Il coronavirus, oltre scatenare un dramma sanitario, si è accanito sull’economia mondiale. Ha cambiato anche il modo di lavorare, sdoganando in Italia (ma non solo) lo smart working. Questo ha contribuito a svuotare le grandi città (come successo a Milano) e a ripopolare – magari anche solo provvisoriamente – i centri più piccoli. C’è però chi ha pensato a un ulteriore step: il consigliere economico e digitale del premier greco Kyriakos Mītsotakīs ha convinto il governo a offrire un’agevolazione fiscale per sette anni, aprendo agli smart worker stranieri. Un vantaggio notevole, che si aggiunge al fatto di poter lavorare in un Paese da clima temperato, se non addirittura da un’isola.
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Così la Grecia attrae gli smart worker stranieri: i vantaggi fiscali
L’idea della Grecia è quella di sfruttare la sua bellezza naturale per attirare nomadi digitali con la possibilità di lavorare dalle sue isole, per poi rilassarsi nelle pause. Una strategia che consente al governo di far crescere il suo Pil: il parlamento greco ha infatti approvato la legge che consente ai lavoratori a distanza che decidono di trasferirsi in Grecia di usufruire di una detrazione fiscale del 50% per i primi sette anni.
L’idea è stata di Alex Patelis, consigliere economico e digitale del premier Kyriakos Mītsotakīs: il suo è un curriculum di tutto rispetto, visto che ha lavorato in Goldman Sachs, Citigroup, Merrill Lynch e PSQR. Secondo Patelis, in sostanza, presto assisteremo a un cambiamento epocale nella geografia dell’occupazione: muovendosi in anticipo si potrebbero attirare immediatamente migliaia di professionisti stranieri.
Smart working dalla Grecia: tutti gli altri “benefit” per gli stranieri
Certo, il risparmio fiscale è notevole ma non è l’unico vantaggio. Il clima temperato, la sicurezza del quadro istituzionale Ue, le reti 5G già operative nelle grandi città e presto attive anche in alcune isole, il costo della vita ridotto. La Grecia ha deciso di cambiare volto: da Paese al collasso per colpa del debito alla voglia di riscatto puntando tutto sulla bellezza e sull’innovazione, provando a sfruttare la pandemia.
Tutto passa ovviamente dallo sviluppo tecnologico: un Paese interamente connesso, anche nelle sue isole più selvagge, potrebbe essere maggiormente appetibile.