Universitari fuori sede: detrazioni fiscali per l’affitto

Anche il canone d'affitto degli studenti universitari può essere portato in detrazione: ecco come

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Attraverso la dichiarazione dei redditi, anche quest’anno, è possibile portare in detrazione le spese sostenute per i canoni di locazione degli studenti universitari fuori sede. I diretti interessati hanno la possibilità di usufruire di una detrazione del 19%.

Per poter usufruire di queste particolari agevolazioni fiscali anche nel 2023, però, è necessario prestare la massima attenzione ad alcuni particolari. Proviamo a vedere quali sono.

Universitari fuori sede: le detrazioni del 2023

Per il 2023, la normativa prevede che l’imposta lorda che si può detrarre risulta essere pari al 19% dei canoni di locazione che sono stati sostenuti direttamente dagli studenti universitari fuori sede. Le spese si devono riferire necessariamente a:

  • contratti di locazione, che sono stati stipulati o rinnovati rispettando quanto previsto dalla legge n. 431/98;
  • contratti di ospitalità;
  • eventuali atti di assegnazione in godimento o locazione stipulati dagli studenti con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative.

Particolare attenzione deve anche essere prestata ai requisiti che permettono di accedere alla detrazione sono i seguenti:

  • l’università frequentata deve obbligatoriamente essere ubicata in un comune diverso rispetto a quello nel quale lo studente universitario risiede. È necessario, inoltre, che disti almeno cento chilometri e sia collocata in una provincia diversa;
  • l’immobile preso in affitto deve necessariamente essere ubicato nello stesso comune dell’università o in uno limitrofo.

Per quanto riguarda l’università, non è necessario che quella frequentata sia pubblica. Può essere anche privata e non importa il tipo di corso che viene frequentato. Possono, inoltre, richiedere la detrazione fiscale anche gli studenti universitari che risultino essere iscritti a degli istituti tecnici superiori (ITS) o che stiano frequentando dei corsi presso i Conservatori di Musica o degli Istituti Musicali Pareggiati.

Non possono accedere alle detrazioni fiscali direttamente nella dichiarazione dei redditi gli studenti universitari che stiano frequentando:

  • corsi post laurea (quali master);
  • dottorati di ricerca;
  • corsi di specializzazione.

Come funziona la detrazione

Per poter ottenere le detrazioni per i canoni di locazione per gli studenti universitari fuori sede è necessario compilare, nel Modello 730, il quadro E, nei righi da E8 a E10Altre Spese”. Entrando un po’ più nel dettaglio, è necessario riportare all’interno della

  • colonna 1, il codice “18”;
  • colonna 2, l’importo della spesa sostenuta.

L’importo che viene inserito direttamente nel Modello 730 non può essere superiore a 2.633 euro. All’interno di questo importo devono essere comprese anche le spese che sono state indicate direttamente nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 18.

Quali sono i limiti della detrazione

I canoni di locazione per gli studenti universitari fuori sede possono essere portati in detrazione nella misura massima del 19% per un importo non superiore a 2.633 euro per ogni periodo d’imposta.

Non è possibile richiedere le detrazioni per:

  • l’eventuale deposito cauzionale;
  • le spese condominiali;
  • il riscaldamento;
  • eventuali costi di intermediazione.

Nel caso in cui i canoni di locazioni siano stati pagati da un familiare dello studente, che lo abbia fiscalmente a carico, la detrazione spetta direttamente al contribuente che ha effettuato i pagamenti. Sempre nei limiti che abbiamo visto. Nel caso in cui all’interno di una famiglia ci siano due figli universitari a carico e che siano titolari di due diversi contratti, ad ogni genitore spetterà la detrazione del 19% per un importo massimo che non deve superare 2.633 euro.

Nel caso in cui il contratto di locazione dovesse essere cointestato a più soggetti ed il canone saldato pro quota, ad ogni intestatario spettano le detrazioni in base alla sua quota, sempre che sia in possesso dei requisiti per potervi accedere.

I documenti da conservare

Per riuscire a portare in detrazione i canoni di locazione è necessario conservare le ricevute che attestino l’avvenuto pagamento dell’affitto. È, inoltre, necessario conservare:

  • una copia contratto di locazione registrato, stipulato ai sensi della Legge n. 431/1998;
  • una copia del contratto di ospitalità o assegnazione in godimento;
  • quietanze di pagamento. In alternativa è necessario provvedere a conservare: la ricevuta della carta di debito o credito, estratto conto, una copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati,

È necessario, inoltre, redigere e conservare una dichiarazione sostitutiva, attraverso la quale si provvederà ad attestare di aver rispettato i requisiti previsti dalla normativa per poter usufruire della detrazione.