Pagamento Assegno di inclusione gennaio 2025, le date e le novità 

Il calendario dei pagamenti dell’Assegno di inclusione a gennaio 2025 con le novità previste dalla Legge di Bilancio: si parte il 27 gennaio.

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 20 Gennaio 2025 10:01

Il 2025 si apre con delle profonde novità che interessano il pagamento dell’Assegno di inclusione (Adi). L’Inps, infatti, ha stabilito un nuovo calendario degli accrediti per permettere l’adeguamento del sistema dei requisiti aggiornati e la concessione degli importi maggiorati previsti dall’ultima Legge di Bilancio. La partenza è prevista il 27 gennaio.

Assegno di  inclusione, i pagamenti di gennaio 2025

Il pagamento dell’Adi di gennaio 2025 risente dell’applicazione delle nuove soglie di accesso alla misura e della revisione degli importi prevista dall’ultima Legge di Bilancio in merito alle nuove domande. Per tali ragioni, il pagamento nel primo mese del nuovo anno è previsto per la data del 27 gennaio. Entrando più nello specifico, in quella data verranno effettuati i pagamenti per le nuove domande che sono state presentate a dicembre 2024, hanno ricevuto esito positivo dell’istruttoria e che, sempre il mese scorso, hanno sottoscritto il patto di attivazione digitale (Pad).

Il 27 gennaio, inoltre, verranno distribuiti gli assegni Adi relativi ai beneficiari che già ricevevano la misura in precedenza, ma l’operazione risentirà dell’applicazione delle nuove soglie maggiorate previste dalla legge di Bilancio 2025.

Le modifiche all’Assegno di inclusione

L’Assegno di inclusione, come noto, si sostanzia in una misura economica che funge da incentivo all’inclusione sociale e professionale introdotta dal decreto Lavoro n. 48/2023 ed entrata in vigore a gennaio 2024 per sostituire il Reddito di cittadinanza. Pur rimanendo confermata anche nel 2025, ha subito alcune importanti modifiche soprattutto per quanto riguarda i requisiti economici dei beneficiari.

Per poter ottenere l’assegno è necessario:

  • che almeno un componente del nucleo familiare beneficiario sia disabile, minorenne, con almeno 60 anni di età, in condizione di svantaggio e inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla Pa (requisito familiare);
  • che il richiedente goda dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno europeo. Inoltre, è necessario che il beneficiario sia residente in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultime due in modo continuativo;
  • in ultimo i requisiti economici, ovvero quelli che più hanno subito modifiche nel 2025. La soglia Isee stabilita è di 10.140 euro, mentre prima era 9.360 euro, con i nuclei con all’interno dei minorenni che devono calcolare il valore avvalendosi della tipologia minori. Il parametro economico arriva fino a 6.500 euro – nel 2024 era a 6mila – moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza e fino a un massimo complessivo di 2,2. Quest’ultimo può arrivare anche a 2,3 se nel nucleo sono presenti componenti affetti da disabilità grave o non autosufficienza. E ancora, la soglia Isee sale nel 2025 a 8.190 euro dai precedenti 7.560 euro per i nuclei familiari composti da tutte persone con età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza. Anche in questo caso l’Isee andrà moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

I parametri della scala di equivalenza

Ponendo il focus sui parametri della scala di equivalenza, questi sono valori numerici che vengono utilizzati nel momento in cui nel nucleo familiare sono presenti uno o più soggetti definibili come fragili. Ogni soggetto fragile ha un parametro che viene sommato a quello degli altri del nucleo, con la somma risultante che viene moltiplicata per l’Isee.

Il parametro di partenza di ogni nucleo è 1, cui se ne associano altri 6:

  • 0,5 per ogni componente non autosufficiente o con disabilità;
  • 0,4 per ogni componente di età pari o superiore a 60 anni;
  • 0,4 per ogni componente maggiorenne con carichi di cura;
  • 0,3 per ogni componente adulto in condizioni di grave disagio bio-psicosociale e inserito nei programmi di cura e di assistenza certificati dalla Pa;
  • 0,15 per ogni minore fino a due minori;
  • 0,1 per ogni altro minore oltre il secondo (quindi dal terzo minore in poi).