Decreto Salva casa: le novità per l’edilizia libera, dalle tende da sole alle Vepa

Nel decreto Salva casa sono incluse anche novità per l'edilizia libera, in cui saranno incluse tende e Vepa

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Il decreto Salva casa è stato approvato il 24 maggio dal Consiglio dei ministri e potrebbe entrare in vigore già il 27 dello stesso mese, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Dovrà poi essere convertito il legge dal Parlamento entro 60 giorni, processo durante il quale saranno aggiunte diverse misure. Quelle sull’edilizia libera sono però già incluse nel testo.

Per edilizia libera si intendono una serie di interventi edilizi per i quali non è richiesta nessuna autorizzazione a costruire o altri passaggi burocratici. Alla lista già presente vengono aggiunte le tende da sole e le Vepa, le vetrate non permanenti, con alcuni vincoli.

Le modifiche del decreto Salva casa per tende e Vepa

Il decreto Salva casa, progetto portato in Consiglio dei ministri da Matteo Salvini e fortemente voluto dal leader della Lega per rilanciare il settore edilizio, apporta alcune modifiche alla lista degli interventi che è possibile eseguire in regime di edilizia libera. Istituita nel 2016, questa norma consente di effettuare alcune opere alle abitazioni senza richiedere autorizzazioni alla costruzione né dover presentare Scia o Cila. In questo modo si permette ai proprietari di migliorare la propria casa senza dover affrontare passaggi burocratici spesso lenti e alle volte anche costosi.

La prima nuova categoria di interventi inclusi nell’edilizia libera sono le cosiddette Vepa, le vetrate panoramiche amovibili (cioè che possono essere rimosse, non permanenti). Queste strutture, che potranno essere applicate a balconi ma anche a portici, rientreranno quindi in quelle opere che non richiederanno autorizzazioni o la presentazione di certificazioni, ma dovranno seguire determinati parametri. Dovranno avere il minor impatto visivo e ingombro possibile, dovranno avere un circolo d’aria costante e non potranno chiudere completamente lo spazio che proteggeranno, per non aumentare la metratura della casa.

Stessi parametri saranno specificati anche per le opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici la cui struttura principale sia costituita da tende, tende da sole, tende da esterno e le tende a pergola. Anche in questo caso quindi minor impatto possibile, nessuna chiusura che comporterebbe aumenti di metratura e circolo dell’aria garantito.

Cosa è possibile fare in regime di edilizia libera

L’edilizia libera include già numerosi interventi che possono essere eseguiti senza alcuna autorizzazione. In primis vi sono incluse le opere di manutenzione ordinaria, oltre alla rimozione di barriere artificiali, l’installazione di pannelli solari, serre mobili stagionali, la pavimentazione di esterni e le aree ludiche senza scopo di lucro. Uno degli elementi più importanti di questo elenco sono però le pompe di calore al di sotto dei 12 kilowatt di potenza.

La direttiva Case Green infatti impone a tutti gli edifici europei di abbandonare le caldaie a gas per il riscaldamento e l’acqua sanitaria entro il 2040, per ridurre le emissioni e l’inquinamento nelle grandi città. Anche se il testo di legge non indica nessuna tecnologia specifica con cui sostituirle, le pompe di calore sono al momento l’unica che rispetta i parametri imposti per efficienza energetica. Presto quindi moltissimi italiani dovranno installare dispositivi di questo tipo e, nella maggior parte dei casi, potranno farlo senza dover richiedere autorizzazioni.