Si va verso la proroga del secondo acconto Irpef per le partite Iva, la nuova data nel 2025

Tra le modifiche proposte al decreto fiscale collegato alla Manovra 2025 c’è la richiesta della Lega di prorogare al 2025 il secondo acconto Irpef per le partite Iva con redditi o guadagni inferiori a 170mila euro

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 26 Novembre 2024 20:21

Più tempo alle partite Iva per pagare il secondo acconto delle imposte fissato, al momento, al 2 dicembre. È infatti in corso una discussione all’interno della maggioranza che porterebbe a una proroga al 2025 del pagamento rateale e che potrebbe rientrare tra gli interventi di modifica al decreto fiscale collegato alla Manovra 2025.

Si ricorda che la misura interesserebbe i lavoratori autonomi e i professionisti che dichiarano ricavi o compensi non superiori ai 170mila euro.

La proroga del secondo acconto

La proposta di ricorrere a una proroga per il secondo acconto delle imposte è stata presentata dalla Lega e, al momento, è al vaglio della Commissione Bilancio del Senato che dovrà prendere una decisione nei prossimi giorni. Già lo scorso 13 novembre, inoltre, durante un Question time alla Camera dei Deputati, era stata avanzata l’ipotesi di slittamento al 2025 dei pagamenti rateali delle imposte.

La data del nuovo pagamento più gettonata potrebbe essere quella del 16 gennaio 2025, con la possibilità data ai contribuenti di rateizzare l’importo in cinque rate mensili, ergo fino al mese di maggio del prossimo anno. Lo schema delle rate dovrebbe seguire quello già adottato lo scorso anno.

A far ben sperare verso lo slittamento del secondo acconto sono state anche le parole di apertura del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha ricordato come, 12 mesi fa, la misura del pagamento a rate sia “stata accolta con grande interesse anche dagli intermediari e dai professionisti, perché ha consentito una maggiore flessibilità nella pianificazione delle spese fiscali per i lavoratori autonomi”.

Come funzionerebbe con la proroga: i beneficiari

Come detto, nel momento in cui la richiesta di proroga del pagamento del secondo acconto per le imposte delle partite Iva dovesse essere approvata, i contribuenti potranno versare le tasse al Fisco entro il 16 gennaio e godere della possibilità di rateizzare l’importo dovuto in massimo cinque rate di pari importo.

L’intervento di modifica al decreto fiscale collegato alla Manovra 2025 presentato dalla Lega non riguarda tutti i titolari di partiva, ma solo coloro che dichiarano ricavi e compensi inferiori a 170mila euro. La platea di potenziali beneficiari è dunque molto ampia, con la previsione che trova conferma anche nei dati dello scorso anno, quando al sistema degli acconti a rate avevano aderito 276.277 titolari di partita Iva. Di questi 83.233 soggetti Irpef e 193.044 ripartiti tra minimi e forfettari.

Lo scenario attuale

In attesa di capire se la proroga ci sarà o meno, restano in vigore le regole attuali che prevedono che il contribuente versi l’Irpef con un acconto (una o due rate) e un saldo. Più nel dettaglio, i titolari di partita Iva versano un saldo relativo all’anno precedente e un acconto riferito all’anno in corso se l’imposta dichiarata è superiore a 51,65 euro, al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute ed eccedenze.

Per ciò che riguarda l’acconto, i contribuenti possono versarlo a rate (una o due) a seconda dell’importo dovuto:

  • se inferiore a 257,52 euro il versamento è unico e da effettuare entro il 30 novembre (nel 2024 il 2 dicembre essendo il 30 novembre un sabato);
  • se superiore o pari a 257,52 euro, invece, c’è la possibilità di rateizzazione in due trance, la prima (40%) entro il 30 giugno – con l’aggiunta del saldo dell’anno precedente – e la seconda (60%) entro il 30 novembre.

Per i forfettari e coloro che applicano gli Indici sintetici di affidabilità (Isa) le regole cambiano. Più nel dettaglio:

  • per importi dovuti inferiori a 206 euro è previsto un unico versamento entro il 30 novembre;
  • se superiore a 206 euro l’acconto in due nelle stesse modalità viste in precedenza.