli utenti che navigano sul web hanno fatto degli acquisti online. Questo è uno dei motivi per i quali proporre i propri prodotti su una piattaforma come Amazon o similare può essere davvero interessante, anche per chi ha intenzione di vendere un unico prodotto. A maggior ragione se si apre un’attività leggermente più articolata.

Molte persone, però, non sanno come aprire un’attività di vendita online. Vendere su Internet ha due risvolti molto importanti: si deve capire come effettuare le vendite online – con tutti i vari risvolti tecnici e pragmatici – ma anche sapere come gestire gli aspetti più propriamente burocratici.

Sono molteplici gli aspetti tecnici da tenere in considerazione, nel momento in cui si ha intenzione di vendere online. Tra questi rientrano le tecniche di vendita e la gestione ottimale della propria presenza online. Quelli su cui ci soffermeremo in questa sede sono principalmente gli aspetti amministrativi e fiscali.

Sono due le tipologie di venditori che Amazon prevede:

  • seller individuale, che non ha la necessità di utilizzare i servizi di magazzino e inventario del colosso del web;
  • seller pro, che si appoggia sui servizi di magazzino offerti da Amazon, che mette a disposizione, inoltre, degli strumenti per ottenere dei report e ad accedere a delle consultazioni messi a disposizione proprio da Amazon. Questi servizi sono messi a disposizione previo pagamento di un abbonamento mensile.

Discorso diverso, invece, per questioni più strettamente burocratiche e fiscali del commercio elettronico, le quali, almeno in Italia, seguono le stesse ed identiche regole di quello tradizionale. In altre parole chi dovesse decidere di vendere online, dovrà seguire le stesse procedure di chi apre un negozio tradizionale.

Amazon: vendere senza partita Iva

È possibile vendere su Amazon senza essere in possesso di una partita Iva? Chi effettua queste operazioni apre, a tutti gli effetti, un’attività di commercio elettronico indiretto. È necessario andarsi ad inquadrare come un imprenditore ed essere in possesso delle seguenti autorizzazioni:

  • amministrative. Tra gli adempimenti in questo senso ci sono la comunicazione in Camera di Commercio, SCIA, etc;
  • fiscali. È necessario aprire la partita Iva:
  • previdenziali. Bisogna effettuare l’iscrizione alla gestione commercianti Inps.

La normativa italiana permette la vendita su Amazon – ed eventualmente sulle altre piattaforme online – senza aprire la partita Iva solo e soltanto quando si venda un unico bene. Ossia, quando non si esercita un’attività commerciale. In altre parole, quando si vuole vendere un oggetto che non si utilizza più, è possibile operare senza partita Iva.

Nel momento in cui, però, si inizia ad acquistare o a produrre degli oggetti per poi venderli, si diventa a tutti gli effetti un imprenditore. Nel momento in cui si viene a creare questa situazione, è necessario aprire la partita Iva ed effettuare tutte le varie comunicazioni di prassi.

Vendere online: la disciplina fiscale

Ad introdurre la disciplina delle vendite online è stato il cosiddetto Decreto Bersani – nello specifico l’articolo 21 del D.Lgs n. 115/98 – che ha normato, primo in Italia, il concetto di commercio elettronico. L’e-commerce rientra nel cosiddetto commercio a distanza e, molto pragmaticamente, non si differenzia dalle altre forme di vendita. Con la locuzione commercio elettronico ci si riferisce a tutte quelle attività commerciali e transazioni che vengono effettuate elettronicamente. Può comprendere le seguenti attività:

  • commercializzazione di beni e servizi per via elettronica;
  • distribuzione online di contenuti digitali;
  • realizzazione per via elettronica di operazioni finanziarie e di borsa;

Svolgere queste attività sfruttando il portale Amazon o quello di altri player dello stesso calibro, permette ai commercianti di sfruttare le potenzialità di visita di molti potenziali clienti. In molti casi, la vendita online costituisce una vera e propria estensione del negozio tradizionale.

Adempimenti fiscali

Per poter vendere su Amazon è necessario aprire la partita Iva. Questa operazione deve essere effettuata quando l’attività risulta essere di tipo commerciale. Le normativa, infatti prevede che nel nostro paese chiunque eserciti un’attività commerciale o professionale in modo abituale e indipendente, è tenuto ad aprire la partita Iva. Anche quando svolge l’attività online.

Le vendite occasionali

Discorso diverso, come abbiamo accennato precedentemente, è se l’attività viene svolta in maniera occasionale. In questo caso non è previsto alcun obbligo fiscale. Sarà sufficiente rilasciare una ricevuta fiscale all’acquirente: su questo documento sarà necessario indicare il bene venduto e la cifra che è stata percepita.

Per quanto riguarda la vendita di beni, i contribuenti non hanno la possibilità di usufruire delle cosiddette prestazioni occasionali, ma soprattutto non è previsto alcun limite al di sopra del quale sorge la necessità di aprire una partita Iva. L’unico ed il solo aspetto che è necessario tenere a mente è se le vendite sono abituali o meno. Quando l’attività diventa continuativa, è necessario regolarizzare la propria posizione ai fini del fisco.

In estrema sintesi

Per rispondere alla domanda se sia necessario aprire o meno la partita Iva per vendere su Amazon e in generale online, la risposta è: dipende. Dipende se l’attività è continuativa – in questo caso sì, è obbligatoria la partita Iva – o se non è abituale ma è occasionale e sporadica: in quest’ultimo caso non sorge alcun obbligo.