Contribuenti ISA e forfettari, versamenti rinviati al 20 luglio

I contribuenti Isa e quanti hanno aderito al regime forfettario hanno la possibilità di rimandare i pagamenti delle tasse e delle imposte al 20 luglio 2023

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Slitta al 20 luglio 2023 il termine per effettuare i versati per i contribuenti titolari di partita Iva soggetti all’Isa e per quanti hanno aderito al regime forfettario. Ad anticipare la proroga era stato direttamente il Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso un comunicato stampa. La proroga della scadenza dei versamenti, successivamente, è stata confermata dalle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera.

Il rinvio dei termini di versamento, che coinvolgono i contribuenti Isa e quelli forfettari, riguarda le imposte scaturite dai redditi, che slittano dal 30 giugno al 20 luglio 2023. I diretti interessati non dovranno versare alcuna maggiorazione: a prevederlo è direttamente il Decreto Legge n. 51/2023, che è stato approvato in Commissione. Rinviata, invece, al 30 settembre 2023 dal precedente 30 giugno 2023, l’imposta sostitutiva sulle cripto-attività.

In estrema sintesi, questo significa che è arrivata la proroga dei versamenti per i soggetti ISA dei versamenti che sono in scadenza al 30 giugno 2023 e che riguardano direttamente le imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi, dall’Irap e dall’Iva. La proroga dei versamenti coinvolge direttamente i professionisti e le piccole aziende, che esercitano regolarmente l’attività e per i quali sono stati approvati gli Isa, ossia gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale.

Prima di proseguire è bene sottolineare che questa proroga non coinvolge i contribuenti che non sono titolari di una partita Iva. In questo caso devono necessariamente provvedere ad effettuare i pagamenti entro il 30 giugno, onde evitare di vedersi maggiorato l’importo.

Hanno la possibilità di rimandare al 20 luglio 2023 il pagamento delle imposte i titolari di partita Iva che stiano esercitando delle attività economiche, per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità. Quanti vogliono usufruire di questa proroga non devono dichiarare dei ricavi o dei compensi superiori al limite stabilito per ogni indice dal decreto di approvazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Hanno la possibilità di beneficiare di questa proroga i soggetti che hanno gli stessi requisiti di quanti:

adottano gli indici sintetici di affidabilità fiscale o che presentano cause di esclusione dagli stessi, compresi quelli che si avvalgono del regime di cui all’articolo 27, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, nonché quelli che applicano il regime forfetario di cui all’art. 1, commi da 54 a 89 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, anche ai soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese ai sensi degli articoli 5, 115 e 116 del Testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.

Contribuenti ISA, la proroga al 20 luglio

A rendere nota la proroga dei termini di pagamento delle tasse e delle imposte previste per il 30 giugno 2023 è stato direttamente il Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso un comunicato stampa. I termini sono slittati dal 30 giugno al 20 luglio 2023 e coinvolgono direttamente i versamenti che derivano dalla dichiarazione dei redditi, dall’Irap e dall’Iva relativi ai contribuenti Isa. Possono beneficiare della stessa proroga anche i soggetti che hanno aderito al regime forfettario o al regime dei minimi.

Il Mef, inoltre, ha provveduto a chiarire che è rimasta fissata al 31 luglio 2023 – perché il 30 luglio cade di domenica – la data per il versamento con la maggiorazione dello 0,5% a titolo di interesse corrispettivo.

A questo punto, le nuove scadenze che dovranno ricordare i contribuenti sono le seguenti:

  • 20 luglio 2023, che permette di effettuare il pagamento senza alcuna maggiorazione;
  • 31 luglio 2023, data entro la quale è possibile effettuare il versamento con una maggiorazione pari allo 0,40%.

Chi è interessato alla proroga

Particolare attenzione è necessario prestare ai soggetti che sono interessati alla proroga. Possono usufruire dello slittamento del pagamento delle imposte al 20 luglio 2023 i professionisti e le imprese che esercitino regolarmente l’attività per la quale sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale, i cosiddetti ISA, ugualmente agli scorsi anni. Possono beneficiare della proroga anche i contribuenti che rispettano le seguenti condizioni:

  • stiano esercitando un’attività economica per la quale siano stati approvati gli Isa, come previsto dall’articolo 9-bis del Decreto Legge n. 50/2017;
  • i soggetti che abbiano dichiarato dei ricavi o dei compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice, direttamente dal Mef. L’importo massimo previsto è pari a 5.165.569 euro.

Il ministero dell’Economia e delle finanze ha inoltre chiarito che hanno la possibilità di beneficiare della proroga i soggetti che:

  • presentino determinate cause di esclusione dagli Isa;
  • abbiano aderito al regime forfettario;
  • abbiano aderito al regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, così come previsto dall’articolo 27, comma 1, del decreto Legge n. 98/2011. Ossia i cosiddetti contribuenti minimi.

Hanno la possibilità di beneficiare della proroga anche i contribuenti che:

  • stiano partecipando a società, associazioni ed imprese soggette ad Isa;
  • sono tenuti a dichiarare dei redditi per trasparenza ai sensi degli articoli 5, 115 e 116 del TUIR.

Non possono usufruire della proroga, invece, i soggetti che svolgono delle attività agricole e che siano titolari unicamente di redditi agrari.

Gli importi che beneficiano della proroga

I contribuenti hanno la possibilità di pagare il 20 luglio le somme che risultano direttamente dalla dichiarazione dei redditi ed Irap. Nello specifico ci stiamo riferendo a:

  • Irpef, Ires ed Irap: il saldo 2022 e l’eventuale primo acconto 2023;
  • addizionale regionale Irpef: il saldo 2022;
  • addizionale comunale Irpef: saldo 2022 ed eventuale acconto 2023;
  • cedolare secca sulle locazioni: saldo 2022 ed eventuale acconto 2023;
  • imposta sostitutiva al 15% o al 5% dovuta dai contribuenti forfettari;
  • imposta sostitutiva del 5% dovuta dai contribuenti minimi;
  • Ivie e/o Ivafe: saldo 2022 ed eventuale acconto 2023;
  • le altre imposte sostitutive o addizionali (come ad esempio la cosiddetta tassa etica) che seguono gli stessi termini previsti per le imposte sui redditi;
  • Iva dovuta sui maggiori ricavi o compensi dichiarati per migliorare il proprio profilo di affidabilità in base agli Isa.

Il termine viene prorogato al 20 luglio 2023 anche per il saldo Iva 2022, nel caso in cui non sia stato effettuato entro la scadenza ordinaria del 16 marzo 2023. In questo caso è necessario tenere in considerazione una maggiorazione dello 0,4% per ogni mese o frazione di mese successivo al termine ordinario e fino al 30 giugno, fermo restando il versamento entro il 31 luglio con l’ulteriore maggiorazione dello 0,4% calcolata anche sulle precedenti.