Cashback fiscale, quando parte e come si ottiene il rimborso

Disegnato sul calco di quello approvato dal governo Conte II, il nuovo meccanismo introduce novità importanti. Soprattutto sul fronte delle tempistiche di accredito

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Le regole del cashback potrebbero essere riscritte dal disegno di legge delega sulla riforma fiscale. Il nuovo rimborso sarà disegnato sul calco del vecchio strumento approvato dal governo Conte II (e sospeso dall’amministrazione Draghi) per combattere l’evasione, incentivando i pagamenti elettronici con bancomat e carte di credito. Lo scopo sarà però diverso, perché legato prevalentemente ai benefici fiscali dei contribuenti, aiutandoli ad anticipare liquidità in un periodo di difficoltà economica.

Proprio su questo tema è intervenuto il presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca. “C’è un’enorme necessità di liquidità e quindi bisogna salutare sempre positivamente tutti i provvedimenti che vanno in questa direzione. Anche quando si tratta di somme relativamente basse”.

Quando arriverà il nuovo rimborso

L’obiettivo del nuovo provvedimento è di far monetizzare immediatamente ai cittadini il beneficio fiscale previsto per le varie tipologie di spese detraibili con la dichiarazione dei redditi. Non si dovrà dunque più attendere un anno, rimandando tutto alla compilazione del 730, ma si potrà incassare subito il cashback con accredito diretto sul conto corrente. Considerando ad esempio l’acquisto di farmaci, si potrà ricevere immediatamente il 19% della spesa.

Per quanto riguarda le tempistiche, il disegno di legge delega dovrebbe essere approvato definitivamente al Senato entro giugno. Se i successivi decreti attuativi saranno emanati in tempi rapidi, il cashback potrebbe entrare in vigore già dal 2023. La discussione intorno al testo appare tuttavia agitata, con centrodestra e centrosinistra che faticano a trovare una quadra. Il testo è però associato al Pnrr: un motivo in più per il Governo Draghi per spingere le forze di maggioranza a intendersi.

Come si richiede e come funziona

Il meccanismo del nuovo cashback si innesca con la richiesta del contribuente al venditore di aderire alla misura. L’avvio della pratica sarà registrato sullo scontrino telematico o sulla fattura elettronica, dopodiché il venditore dovrà comunicare all’anagrafe tributaria l’avvenuta richiesta del rimborso da parte dell’acquirente. Il rimborso dovrebbe essere immediato e notificato tramite App Io, all’interno della quale si dovrà inserire il proprio Iban. Ovviamente il contribuente non potrà portare in detrazione la spesa già rimborsata.

L’introduzione della norma non ostacola però chi vorrà seguire la “vecchia via”. Chi preferisce attendere la dichiarazione dei redditi potrà continuare a farlo, evitando di chiedere al venditore di voler aderire al cashback fiscale. L’adesione, sostanzialmente, risulta essere molto facile e non richiede molto tempo per riuscire ad effettuarla.

Per quali spese è previsto il rimborso: le novità

Il funzionamento del novello cashback è simile a quello del secondo Governo Conte, ma con alcune differenze importanti. Innanzitutto il rimborso non riguarderà tutte le spese in maniera indiscriminata. La prima misura prevedeva inoltre un ritorno del 10% degli esborsi effettuati con pagamenti elettronici, fino a un massimo di 150 euro in sei mesi.

Molte categorie di spesa già coperte dal precedente disegno del cashback passano pari pari anche al nuovo elenco. Tra le principali ricordiamo:

  • spese mediche
  • spese assicurative
  • spese per i farmaci
  • spese veterinarie
  • spese per il trasporto pubblico
  • spese di istruzione
  • affitti per gli studenti fuori sede