Tregua fiscale, arrivano i nuovi chiarimenti delle Entrate

La nuova circolare dell'Agenzia delle Entrate chiarisce alcuni aspetti pratici su sanatoria degli errori formali, ravvedimento speciale e rottamazione quater

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Col passare delle settimane, i contorni della tregua fiscale 2023 si fanno sempre più nitidi. Dopo il modulo per la tregua fiscale (che trovate qui) e le precedenti istruzioni (che abbiamo segnalato qui), l’Agenzia delle Entrate torna a rivolgersi ai contribuenti con una nuova serie di chiarimenti.

Le novità riguardano la sanatoria delle irregolarità formali, in cui rientrano anche le fatture elettroniche oltre i termini ma incluse nella liquidazione IVA, e la rottamazione quater (ecco i codici tributo per far pace col Fisco).

La circolare dell’Agenzia delle Entrate

Con la circolare numero 6 del 20 marzo, per un totale di 28 pagine, l’autorità fiscale chiarisce aspetti legati alle prime scadenze da rispettare per beneficiare delle agevolazioni introdotte con la Legge di Bilancio 2023. Il focus è sulle modalità applicative dei diversi strumenti messi a disposizione dei cittadini. La domanda di partenza è quella più diffusa: come funziona la tregua fiscale 2023?

L’Agenzia fornisce e differenzia le risposte, chiarendo anche la situazione relativa agli ordini professionali e alle associazioni di categoria, concentrandosi sulle seguenti tematiche:

  • definizione agevolata degli avvisi bonari;
  • sanatoria delle irregolarità formali;
  • ravvedimento speciale delle violazioni tributarie;
  • adesione agevolata delle controversie tributarie;
  • rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti;
  • regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale;
  • rottamazione delle cartelle.

Sanatoria degli errori formali

Per quanto riguarda la sanatoria delle irregolarità formali, le Entrate ribadiscono quanto stabilito dalla Manovra, e cioè che nel novero sono incluse gli errori che possono essere “corretti” con il versamento di 200 euro entro il 31 marzo. La Legge di Bilancio ha previsto una sanatoria per le irregolarità commesse fino al 31 ottobre 2022, versando gli importi dovuti, in un’unica tranche o in due rate, e rimuovendo gli errori entro e non oltre il 31 marzo 2024. Sono contemplate le seguenti irregolarità:

  • l’indicazione errata del codice “natura” nelle fatture elettroniche;
  • l’invio tardivo delle fatture elettroniche al Sistema di Interscambio, ma correttamente incluse nella liquidazione IVA di competenza con relativo versamento dell’imposta;
  • il mancato invio dei corrispettivi elettronici correttamente memorizzati e inseriti in contabilità con relativa liquidazione dell’IVA.

Ravvedimento speciale e rottamazione quater

Il 31 marzo 2023 è anche l’ultimo termine utile per beneficiare del ravvedimento speciale delle violazioni tributarie, in virtù del quale il contribuente può effettuare il versamento delle somme dovute beneficiando di una riduzione alla diciottesima parte della sanzione minima (le domande all’Agenzia delle Entrate saranno a pagamento?).

Un’altra scadenza importante è il 30 aprile 2023, data ultima per presentare la domanda di accesso alla rottamazione quater. Domanda che deve includere necessariamente il numero identificativo della cartella, nel caso di carichi precedentemente ricompresi nella rottamazione ter. L’Agenzia chiarisce che anche le cartelle che riguardano solo le sanzioni rientrano nella definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

Le Entrate confermano infine la possibilità di beneficiare della definizione agevolata anche per i debiti oggetto di dilazioni ordinarie o straordinarie, con piani di pagamento non regolari ma non ancora soggetti a decadenza, con riferimento al residuo importo dovuto. Tradotto: si sottrae la somma già versata con la rateazione.