Scontrini elettronici, quando spetta il credito d’imposta per il registratore di cassa

Dall'Agenzia delle Entrate arriva il provvedimento attraverso il quale vengono fornite le istruzioni per accedere al bonus pari al 100% della spesa

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Al via le nuove regole per poter accedere al credito d’imposta per gli esercenti che hanno acquistato i misuratori fiscali del registratore di cassa telematico, che vengono utilizzati per memorizzare e trasmettere direttamente agli uffici tributari i dati dei corrispettivi giornalieri. Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, lo scorso 23 giugno 2023 ha firmato il provvedimento con il quale sono state definite ufficialmente le istruzioni per poter accedere al bonus pari al 100% della spesa. L’importo massimo erogabile per ogni misuratore fiscale che aggiorna il registratore di cassa telematico è pari a 50 euro.

Il provvedimento risulta essere di particolare importanza perché risulta essere in linea con la nuova modalità di partecipazione alla lotteria degli scontrini, che è stata prevista attraverso l’articolo 18, comma 4-bis, del Decreto Legge n. 36/2022. Proprio a seguito di questa normativa il nuovo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad aggiornare il processo di riconoscimento della conformità dei registratori telematici.

Il credito d’imposta per il registratore di cassa

I diretti interessati hanno la possibilità di utilizzare il bonus in compensazione attraverso un Modello F24. È possibile effettuare l’operazione a decorrere dalla prima liquidazione periodica dell’Iva successiva al mese in cui la fattura relativa all’adeguamento del registratore di cassa è stata registrata. E che, soprattutto, sia stato effettuato il relativo pagamento. A indicare quali siano, nel dettaglio, le modalità attuative dell’agevolazione sono state demandate ad un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dal Decreto Legge n. 176/2022.

Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2023 e nelle successive, fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

Il provvedimento siglato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate ha stabilito, in primo luogo, l’obbligatorietà dell’utilizzo dei servizi telematici dell’AdE per il conferimento delle deleghe dei Modelli F24. È stato definito, inoltre, che il credito d’imposta non possa essere utilizzato in relazione al plafond residuo del tetto di spesa che risulta essere stato autorizzato. Nel provvedimento, inoltre, viene precisato che il credito d’imposta non risulta essere fruibile nel caso in cui il contribuente risulti essere incapiente rispetto allo stesso credito.

Come effettuare il pagamento per aggiornare il registratore di cassa

Nel provvedimento viene indicato che il pagamento per acquistare i misuratori fiscali atti ad adeguare il registratore di cassa deve essere necessariamente tracciabile. Attraverso un provvedimento datato 4 aprile 2018 sono stati individuati le modalità per effettuare i pagamenti:

  • assegni, bancari e postali, circolari e non;
  • vaglia cambiari e postali;
  • addebito diretto;
  • bonifico bancario o postale;
  • bollettino postale;
  • carte di debito;
  • carte di credito;
  • carte prepagate;
  • altri strumenti di pagamento elettronico disponibili, che permettano di effettuare l’addebito nel conto corrente.

Il provvedimento, inoltre, ha individuato le modalità attraverso le quali viene effettuato il monitoraggio della spesa che deriva direttamente dai crediti compensati. Su questo punto l’Agenzia delle Entrate provvederà a comunicare mensilmente al Ministero dell’Economia e delle finanze (Dipartimento della ragioneria generale dello Stato) l’ammontare dei crediti d’imposta utilizzati in compensazione tramite modello F24, e provvede ad avvisare quando le fruizioni fanno presupporre il raggiungimento del limite di spesa concesso dalla norma, così come previsto dall’articolo 8, comma 1, del Dl, n. 176/2022.