Case Green costerà all’Italia tra gli 800 e i 1.000 miliardi: 80% degli immobili obsoleto

Il costo della direttiva Case Green in Italia potrebbe rasentare la metà del Pil annuale del Paese

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’azienda di consulenza Deloitte ha stilato un rapporto relativo alla normativa europea sulla sostenibilità degli edifici residenziali e commerciali, più comunemente conosciuta come Case Green. Secondo lo studio, l’Italia sarebbe in una situazione molto critica per quanto riguarda il proprio patrimonio immobiliare, che sarebbe obsoleto per oltre l’80%.

Il costo degli interventi necessari per aggiornare le case italiane alle norme europee sarebbe stimabile, secondo questo rapporto, tra gli 800 e i 1000 miliardi di euro, una cifra vicina alla metà del Prodotto interno lordo del nostro Paese. Questo nonostante lo Stato abbia appena speso quasi 130 miliardi di euro per il Superbonus 110%, che era volto proprio al miglioramento dell’efficenza energetica delle case.

Quante case sono Green in Italia

La direttiva Case Green, approvata dall’Unione europea, impone agli Stati membri di ridurre l’impatto ambientale del proprio patrimonio immobiliare del 20% entro il 2035 e di azzerare le emissioni entro il 2050. A livello globale, le case sono tra le principali fonti di inquinamento causa del riscaldamento del pianeta, con quasi il 40% dell’anidride carbonica che proviene dalle varie attività ad esse legate, in primis il riscaldamento.

Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario aggiornare molti degli edifici, pubblici e privati, del parco immobili italiano. Deloitte, la più importante azienda di consulenza al mondo, ha creato un rapporto elaborando alcuni dati Istat, che stima la situazione delle case italiane e i costi che questa manovra avrà per il Paese. Secondo la ricerca, l’83% delle case italiane potrebbe aver bisogno di alcune ristrutturazioni, più o meno estensive a seconda della situazione.

Al momento la situazione più grave riguarda le abitazioni che si trovano nelle classi inferiori di efficenza energetica, F e G, che sono il 60% del totale. Una percentuale molto alta rispetto al resto d’Europa, dato che la Germania arriva a 45%, la Spagna a 25% e la Francia al 21%.

Il costo di Case Green

“Il parco immobiliare residenziale italiano rappresenta circa il 55% della ricchezza complessiva delle famiglie italiane. Per questo, è necessaria una strategia per far sì che la direttiva non si trasformi in un “buco nero”, ma, al contrario, diventi un’opportunità. L’adeguamento del patrimonio immobiliare alle previsioni della direttiva EPBD richiederà, infatti, soluzioni tecniche non solo per i singoli edifici, ma anche a livello infrastrutturale” ha detto all’Ansa Angela d’Amico, che si occupa del settore immobiliare per Deloitte Italia.

I costi però potrebbero essere proibitivi. Più della metà degli edifici italiani risale al boom economico, prima degli anni ’70, quando le tecniche di costruzione e gli obiettivi del mercato immobiliare non avevano riguardo per l’efficenza energetica. Questo comporterà un’enorme spesa che non potrà essere sostenuta dallo Stato, per aggiornare queste case agli standard richiesti dall’Unione europea.

Deloitte parla nel suo studio di una cifra tra gli 800 e i 1000 miliardi di euro, vicino alla metà di quanto l’intera nazione produce in un anno. Di recente il Superbonus 110% ha peraltro contribuito, anche se in minima parte, all’aggiornamento del parco immobili del Paese. I suoi costi si aggirano attorno ai 130 miliardi di euro, ma soltanto 425 mila edifici sono stati coinvolti nella misura su un totale di 13 milioni.