Partite IVA, possibile proroga versamento a luglio: la situazione

All'amministrazione fiscale si chiede uno slittamento di una ventina di giorni per mettersi al paro con le ultime novità fiscali

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Redazione

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Giugno è un mese da rally per il Fisco, tanto che si parla con sempre più insistenza di ingorgo fiscale, cadendo in questo periodo ben 115 adempimenti fiscali suddivisi fra imprese e famiglie. Si parla di una media di quasi 4 scadenze al giorno. Un appuntamento impegnativo che trova le imprese anche talvolta impreparate, tanto che si chiede uno slittamento dei versamenti IVA di una ventina di giorni. Una richiesta che è arrivata dai commercialisti per ragioni ben precise.

Leggi questo articolo per approfondire il tema dell’evasione. Qui le ultime statistiche sulle aperture di partite IVA.

L’ingorgo di giugno

Entro i 30 giugno si contano ben 115 adempimenti, una gran parte afferenti alle imprese ed alle partite IVA, altre relative alle denunce dei redditi delle famiglie, al canone TV ed altri adempimenti richiesti dal Fisco. Più in dettaglio si contano:

  • 50 scadenze (imposta sostitutiva, IVA, ritenute, Tobin tax, imposta intrattenimenti, ecc.) da liquidare entro il 16 giugno;
  • 55 versamenti (Irpef, addizionali, cedolare secca, ritenute, IVA, Ires, Irap, imposte sostitutive, ecc.)
  • 4 dichiarazioni (Irpef, sostitutive, Intra, ecc.),
  • 4 comunicazioni (contratti di locazione, informazioni finanziarie a fini fiscali tra stati UE, ecc.)
  • 1 istanza canone Tv entro il 30 giugno.

Giugno è sempre un mese chiave per il fisco, prima della pausa estiva ed al termine del primo semestre di attività. L’ingorgo fiscale del mese è pressoché una costante, ma talvolta più impegnativo del solito per i professionisti, quando vengono introdotto delle novità nella normativa fiscale.

La richiesta di proroga dei versamenti IVA

E mentre si avvicinano tutte queste scadenze, si fa sempre più pressante la richiesta di proroga dei versamenti IVA, che il Consiglio nazionale dei commercialisti ha recapitato al governo. “Ci siamo già attivati” sottolinea il consigliere nazionale tesoriere con delega alla fiscalità, Salvatore Regalbuto, e c’è in corso una interlocuzione sia con il ministero dell’Economia che con l’agenzia delle Entrate.

Si chiede uno slittamento di una ventina di giorni dall’attuale data del 20 giugno al 20 luglio. La richiesta concerne 4,5 milioni di partite IVA, sia quelle che ricadono nel perimetro delle pagelle fiscali, sia quelle che ricadono nel regime forfettario, in aggiunta a quelle rimaste nei vecchi minimi.

C’è però qualche difficoltà di natura formale e contabile. Lo slittamento a luglio infatti implicherebbe la necessità di adozione di un Dpcm ed il via libera della  Ragioneria. In più, la scadenza del 20 luglio si presterebbe un ulteriore slittamento sino al 21 agosto con versamento della maggiorazione dello 0,40%.

Le ragioni della proroga

A giustificare la necessità di una proroga, stando a quanto riferito dall’ordine dei commercialisti, c’è il ritardo nella pubblicazione del decreto sui correttivi ISA, avvenuta il 16 maggio nonostante la firma del decreto sia datata avvenuta il 28 aprile, che non consente ai professionisti di studiare le novità introdotte nel caso di conferma della scadenza il 30 giugno.

Fra i motivi di complessità anche la necessità di comprendere meglio il software “Il tuo Isa” dal momento che la prima versione è stata rilasciata dall’Agenzia delle Entrate il 28 aprile.