L’Inps, Istituto nazionale di previdenza sociale, sul suo sito ha lanciato un nuovo servizio online per valutare gli effetti del riscatto della laurea ai fini pensionistici, utilizzabile con dispositivi mobili o fissi (quindi pc, tablet, smartphone e iPhone). Il servizio, ha sottolineato l’Inps, consente di ottenere tutte le informazioni, sulla base della normativa vigente, relative alle varie tipologie di riscatto e ai possibili vantaggi fiscali. Inoltre, grazie a un simulatore, permette di calcolare orientativamente il costo del riscatto della laurea, rateizzazione compresa. Come funziona?
Riscatto laurea: quanto costa e come si calcola con l’Inps
Per poter usare il simulatore messo a disposizione dell’Inps basta collegarsi al sito dell’istituto. Dopodiché si dovrà cliccare su ‘Prestazioni e servizi’, poi su ‘Servizi’, quindi ‘Riscatto laurea – Simulatore’ (qui il link diretto). Per provarlo non servono credenziali: in sostanza, non bisogna essere iscritti al sito dell’Inps, si può procedere al calcolo da semplici visitatori.
Non serve alcun ‘login’ semplicemente perché le informazioni vengono inserite in modo anonimo. Le domande sono 9:
- Qual è la durata del corso universitario di studi?
- Quanto ti sei iscritto al corso di studi?
- Data di nascita
- Genere
- Sei già un lavoratore?
- Qual è la data del tuo primo contributo (obbligatorio, figurativo o da riscatto) già accreditato sulla tua posizione assicurativa?
- In quale delle seguenti gestioni hai lavorato?
- Da quando hai iniziato a lavorare, hai lavorato ininterrottamente?
- Qual è la retribuzione lorda relativa agli ultimi 12 mesi effettivamente lavorati?
Disponibile anche una simulazione del costo del riscatto, della sua rateizzazione, della decorrenza della pensione e del beneficio pensionistico stimato se si sceglie di pagare l’onere. Al momento è possibile riscattare un periodo massimo che coincide con la durata legale degli studi: sono esclusi gli iscritti alle casse previdenziali dei professionisti.
Per ora la simulazione è disponibile per gli inoccupati e per coloro che rientrano interamente nel sistema di calcolo contributivo della pensione in quanto sia i periodi da riscattare sia quelli lavorativi sono successivi al 1995. A breve ne sarà comunque rilasciata una versione che integra il calcolo anche nel caso in cui siano presenti periodi anteriori al 1996.
Riscatto laurea agevolato fino al 2022: cosa significa
Il riscatto della laurea può essere ordinario o agevolato. Nel primo caso si moltiplica l’aliquota IVS vigente (33%) per l’ultima retribuzione imponibile di chi fa domanda. Nel riscatto agevolato, invece, l’aliquota si moltiplica per il reddito minimo soggetto a imposizione della ‘Gestione Inps artigiani e commercianti’. Il suo costo si aggira intorno ai 5 mila e 200 euro per ogni anno di studio, che sono saldabili in un’unica soluzione, oppure fino a un massimo di 120 rate mensili di almeno 30 euro.
Non si deve essere attualmente occupati: anche gli inoccupati possono riscattare la laurea, pagando un onere forfettario basato sempre sui minimali di reddito previsto per la gestione di artigiani e commercianti nell’anno della richiesta. Valido anche nel 2022, il governo sta valutando una proroga del riscatto di laurea, dato che la misura è stata parecchio apprezzata: nel 2019, infatti, sono state presentate 46 mila domande per il riscatto ordinario e oltre 27 mila per quello agevolato.